Sindacati a Palazzo Chigi: futuro dell’ex Ilva in discussione venerdì

Sindacati a Palazzo Chigi: futuro dell'ex Ilva in discussione venerdì

Sindacati a Palazzo Chigi: futuro dell'ex Ilva in discussione venerdì

Giada Liguori

Luglio 29, 2025

L’incontro previsto per venerdì 1 agosto alle ore 9:45 a Palazzo Chigi rappresenta un momento cruciale per il futuro delle Acciaierie d’Italia, conosciute anche come ex Ilva. La convocazione dei sindacati da parte del governo sottolinea l’importanza della questione, che suscita preoccupazione non solo tra i lavoratori, ma anche tra le istituzioni locali e la cittadinanza di Taranto. La situazione attuale richiede un dialogo costruttivo per affrontare le sfide legate all’industria dell’acciaio e alla salute pubblica.

Le preoccupazioni dei sindacati

I segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, hanno espresso solidarietà al sindaco di Taranto e alla comunità locale. Hanno sottolineato l’importanza di ripristinare un clima di dialogo e rispetto reciproco, specialmente in un contesto di crescente tensione. Le recenti dimissioni del primo cittadino hanno amplificato le incertezze, rendendo fondamentale un confronto aperto su questioni così complesse.

Obiettivi fondamentali per il futuro dell’acciaieria

La nota sindacale ha evidenziato tre obiettivi chiave per il futuro dell’ex Ilva:

  1. Risanamento ambientale
  2. Decarbonizzazione
  3. Garanzie occupazionali

Da anni, i sindacati stanno lavorando per un piano industriale che favorisca una transizione sostenibile. Senza un piano chiaro e adeguati finanziamenti, il rischio di un fallimento è concreto. L’assenza di un progetto definito, che includa l’uso di forni elettrici e Dri (Direct Reduced Iron), potrebbe compromettere il passaggio a un ciclo produttivo meno impattante, con gravi conseguenze per l’occupazione e l’ambiente.

La salute come priorità

L’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Taranto ha ribadito che la tutela della salute deve rimanere una priorità non negoziabile. La presidente Marialetizia Marra ha affermato che la salute è un diritto inviolabile, da anteporre a qualsiasi altra considerazione. Questo richiamo è essenziale nel dibattito sul futuro industriale di Taranto, dove le attività dell’acciaieria minacciano il benessere dei cittadini.

In un colloquio tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è stata confermata la riunione al Mimit per il 31 luglio, volta a definire l’Accordo di programma interistituzionale per la decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto.

Le richieste dei sindacati non si limitano solo all’ambiente e alla salute, ma toccano anche la stabilità economica della regione. La chiusura dell’ex Ilva rappresenterebbe un disastro non solo per l’occupazione, ma anche per l’economia locale, che da decenni dipende dalle attività dell’acciaieria. La perdita di posti di lavoro e l’impatto ambientale di un eventuale abbandono dell’impianto metterebbero in ginocchio una comunità già provata da anni di crisi.

Il 1° agosto, durante l’incontro a Palazzo Chigi, i sindacati intendono ribadire l’urgenza di un intervento concreto da parte del governo. La situazione richiede azioni immediate per non compromettere ulteriormente il futuro di Taranto e dei suoi cittadini. Le speranze di una ripresa economica e di una transizione ecologica dipendono dalla capacità di tutti gli attori coinvolti di lavorare insieme, superando le divisioni e le tensioni.

In un momento così delicato, il futuro dell’ex Ilva e di Taranto è nelle mani di chi ha la responsabilità di garantire un equilibrio tra sviluppo industriale, salute e sostenibilità ambientale.