Il Giffoni Film Fest ha vissuto un pomeriggio indimenticabile con l’arrivo di Tim Burton, uno dei registi più iconici e amati del panorama cinematografico mondiale. La sua presenza ha incantato un pubblico di quasi mille ragazzi, creando un’atmosfera carica di entusiasmo e creatività. La manifestazione ha visto giovani cosplayer presentarsi in vesti ispirate ai personaggi delle opere di Burton, con trecce, labbra tinte di nero o rosso sangue, e persino una giovanissima “sposa cadavere”. Questo dimostra il forte legame che Burton ha instaurato con le nuove generazioni.
Accompagnato dall’attrice Monica Bellucci, entrambi splendidamente vestiti di nero, Burton ha scatenato un vero delirio tra i giffoner presenti nella sala Truffaut. L’emozione era palpabile, con ragazzi che si accalcavano per un selfie o un autografo, sfidando il sole cocente. “È un momento storico per noi, non credo ci sia mai stata un’accoglienza così”, ha dichiarato Giorgio Lomasto, il giovane presentatore dell’evento. Tra applausi e urla di gioia, una ragazza ha anche affermato: “Oggi è il mio compleanno e tu sei il regalo più bello”.
l’incontro con i giovani
Burton, noto per il suo stile unico e la sua capacità di raccontare storie che mescolano elementi di fantastico e malinconia, ha risposto all’affetto dei ragazzi con una disponibilità disarmante. Ha stretto migliaia di mani, firmato autografi e posato per numerose foto, dimostrando una genuina affabilità. “Sono felicissimo di essere qui, c’è una bellissima energia”, ha dichiarato, suscitando un coro di applausi. Visibilmente commosso, ha anche ammesso: “Quando ho visto il video di tributo mi sono sentito come al mio funerale ed è stato bellissimo”.
Il festival, che si è sempre distinto per la sua capacità di dare voce ai giovani, ha trovato in Burton un alleato perfetto. “Siete bellissimi e terrificanti assieme. Continuate, questo è un festival bellissimo. Tanto tempo fa ero anche io come voi un giovane filmmaker. Qui troverete lo spirito giusto per realizzare i vostri progetti”, ha esortato il regista. Con l’attesa per la seconda stagione di “Mercoledì”, in arrivo su Netflix il 6 agosto (prima parte) e il 3 settembre (seconda parte), Burton ha rivelato di voler mostrare ulteriori sfaccettature del personaggio di Mercoledì Addams. “Spero di riuscire a rendervelo ancora più vicino e umano, perché immagino che in questa sala ci siano tante, tanti Mercoledì”.
il messaggio di burton
In una chiacchierata che ha toccato vari aspetti della sua carriera e della sua vita, Burton ha condiviso le sue esperienze da giovane, rivelando che anche lui non amava la scuola e si sentiva un escluso. “Era un escluso tra gli esclusi”, ha detto, sottolineando come la sua fortuna sia stata quella di seguire le sue passioni per il disegno e la creazione. “Fate come me, non vi fate scoraggiare mai”, ha aggiunto, spronando i ragazzi a perseguire i loro sogni.
Burton ha parlato anche della sua ammirazione per Lady Gaga, che ha reso virale la danza di Jenna Ortega nella serie “Mercoledì”. “È una grande artista che mi ha sempre ispirato e con cui c’è stata una grande connessione”, ha affermato. Il rapporto con gli attori è stato un altro tema di discussione, e Burton ha ricordato Johnny Depp, definendolo “perfetto per il ruolo di Edward mani di forbice”. “Avevo capito che era il classico attore da film muto, con una qualità di essere interiormente danneggiato e particolarmente sensibile”, ha spiegato.
riflessioni sui social media e il percorso artistico
Affrontando il tema dei social media, Burton ha condiviso le sue preoccupazioni per la generazione attuale, che vive immersa in un universo digitale. “Mi sento fortunato a essere nato in un’epoca in cui non esistevano. Voi vivete imbevuti in questo universo, e io probabilmente da ragazzo non credo sarei riuscito a sopravvivere in questo mondo così avvolgente”, ha riflettuto. Ha anche avvertito i giovani di non dare troppo peso alle critiche sui social, con un’affermazione diretta: “Se leggo i commenti su di me sono orribili, mi vorrei ammazzare”.
Burton ha descritto il suo percorso professionale come un “strano viaggio”, iniziato disegnando e senza mai abdicare alle sue passioni. “Tutto è venuto in maniera imprevista”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di seguire le proprie inclinazioni artistiche. La sua opera “Big Fish”, ad esempio, è nata dopo la perdita del padre e rappresenta un progetto che è venuto a lui in un momento cruciale della sua vita.
In un momento toccante, il regista ha ringraziato i ragazzi per l’ispirazione che gli hanno fornito, augurando loro una bella vita e una carriera ricca di successi. “Grazie, questo incontro mi sarà molto di ispirazione”, ha concluso, lasciando un segno indelebile nei cuori dei giovani presenti.