Schlein critica la resa del governo ai dazi di Trump

Schlein critica la resa del governo ai dazi di Trump

Schlein critica la resa del governo ai dazi di Trump

Matteo Rigamonti

Luglio 27, 2025

In un contesto economico globale sempre più complesso, la questione dei dazi tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America sta sollevando preoccupazioni significative, in particolare in Italia. Durante il recente Revolution Camp a Paestum, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alle trattative in corso, evidenziando l’importanza di evitare una guerra commerciale che potrebbe avere ripercussioni devastanti per le imprese e i lavoratori italiani.

L’Italia ha una forte vocazione all’export, con un’economia che si basa in gran parte sulle esportazioni di beni e servizi. Le tensioni commerciali con gli Stati Uniti potrebbero tradursi in dazi elevati su prodotti italiani, danneggiando settori chiave come la moda, l’alimentare e il design. Schlein ha affermato: “Dobbiamo concentrarci sull’obiettivo di evitare questa guerra commerciale”, sottolineando l’urgenza di trovare un accordo che possa preservare gli interessi economici del Paese.

la strategia nelle trattative

La leader del PD ha anche enfatizzato l’importanza di essere strategici nelle trattative, suggerendo che l’Unione Europea dovrebbe considerare gli interessi delle grandi aziende tecnologiche americane (Big Tech) nel corso delle negoziazioni. Questo approccio potrebbe rivelarsi cruciale per ottenere concessioni da parte degli Stati Uniti e garantire un risultato favorevole per l’Europa.

Schlein ha criticato l’attuale governo italiano, accusandolo di una “totale accondiscendenza” nei confronti della politica commerciale di Donald Trump. Secondo lei, questa strategia si è rivelata fallimentare, poiché non ha portato a risultati tangibili per l’Italia nei negoziati internazionali. Ha esortato il governo a “avere la schiena dritta” e a sostenere con determinazione il negoziato europeo, piuttosto che piegarsi alle pressioni americane.

le conseguenze di una guerra commerciale

Le preoccupazioni di Schlein non sono infondate. Secondo un rapporto della Commissione Europea, una guerra commerciale tra l’UE e gli USA potrebbe costare all’Europa centinaia di migliaia di posti di lavoro e ridurre il PIL di diversi punti percentuali. Le piccole e medie imprese, che costituiscono il cuore pulsante dell’economia italiana, sarebbero particolarmente vulnerabili all’aumento dei dazi.

In questo scenario, la questione dei dazi è diventata un tema centrale per politici e associazioni di categoria. Molti osservatori sostengono che l’Italia dovrebbe adottare una posizione più assertiva nelle trattative, unendo le forze con altri Stati membri dell’UE per presentarsi come un blocco coeso e determinato.

l’impatto culturale dei dazi

La questione dei dazi non riguarda solo gli aspetti economici, ma tocca anche questioni di sovranità nazionale e di identità culturale. Prodotti italiani come il vino, l’olio d’oliva e i formaggi sono simboli del patrimonio culturale del Paese. L’imposizione di dazi su questi prodotti rappresenterebbe non solo una sfida economica, ma anche una minaccia alla cultura e all’immagine dell’Italia nel mondo.

Inoltre, la posizione di Schlein si inserisce in un dibattito più ampio sull’orientamento dell’Unione Europea nei confronti degli Stati Uniti e su come affrontare la crescente influenza delle multinazionali americane. Ha esortato a una maggiore cooperazione tra i Paesi europei per sviluppare una strategia comune, tenendo conto degli interessi di tutti gli Stati membri.

La sfida dei dazi e delle relazioni commerciali rappresenta un banco di prova per il governo italiano e per l’Unione Europea. Mentre le trattative continuano, è fondamentale che l’Italia si presenti con una voce unita e forte, pronta a difendere i propri interessi e garantire un futuro prospero per le sue imprese e i suoi lavoratori. La posizione di Schlein potrebbe rappresentare un passo importante verso una maggiore consapevolezza e responsabilità nella politica commerciale italiana, in un momento cruciale per l’economia europea.