Orban svela: Trump ha fatto colazione con von der Leyen

Orban svela: Trump ha fatto colazione con von der Leyen

Orban svela: Trump ha fatto colazione con von der Leyen

Matteo Rigamonti

Luglio 28, 2025

La recente dichiarazione del premier ungherese Viktor Orban ha attirato l’attenzione dei media internazionali. Durante una diretta su Facebook, Orban ha commentato l’accordo sui dazi al 15% raggiunto tra Donald Trump e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, con un’affermazione provocatoria: “Trump si è mangiato von der Leyen a colazione”. Questa metafora, forte e diretta, evidenzia non solo la sua visione critica dell’accordo, ma anche il suo giudizio sulla dinamica di potere tra le due figure politiche.

La critica di Orban all’accordo sui dazi

Orban ha descritto Trump come un “negoziatore dei pesi massimi”, in contrapposizione a von der Leyen, definita “dei pesi piuma”. Questa valutazione sottolinea la percezione di Orban riguardo alla forza contrattuale di Trump rispetto a quella della leader europea, suggerendo una netta asimmetria nei poteri negoziali tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea.

L’accordo sui dazi, annunciato durante il vertice a Turnberry, in Scozia, ha suscitato reazioni miste. Mentre Trump ha celebrato l’intesa come un passo verso un rafforzamento delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Europa, Orban ha espresso la sua preoccupazione, definendo l’accordo “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. Questo commento si inserisce in un contesto più ampio, in cui l’Unione Europea sta cercando di stabilire la propria posizione nel panorama commerciale globale, specialmente dopo la Brexit.

Le implicazioni per l’Unione Europea

Orban ha anche evidenziato che l’accordo sarà “difficile da vendere come un successo”, suggerendo che la percezione pubblica e politica di questo accordo potrebbe non essere favorevole. Questo punto è particolarmente rilevante in un momento in cui l’Unione Europea sta affrontando diverse sfide interne ed esterne, tra cui la gestione delle relazioni commerciali con potenze emergenti come la Cina e la Russia.

La retorica di Orban non è nuova; il premier ungherese ha frequentemente criticato le istituzioni europee e il loro approccio alle negoziazioni internazionali. La sua posizione è spesso vista come un riflesso della crescente sfiducia nei confronti dell’Unione Europea da parte di alcuni stati membri, in particolare quelli dell’Europa orientale, che temono di essere messi in secondo piano rispetto agli interessi delle nazioni più influenti dell’UE.

Riflessioni sul futuro commerciale dell’Europa

In questo contesto, l’accordo tra Trump e von der Leyen è emblematico delle tensioni esistenti non solo tra le due sponde dell’Atlantico, ma anche all’interno dell’Unione Europea stessa. La capacità di von der Leyen di negoziare efficacemente rappresenta una questione cruciale per il futuro della politica commerciale europea. Se le critiche di Orban hanno un fondamento, ciò potrebbe indicare la necessità di un riesame della strategia commerciale dell’Unione, così da garantire che gli interessi dei vari stati membri siano rappresentati in modo equo.

Inoltre, l’accordo sui dazi ha potenziali ripercussioni su vari settori economici, tra cui:

  1. Agricoltura
  2. Industria manifatturiera
  3. Servizi

Gli analisti temono che un accordo percepito come svantaggioso per l’Europa possa portare a fratture tra i membri dell’Unione, alimentando ulteriormente le tensioni politiche già esistenti. La posizione di Orban potrebbe, quindi, riflettere non solo il suo personale disaccordo con la leadership europea, ma anche una preoccupazione più ampia per l’unità dell’Unione.

In un’epoca in cui le relazioni internazionali sono sempre più complesse e interconnesse, le dichiarazioni di leader come Orban possono avere un impatto significativo sulle percezioni pubbliche e sulle politiche future. Le sue parole richiamano l’attenzione sulla necessità di un’Unione Europea coesa e forte, capace di affrontare le sfide globali con un fronte unito.

In sintesi, la critica di Orban a von der Leyen e alla sua gestione dei negoziati con Trump rappresenta un campanello d’allarme per l’Unione Europea. Con la crescente influenza degli Stati Uniti sotto la presidenza di Trump e le incertezze legate alla Brexit, l’Europa deve affrontare un momento cruciale per definire il proprio futuro commerciale e politico. La capacità di negoziare efficacemente e di mantenere l’unità tra i suoi membri sarà fondamentale per garantire che l’Unione Europea possa continuare a essere un attore di peso sulla scena globale, evitando di diventare un semplice spettatore delle dinamiche internazionali.