Incontro su Facebook finisce in incubo: 65enne narcotizzato e derubato, arrestata la donna coinvolta

Incontro su Facebook finisce in incubo: 65enne narcotizzato e derubato, arrestata la donna coinvolta

Incontro su Facebook finisce in incubo: 65enne narcotizzato e derubato, arrestata la donna coinvolta

Matteo Rigamonti

Luglio 30, 2025

Un incontro apparentemente innocuo su Facebook si è trasformato in un incubo per un 65enne di Sala Baganza, in provincia di Parma. Questo episodio, accaduto nel mese di maggio, mette in luce non solo il rischio di frode online, ma anche la vulnerabilità di alcune persone di fronte a truffatori esperti. La vittima, che ha conosciuto una donna su Facebook, ha deciso di invitarla a casa sua per un primo appuntamento. Tuttavia, la serata ha preso una piega drammatica quando, dopo aver condiviso una birra e un caffè, l’uomo è stato narcotizzato.

L’incontro fatale

La donna, che si faceva chiamare Simona, ha contattato l’uomo dopo circa venti giorni di messaggi scambiati su Facebook e WhatsApp. Non è chiaro chi abbia fatto il primo passo, ma la fiducia sembrava crescere rapidamente. Il 65enne, desideroso di approfondire la conoscenza, ha deciso di accoglierla nella sua casa. Quello che doveva essere un incontro piacevole si è trasformato in un momento di vulnerabilità fatale.

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Parma, la vittima ricorda di aver offerto alla donna una birra e un caffè. Ma il sorso di birra si è rivelato essere l’ultimo atto di lucidità prima di trovarsi in uno stato di incoscienza, probabilmente indotto da una sostanza narcotizzante che la donna aveva mescolato nella bevanda. Quando il 65enne si è risvegliato, ha trovato il suo appartamento completamente svaligiato. Gli oggetti rubati includevano:
1. Il cellulare
2. Una catenina e alcuni anelli d’oro
3. Un bracciale d’argento
4. Diverse borse di marca
5. 400 euro in contante

La denuncia e le indagini

Ancora in stato confusionale, l’uomo ha deciso di recarsi alla Stazione dei Carabinieri di Sala Baganza per denunciare l’accaduto. La sua condizione, caratterizzata da sonnolenza e difficoltà a mantenere l’equilibrio, ha sollecitato l’intervento del personale medico del 118, che lo ha trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale di Parma per accertamenti. Qui, nonostante il malessere, è riuscito a fornire una descrizione dettagliata della donna che aveva incontrato.

Le indagini sono state avviate immediatamente dai Carabinieri, che hanno esaminato vari elementi per confermare la versione della vittima. Grazie all’analisi dei filmati delle telecamere di sicurezza della zona, gli investigatori hanno individuato un’auto sospetta, riconducibile a una donna già nota alle forze dell’ordine per precedenti reati simili. Questo ha permesso di rafforzare le prove contro di lei.

L’arresto e le implicazioni

La polizia ha scoperto che la donna, già inserita nel circuito della giustizia per frodi e truffe, aveva diversi alias e una lunga lista di reati. La sua abilità nel manipolare le persone e creare rapporti di fiducia è stata evidente in questo caso, dimostrando come i social media possano essere un terreno fertile per attività criminali. Il Gip di Parma, dopo aver valutato i gravi indizi e il rischio di reiterazione del reato, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

La donna è stata rintracciata e arrestata nei giorni scorsi in un piccolo comune della Puglia, dove si era trasferita per sfuggire alle autorità. Questo arresto rappresenta un passo importante nella lotta contro la criminalità che sfrutta le piattaforme online per commettere reati. La modalità di operare di questa donna mette in luce la necessità di una maggiore consapevolezza da parte degli utenti dei social media, specialmente per le persone più vulnerabili.

Gli esperti di sicurezza avvertono che fenomeni come questo sono in aumento, con truffatori che si avvalgono di tecniche sempre più sofisticate per ingannare le loro vittime. Le piattaforme social, sebbene possano favorire nuove conoscenze e relazioni, possono anche diventare strumenti di inganno e sfruttamento. È fondamentale che le persone siano all’erta e adottino misure di sicurezza quando interagiscono con sconosciuti online.

In situazioni come questa, è importante mantenere sempre un certo grado di cautela. Gli incontri di persona con persone conosciute online dovrebbero avvenire in luoghi pubblici e non in casa propria, per ridurre i rischi. Inoltre, le vittime di simili reati devono sentirsi incoraggiate a denunciare quanto accaduto, affinché le autorità possano intervenire e prevenire ulteriori crimini.

Questo caso non è solo una storia di un uomo truffato, ma un richiamo alla responsabilità collettiva di proteggere le persone vulnerabili e di rimanere vigili contro le insidie del mondo digitale. Le indagini continuano e gli sviluppi futuri potrebbero rivelare ulteriori dettagli su questa intricata vicenda di inganno e sfruttamento.