Raoul Bova contro Ryanair e Napoli: la battaglia per l’audio rubato sui social

Raoul Bova contro Ryanair e Napoli: la battaglia per l'audio rubato sui social

Raoul Bova contro Ryanair e Napoli: la battaglia per l'audio rubato sui social

Matteo Rigamonti

Luglio 29, 2025

Raoul Bova, famoso attore italiano, ha deciso di intraprendere un’azione legale contro Ryanair e il club di calcio Napoli per l’uso non autorizzato di messaggi vocali privati. La questione è emersa in seguito a un articolo del quotidiano “La Repubblica”, che ha messo in evidenza come l’audio rubato all’attore sia stato utilizzato sui social media, scatenando una polemica che ha attirato l’attenzione del pubblico. La modella Martina Ceretti, coinvolta in un’indagine per tentata estorsione, è al centro di questa controversia che ha ulteriormente complicato la situazione.

La diffusione di alcuni messaggi vocali personali di Bova ha generato una reazione forte e immediata. In uno di questi messaggi, l’attore si rivolge alla Ceretti con affetto, ma una volta resi pubblici, le sue parole sono state reinterpretate ironicamente da vari brand e account social. Questo uso improprio ha violato la privacy di Bova, causando indignazione e un senso di umiliazione.

La reazione di Ryanair e Napoli

L’episodio scatenante è stato un tweet di Ryanair Italia, che ha utilizzato una citazione diretta di Bova per promuovere i propri servizi. Il messaggio recitava: «Buongiorno passeggeri speciali dal sorriso meraviglioso e gli occhi spaccanti, avete scaricato l’app?». Per l’attore, questo post non è stato solo un furto di identità, ma ha rappresentato una vera e propria umiliazione pubblica.

Pochi giorni dopo, il Napoli ha pubblicato un video su TikTok che includeva l’audio di Bova, amplificando ulteriormente la situazione. Questo utilizzo del suo messaggio in un contesto ironico ha avuto un impatto devastante sulla reputazione dell’attore, come confermato da fonti vicine a lui.

L’azione legale e le indagini

I legali di Bova stanno preparando una causa per danni all’immagine, sostenendo che l’uso non autorizzato dei suoi messaggi vocali ha amplificato il suo senso di esposizione e umiliazione. L’avvocato David Leggi ha dichiarato che tali azioni hanno alimentato contenuti illeciti e inaccettabili sui social, dove il materiale continua a circolare senza controllo. Ha evidenziato la necessità di una riflessione seria sui meccanismi dei social media, che sempre più si avvicinano a un “nuovo far west”.

Nel frattempo, Martina Ceretti e il pr Federico Monzino, coinvolti nella diffusione degli audio, sono stati ascoltati dagli investigatori. La procura di Roma sta indagando su possibili reati come la ricettazione e la violazione della privacy, mentre le versioni fornite dai protagonisti complicano ulteriormente la ricostruzione dei fatti.

Riflessioni sulla privacy e sull’etica

La vicenda di Raoul Bova solleva interrogativi sulla privacy dei personaggi pubblici e sull’etica nella gestione dei contenuti sui social media. In un’epoca in cui la linea tra vita privata e vita pubblica è sempre più sfumata, è fondamentale garantire una maggiore tutela per gli individui coinvolti in situazioni delicate. L’uso non autorizzato di messaggi vocali e contenuti personali potrebbe avere conseguenze significative non solo per Bova, ma anche per la reputazione delle aziende coinvolte, che rischiano di affrontare azioni legali e danni reputazionali.

La situazione rimane in evoluzione e si prevede che nei prossimi mesi ci saranno sviluppi significativi, mentre la procura di Roma continua le sue indagini.