Un nuovo report del Cnel svela il futuro del lavoro in carcere secondo Nordio

Un nuovo report del Cnel svela il futuro del lavoro in carcere secondo Nordio

Un nuovo report del Cnel svela il futuro del lavoro in carcere secondo Nordio

Giada Liguori

Luglio 25, 2025

Recentemente, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) ha presentato un documento di osservazioni e proposte riguardanti lo studio, la formazione e il lavoro all’interno degli istituti penitenziari, destinato al Ministro della Giustizia Carlo Nordio. Questo documento rappresenta un passo significativo verso l’implementazione di un sistema più inclusivo e funzionale per i detenuti, in linea con le disposizioni dell’articolo 37 del decreto-legge 48/2025, che prevede la creazione di un Regolamento attuativo sul lavoro penitenziario.

Obiettivi del Cnel

Il presidente del Cnel, Renato Brunetta, ha spiegato che l’obiettivo del documento è “di collaborare alla predisposizione del Regolamento attuativo sul lavoro penitenziario”, sottolineando l’importanza di un collegamento sistematico tra le imprese e gli istituti penitenziari. Questo approccio mira a garantire diritti equi tra lavoratori liberi e detenuti, promuovendo modalità di lavoro che possano trasformare il periodo di detenzione in un’opportunità di riabilitazione e reinserimento sociale.

Proposte chiave per il lavoro penitenziario

Le proposte contenute nel documento si concentrano su una riforma dell’ordinamento penitenziario, evidenziando la necessità di un’equiparazione dei diritti lavorativi tra detenuti e non detenuti. Questo richiede un intervento sinergico tra le istituzioni, le organizzazioni sindacali, i datori di lavoro e le associazioni del terzo settore, affinché si possa creare una rete interistituzionale capace di attrarre risorse e generare opportunità occupazionali. Tra le proposte avanzate, si evidenziano i seguenti punti:

  1. Modifica del regolamento penitenziario per garantire diritti e doveri equi.
  2. Potenziamento della legge Smuraglia, che già prevede misure a favore del lavoro in carcere.
  3. Sviluppo della piattaforma SIISL per facilitare l’inclusione lavorativa dei detenuti.
  4. Valorizzazione della formazione scolastica e universitaria all’interno delle carceri.

Importanza della formazione e delle competenze digitali

Il Cnel pone l’accento sull’importanza di riconoscere pienamente il lavoro penitenziario come una forma valida di occupazione, equiparando diritti e doveri a quelli dei lavoratori liberi. Inoltre, si propone di valorizzare la contrattazione di secondo livello, fondamentale per garantire condizioni di lavoro dignitose e sostenibili per i detenuti.

Un’altra proposta centrale riguarda il rafforzamento della presenza di servizi sociali, fiscali e previdenziali negli istituti penitenziari. Questa misura è cruciale per garantire che i detenuti possano accedere a un supporto adeguato durante il periodo di detenzione e nel momento del reinserimento nella società. La formazione e il supporto alla cittadinanza digitale sono visti come strumenti indispensabili per preparare i detenuti alla vita lavorativa e sociale al di fuori delle mura carcerarie.

È evidente che la questione del lavoro in carcere non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche un tema di rilevante importanza economica e culturale. L’inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro non solo contribuisce alla loro riabilitazione, ma rappresenta anche un’opportunità per le aziende di accedere a una forza lavoro motivata e formata, spesso disposta a imparare e a mettersi in gioco.

Il documento presentato dal Cnel si propone, quindi, di avviare una riflessione seria sulla necessità di rivedere e ristrutturare il sistema penitenziario italiano, puntando su un modello che riconosca il valore del lavoro come strumento di riscatto e reinserimento. La collaborazione tra istituzioni, imprese e terzo settore sarà fondamentale per garantire che queste proposte possano concretizzarsi in politiche efficaci e sostenibili, capaci di trasformare il sistema carcerario da luogo di punizione a spazio di opportunità.