In un momento cruciale per il futuro delle telecomunicazioni in Europa, ConnectEurope, l’associazione europea degli operatori di telecomunicazioni precedentemente nota come Etno, ha preso l’iniziativa di scrivere una lettera alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Tra i firmatari della lettera si trovano nomi di spicco del settore, come Pietro Labriola, CEO di TIM, e Massimo Sarmi, CEO di Fibercop. La missiva chiede una vera e propria svolta nelle politiche digitali dell’Unione Europea, con l’obiettivo di semplificare le normative esistenti e promuovere una forte integrazione del mercato unico delle telecomunicazioni.
Necessità di un ambiente normativo favorevole
La lettera evidenzia la necessità di un ambiente normativo più favorevole per le telecomunicazioni in Europa, dove le regole attuali spesso risultano complesse e ostacolano l’innovazione. I CEO sottolineano l’importanza di un mercato unico delle telecomunicazioni che non solo favorisca la concorrenza, ma che consenta anche agli operatori di investire in infrastrutture avanzate come:
- 5G
- Fibra ottica (FTTH)
- Cloud sovrano
- Intelligenza artificiale (AI)
Queste tecnologie sono considerate fondamentali per garantire la competitività dell’Europa nel panorama globale.
Proposte per il futuro delle telecomunicazioni
Nella loro comunicazione, Labriola e Sarmi non si limitano a chiedere cambiamenti normativi, ma propongono anche l’attuazione integrale dei rapporti Draghi e Letta. Questi rapporti, elaborati da esperti e funzionari, contengono raccomandazioni strategiche per lo sviluppo delle telecomunicazioni in Italia e in Europa. L’obiettivo è creare un ecosistema che favorisca gli investimenti e l’innovazione, in modo da garantire che i cittadini europei possano beneficiare di servizi di telecomunicazione all’avanguardia.
Sfide e opportunità per gli operatori
Negli ultimi anni, la digitalizzazione ha accelerato in modo esponenziale, spinta dalla pandemia di COVID-19 e dall’aumento della domanda di servizi digitali. Tuttavia, mentre gli utenti finali beneficiano di una maggiore connettività, gli operatori si trovano ad affrontare sfide senza precedenti. I CEO di ConnectEurope evidenziano che gli operatori rappresentano circa il 70% degli investimenti del settore, impegnando oltre 50 miliardi di euro all’anno per l’installazione di reti e l’innovazione dei servizi. Questa cifra dimostra l’enorme responsabilità che grava sulle spalle degli operatori di telecomunicazioni.
Un altro punto cruciale sollevato nella lettera riguarda la revisione delle norme sulla concorrenza dell’UE. Labriola e Sarmi sostengono che l’attuale quadro normativo tende a favorire un numero elevato di operatori, il che può portare a una frammentazione del mercato e a una competizione basata principalmente sui prezzi, piuttosto che sull’innovazione e sulla qualità del servizio. Propongono quindi un approccio che favorisca operatori meno numerosi, ma più forti, in grado di investire e innovare in modo significativo.
In sintesi, l’iniziativa di Labriola e Sarmi, insieme ad altri leader del settore, segna un passo importante verso una maggiore collaborazione tra il settore pubblico e quello privato nell’ambito delle telecomunicazioni. La speranza è che la Commissione Europea prenda in considerazione queste richieste, riconoscendo il potenziale trasformativo delle telecomunicazioni per l’intera economia europea e per la vita quotidiana dei cittadini. Con un approccio più proattivo e collaborativo, l’Europa potrebbe davvero raggiungere una svolta nelle sue politiche digitali, creando un ambiente più favorevole per l’innovazione e la crescita.