La controversia tra Andrea Iervolino e Monika Bacardi, nota come “Lady Bacardi”, si sta intensificando, attirando l’attenzione su questioni legali e accuse reciproche all’interno dell’industria cinematografica italiana. Recentemente, il Ministero della Cultura ha bloccato 62 milioni di euro in tax credit, suscitando interrogativi sull’uso di tali fondi e sulla gestione degli investimenti da parte di Iervolino. Questo scontro non è solo una battaglia legale, ma un riflesso delle complessità che il cinema italiano deve affrontare nel suo percorso di rinnovamento.
La frattura tra i due ex partner
Monika Bacardi, co-fondatrice della ILBE Spa (ora Sipario Movies), ha risposto con fermezza alle affermazioni di Iervolino riguardo alla gestione finanziaria. Bacardi ha rivelato che i suoi sospetti sulla gestione dei capitali risalgono al 2018, anno in cui ha iniziato a dubitare della trasparenza degli investimenti nel settore. La tensione tra i due ex partner è culminata nella decisione di mettere Sipario Movies sotto amministrazione giudiziaria e in liquidazione.
Le accuse rivolte a Iervolino sono gravi e includono:
- Gestione poco trasparente degli investimenti.
- Mancato pagamento delle azioni della Sipario Movies a lui intestate.
- Conflitti legali emersi nei tribunali.
Bacardi ha inoltre citato un provvedimento del tribunale del Lussemburgo che si è espresso a suo favore, ordinando il sequestro di beni intestati alla holding di Iervolino.
La questione dei tax credit
Il tema dei tax credit è centrale in questo scontro. Bacardi ha sostenuto che il ministero, sotto la direzione del ministro Giuli, ha fatto bene a revocare i crediti d’imposta a Iervolino, in risposta a presunti documenti irregolari. Dall’altra parte, Iervolino ha difeso la sua posizione, affermando di essere stato vittima di accuse infondate e di aver sempre operato nel rispetto delle normative vigenti. Ha chiarito che tutte le decisioni relative ai bilanci sono state approvate all’unanimità con la partecipazione attiva del team Bacardi.
In una nota successiva, Bacardi ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro del ministero, denunciando una gestione dei tax credit da parte di Iervolino che ha definito «inquietante» e «patologica». Ha anche segnalato tali pratiche alle autorità antiriciclaggio nel 2022, intensificando ulteriormente il conflitto.
La risposta di Andrea Iervolino
Andrea Iervolino ha controreplicato alle affermazioni di Bacardi, sottolineando che le accuse derivano da dichiarazioni autoaccusatorie di un membro del consiglio di amministrazione nominato da Bacardi. Ha evidenziato che le sentenze di due tribunali hanno riconosciuto la correttezza delle sue azioni, contraddicendo le ricostruzioni di Bacardi e degli altri coinvolti. Nonostante le tensioni, Iervolino ha espresso fiducia nelle indagini della Guardia di Finanza e della Magistratura, sottolineando l’importanza di chiarire la verità.
Questa disputa legale si inserisce in un contesto più ampio, in cui il settore cinematografico italiano affronta sfide significative legate alla gestione dei fondi pubblici e alla trasparenza dei processi produttivi. La questione dei tax credit ha attirato l’attenzione delle autorità e del pubblico, evidenziando la necessità di maggiore responsabilità.
In un periodo in cui il cinema italiano cerca di rinascere dopo le difficoltà legate alla pandemia, le polemiche come quella tra Iervolino e Bacardi possono avere ripercussioni non solo sulle loro carriere, ma anche sull’intero panorama cinematografico. La situazione attuale rappresenta una cartina di tornasole per le problematiche che affliggono l’industria, richiedendo maggiore trasparenza e responsabilità.
Con le indagini in corso e le dichiarazioni che continuano a emergere, sarà interessante osservare come si evolverà questa vicenda e quali saranno le conseguenze per i protagonisti coinvolti. La battaglia legale tra Iervolino e Bacardi non è solo una questione di denaro e crediti d’imposta, ma un riflesso delle sfide che il cinema italiano deve affrontare nel suo percorso di crescita.