Ultima sfida tra Ue e Usa sui dazi: le parole ottimiste di Trump

Ultima sfida tra Ue e Usa sui dazi: le parole ottimiste di Trump

Ultima sfida tra Ue e Usa sui dazi: le parole ottimiste di Trump

Giada Liguori

Luglio 25, 2025

Si avvicina il termine di una lunga e complessa trattativa tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti riguardo ai dazi commerciali, con una settimana rimasta per definire un accordo che potrebbe avere ripercussioni significative per entrambe le parti. In questo momento cruciale, l’Unione Europea e Washington stanno cercando di raggiungere un’intesa sui dazi, in particolare sulla questione della tariffa unica proposta al 15%, che è stata accettata come più sostenibile dai paesi europei. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora irta di ostacoli e incertezze.

progressi nei colloqui

“Stiamo andando bene con l’Ue”, ha affermato Donald Trump durante una visita alla sede della Federal Reserve, sottolineando che i colloqui commerciali con Bruxelles stanno registrando progressi. Tuttavia, nonostante le affermazioni ottimistiche dell’ex presidente, i dettagli dell’accordo rimangono in fase di definizione e la situazione è tutt’altro che risolta.

Uno degli aspetti più controversi della trattativa è la questione delle esenzioni settoriali. Le tariffe elevate sui prodotti in acciaio e alluminio, attualmente fissate al 50%, rappresentano un punto dolente per l’Unione Europea, che cerca di ottenere una riduzione per favorire le esportazioni europee. Inoltre, la proposta di abbassare la tariffa sulle auto europee dal 27,5% al 15% non ha ancora trovato il consenso di Trump, creando ulteriori tensioni nei negoziati.

le esenzioni settoriali e le loro implicazioni

Le esenzioni settoriali, che comprendono vari settori dall’agroalimentare all’aeronautica, dai dispositivi medici ai prodotti alcolici, rimangono un nodo critico. Le due parti stanno prendendo spunto da un precedente accordo commerciale con il Giappone, ma le differenze economiche tra le due regioni rendono difficile un’applicazione diretta di quel modello.

  1. Acciaio e alluminio: tariffe attualmente al 50%
  2. Auto europee: proposta di riduzione dal 27,5% al 15%
  3. Settori coinvolti: agroalimentare, aeronautica, dispositivi medici, prodotti alcolici

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha recentemente avvisato di procedere con cautela: “Il nostro obiettivo principale è raggiungere una soluzione negoziata. Sono in corso contatti tecnici e politici molto intensi, e tutti gli strumenti sono sul tavolo fino a quando non avremo un risultato soddisfacente”. Questo approccio indica la determinazione dell’Unione Europea a non cedere facilmente, mantenendo aperte tutte le possibilità di reazione in caso di insuccesso nei negoziati.

controdazi e unità europea

Infatti, il Comitato per le barriere commerciali dell’Unione Europea ha dato il via libera a una lista di controdazi che l’Unione potrebbe attivare in caso di mancato accordo. Questa lista, che include un pacchetto di misure da 93 miliardi di euro, non verrebbe applicata in toto, ma la prima tranche di 21 miliardi potrebbe scattare già il 7 agosto. Questo pacchetto è visto come un modo per inviare un chiaro segnale agli Stati Uniti, ma anche per rassicurare i paesi membri che chiedono un approccio unito nella trattativa.

Il ministro dell’Economia francese, Éric Lombard, ha recentemente enfatizzato l’importanza di una posizione comune tra i membri dell’Unione, sottolineando che Francia e Italia sono “allineate” sui dazi. Adolfo Urso, ministro per delle Imprese e del Made in Italy, ha ribadito la necessità di un accordo equo, affermando che ora è il momento di dare priorità al negoziato.

Nel contesto di questo confronto commerciale, ci sono anche preoccupazioni relative all’andamento del cambio dollaro-euro. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha avvertito che l’aumento del valore del dollaro rispetto all’euro potrebbe aggravare ulteriormente la situazione per le imprese europee. “Un incremento del 20% del cambio, unito a un 15% di dazi, rappresenterebbe un danno enorme per le nostre aziende”, ha dichiarato Orsini durante un’assemblea a Cagliari.

La questione dei dazi non è solo una questione economica, ma è anche profondamente politica. Le divisioni interne all’Unione Europea possono complicare ulteriormente le trattative, anche se la situazione attuale sembra spingere verso un’unità temporanea. Con la missione di von der Leyen in Cina, in cui sia l’Unione che Pechino si trovano a dover affrontare la questione dei dazi con gli Stati Uniti, la pressione per trovare un accordo si fa sempre più intensa.

Infine, mentre il primo agosto si avvicina, nessuno a Bruxelles è pronto a giurare che un accordo sarà raggiunto in tempo. Tuttavia, la necessità di stabilità e chiarezza è diventata un imperativo, soprattutto in un contesto economico globale caratterizzato da incertezze e sfide. Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha sollecitato una rapida risoluzione delle questioni commerciali, evidenziando la necessità di superare l’incertezza che potrebbe influenzare negativamente le economie europee.