Cortometraggi italiani brillano al festival LA Shorts

Cortometraggi italiani brillano al festival LA Shorts

Cortometraggi italiani brillano al festival LA Shorts

Giada Liguori

Luglio 28, 2025

Il LA Shorts International Film Festival si conferma come uno dei festival di cortometraggi più prestigiosi al mondo, attirando l’attenzione per la crescente presenza di talenti italiani. Alla sua 29ª edizione, in corso fino al 28 luglio a Los Angeles, la manifestazione si fa palcoscenico per due progetti italiani che promettono di lasciare il segno.

Quest’anno, il festival ha aperto le porte all’intelligenza artificiale, un cambiamento significativo che ha permesso a Gabriele Ciampi, un direttore d’orchestra e compositore romano trapiantato negli Stati Uniti, di presentare il suo lavoro innovativo. Il suo progetto, intitolato “Into the White”, è una serie di docu-short che si sviluppa in più episodi e racconta una storia di lutto e resilienza attraverso la vita di Valery Vinakurov, un bambino che cresce a Oymyakon, in Siberia, il luogo abitato più freddo della Terra.

“È il primo anno che l’organizzazione del festival apre all’intelligenza artificiale e così hanno accettato il mio lavoro,” ha dichiarato Ciampi in un’intervista all’ANSA. La serie, che ha visto proiettato il primo episodio al festival, fonde immagini fotorealistiche generate interamente con l’ausilio dell’IA e una colonna sonora profondamente emotiva, scritta a mano in stile tradizionale. “È un lavoro meticoloso”, spiega Ciampi. “Ho collaborato con il geofisico Sergey Zimov per la fase di studio e documentazione. Ho poi scritto i prompt, delle descrizioni dettagliate che immetto nel software, il quale genera le clip”.

Il risultato è un’opera che non solo cattura l’attenzione per la sua estetica visiva, ma anche per la profondità emotiva della sua narrazione. “Into the White” si propone di esplorare temi universali come la perdita e la speranza, e il primo episodio, che mostra Valery da bambino, è solo l’inizio di un racconto più ampio che intende sensibilizzare su una realtà spesso dimenticata.

Un altro progetto italiano in evidenza

Accanto a Ciampi, troviamo un altro interessante progetto italiano: “Silicon Valley Girl”, diretto e scritto da Yeon Jin Lee, ma con un team di produzione molto italiano. Il corto è prodotto da Celene Di Stasio, musicato da Dario Forzato e montato da Federico Conforti, già premiato ai David di Donatello per il suo lavoro in “Lo chiamavano Jeeg Robot”.

“Silicon Valley Girl” è un thriller psicologico ambientato nel frenetico mondo della tecnologia, visto attraverso gli occhi di Chloe Cho, una giovane ingegnera coreano-americana. La trama esplora i temi dell’insicurezza, dell’ambizione e del desiderio di appartenenza, sfide che Chloe affronta in un ambiente di lavoro estremamente competitivo, dominato dagli uomini. La regista Yeon Jin Lee ha dichiarato che il film è ispirato alla sua personale esperienza nel settore tech, offrendo una prospettiva unica e autentica su una realtà che, seppur affascinante, spesso cela insidie per chi vi opera.

L’importanza del festival

Il LA Shorts International Film Festival è noto non solo per la qualità delle opere presentate, ma anche per l’importanza che ha nel panorama cinematografico globale. I cortometraggi che vincono qui guadagnano un posto di diritto nella corsa agli Oscar, e nel corso delle sue 29 edizioni, ben 18 progetti premiati al festival hanno successivamente conquistato la statuetta dorata al Dolby Theatre. Ciampi e Lee, insieme ai loro team, sanno che essere selezionati per una manifestazione di tale calibro è già un grande onore.

La delegazione italiana a Hollywood è raggiante, consapevole di rappresentare un pezzo del talento e della creatività del nostro Paese. La presenza di progetti come “Into the White” e “Silicon Valley Girl” non solo mette in luce la capacità artistica italiana, ma evidenzia anche la crescente influenza dell’Italia nel panorama cinematografico internazionale.

Il festival è caratterizzato da una selezione di circa 350 progetti, e la qualità delle opere presentate è sempre molto alta. I cortometraggi sono spesso un terreno fertile per l’innovazione e la sperimentazione, e la presenza di opere che utilizzano l’intelligenza artificiale è un chiaro segno di come il settore stia evolvendo.

In conclusione, il LA Shorts International Film Festival è molto più di un semplice evento; è un trampolino di lancio per nuovi talenti e un luogo di incontro per i professionisti del settore. Con l’attenzione rivolta ai cortometraggi italiani in questo festival, ci aspettiamo di vedere un futuro luminoso per i creatori italiani, sia in patria che all’estero, con progetti che continueranno a sfidare le convenzioni e a deliziare il pubblico di tutto il mondo.