La brioche a pezzi: il mistero del sovrapprezzo per un cornetto vuoto

La brioche a pezzi: il mistero del sovrapprezzo per un cornetto vuoto

La brioche a pezzi: il mistero del sovrapprezzo per un cornetto vuoto

Matteo Rigamonti

Luglio 30, 2025

Recentemente, una vicenda curiosa ha catturato l’attenzione dei media e dei social network in Italia, scatenando un acceso dibattito sul costo dei servizi nei bar e nelle pasticcerie italiane. La storia ha avuto luogo presso l’Audrey Patisserie di Oderzo, un comune in provincia di Treviso, dove una cliente ha scoperto di dover pagare un sovrapprezzo di 10 centesimi per avere un cornetto artigianale vuoto tagliato a metà. La donna, che si trovava al bar insieme alla madre, è rimasta sorpresa dal costo aggiuntivo, accorgendosene solo una volta tornata a casa. Così ha deciso di condividere la sua esperienza su una piattaforma sociale, postando una foto dello scontrino che attestava il fatto.

«Non è tanto il costo, ma il concetto. È la prima volta che mi capita», ha dichiarato la cliente, evidenziando come questa prassi le fosse completamente estranea. Da quel momento, la notizia ha preso piede, generando un’ondata di indignazione nei confronti della pasticceria e del suo titolare, Massimiliano Viotto, che si è visto sommerso da recensioni negative e insulti online.

la reazione degli utenti

La reazione degli utenti è stata immediata e, a tratti, eccessiva. La reputazione della pasticceria ha subito un duro colpo, con la media delle recensioni su Google che è scesa da 4,5 stelle a 3,5 nel giro di pochi giorni. Nella frenesia di commenti e post indignati, molti utenti hanno usato termini forti come:

  1. “verme”
  2. “parassita”
  3. “Dovrebbero fallire all’istante”

Tuttavia, non sono mancati i sostenitori della pasticceria, che hanno difeso la qualità del servizio offerto, affermando che si trattava di una polemica esagerata e che avrebbero continuato a frequentare il locale.

la giustificazione del sovrapprezzo

Ma qual è la giustificazione del sovrapprezzo? Secondo il titolare, il costo aggiuntivo non è un mistero e viene chiaramente comunicato alla cassa, come previsto dalla normativa. Viotto ha spiegato che la decisione di applicare un sovrapprezzo per il taglio dei cornetti è stata introdotta a metà luglio, con l’intento di garantire uno standard di qualità elevato. «Non è una truffa, ma una scelta consapevole che difendiamo con orgoglio», ha affermato il gestore, sottolineando che il taglio richiede l’uso di piattini e tovaglioli in più, oltre alla necessità di farcire entrambi i lati del cornetto, anche se vuoto.

il valore dei servizi nei bar

La polemica ha però messo in luce un tema più ampio: la percezione del valore dei servizi nei bar e nelle pasticcerie italiane. In un contesto in cui la cultura del caffè e della colazione è parte integrante della vita quotidiana, il prezzo delle consumazioni può diventare fonte di frustrazione per i clienti. La situazione di Oderzo ha evidenziato come una decisione commerciale, per quanto legittima, possa scatenare reazioni sproporzionate, soprattutto in un’epoca in cui i social media amplificano rapidamente le opinioni e le esperienze delle persone.

Viotto ha anche espresso preoccupazione per l’impatto che una campagna mediatica del genere può avere sulla reputazione di una piccola attività artigianale in un paese di circa ventimila abitanti. «Volevo segnalare questo atteggiamento molto pericoloso da parte di chi ha amplificato un episodio minimo, rischiando di compromettere il lavoro e l’immagine di una piccola pasticceria artigianale», ha dichiarato, difendendo il suo operato e la qualità del prodotto offerto.

Il caso ha sollevato interrogativi sul ruolo dei social media nella diffusione di notizie e opinioni, evidenziando come una semplice esperienza possa trasformarsi in un caso nazionale. Le recensioni online, una volta considerate un modo per condividere esperienze e consigliare gli altri, possono facilmente diventare strumenti di giustizia sommaria che penalizzano ingiustamente le piccole imprese.

In un paese come l’Italia, dove la tradizione gastronomica è sacra e il cibo è un veicolo di socializzazione, è fondamentale trovare un equilibrio tra il diritto dei consumatori di esprimere le proprie opinioni e la necessità di proteggere le piccole attività che spesso lottano per sopravvivere in un mercato competitivo. La situazione dell’Audrey Patisserie rappresenta un monito per tutti, invitando a riflettere sul valore delle nostre parole e sull’importanza di considerare il contesto prima di lanciarsi in critiche affrettate.