Negli ultimi giorni, i mercati finanziari hanno attraversato un periodo di grande instabilità, oscillando tra ottimismo e preoccupazione. Da un lato, la notizia di aver evitato l’imposizione di dazi più severi da parte degli Stati Uniti ha sollevato un certo sollievo, chiudendo un capitolo di incertezze che durava da mesi. Dall’altro, il timore per le conseguenze economiche della tassa imposta dagli Stati Uniti all’Unione Europea ha iniziato a farsi sentire, portando a una reazione negativa immediata sui mercati.
la questione dei dazi
La questione dei dazi è diventata un tema centrale nelle discussioni economiche globali. Le trattative tra Stati Uniti e Unione Europea hanno raggiunto un punto critico, con una riduzione del 15% sui dazi già imposti. Tuttavia, questo accordo è stato giudicato da molti analisti come insufficiente a riportare la stabilità e la fiducia nelle relazioni commerciali tra le due potenze economiche. Nigel Green, CEO della società di consulenza finanziaria deVere, ha commentato che “l’Europa ha evitato il disastro ma si è rinchiusa in un patto squilibrato e ad alto rischio, senza una chiara via d’uscita”.
reazione dei mercati
La reazione dei mercati è stata immediata e visibile, in particolare attraverso l’andamento dell’euro, che ha subito un forte deprezzamento. La moneta unica europea ha perso oltre un punto percentuale rispetto al dollaro, scendendo al di sotto della soglia di 1,16, segnando la sua peggiore performance dal maggio scorso. Questo calo ha riflesso in parte le preoccupazioni degli investitori riguardo a una potenziale recessione economica in Europa, che secondo le stime di Pimco potrebbe portare a un indebolimento della crescita dell’Eurozona di quasi un punto percentuale. Le previsioni indicano che l’economia europea si trovi “quasi a un punto morto nei prossimi due trimestri”.
In questo contesto, i mercati azionari hanno mostrato segni di nervosismo. Dopo un avvio positivo, le Borse hanno rapidamente cambiato direzione, con i titoli maggiormente legati all’export che hanno subito le perdite più significative. I settori più colpiti includono:
- Automotive
- Alimentare
- Difesa
Al contrario, i titoli dei semiconduttori hanno mostrato una maggiore resilienza, essendo stati in gran parte risparmiati dalle nuove imposizioni tariffarie.
performance delle borse
La Borsa di Francoforte ha sofferto più di altre, chiudendo con un ribasso dell’1%. Questo risultato è attribuibile alla forte esposizione dell’economia tedesca alle esportazioni. Al contrario, Parigi e Londra hanno limitato i danni, chiudendo a -0,4%. La Borsa di Milano ha chiuso invariata, grazie a un’inversione di tendenza nel settore bancario, con gli acquisti che hanno bilanciato le vendite su titoli come:
- Iveco (-3,8%)
- Leonardo (-2,9%)
- Stellantis (-2,7%)
- Campari (-2,6%)
In un contesto di incertezze economiche, i titoli di Stato hanno mostrato una performance migliore. Gli investitori, in cerca di maggiore sicurezza, hanno trovato rifugio nei Btp, i cui rendimenti decennali sono scesi al 3,5%. Questo scenario suggerisce che in caso di un rallentamento dell’economia, gli investitori potrebbero beneficiare di nuovi tagli dei tassi da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Lo spread tra Btp e Bund si è ristretto a 81 punti base, un segnale che indica una certa stabilità nel mercato dei titoli di Stato.
Il clima generale nei mercati rimane teso. Le preoccupazioni per una guerra commerciale totale, anche se scongiurata per il momento, continuano a pesare sulle aspettative di crescita economica. Secondo Scope Ratings, mentre l’accordo tra Stati Uniti ed Europa evita un’escalation dei dazi, non riesce a ripristinare la fiducia nelle relazioni commerciali transatlantiche, aprendo la strada a perdite economiche durevoli, anche se con un impatto “solo modesto” nel breve termine.
Il futuro della moneta unica e dei mercati finanziari europei appare incerto. La continua evoluzione delle dinamiche commerciali globali, insieme all’interazione di fattori economici interni ed esterni, renderà difficile fare previsioni certe. Per ora, gli investitori dovranno monitorare attentamente gli sviluppi e prepararsi a rispondere a eventuali ulteriori cambiamenti nel panorama economico globale.