Micaela Ramazzotti: la nuova era di una protagonista ribelle al cinema

Micaela Ramazzotti: la nuova era di una protagonista ribelle al cinema

Micaela Ramazzotti: la nuova era di una protagonista ribelle al cinema

Giada Liguori

Luglio 30, 2025

Micaela Ramazzotti si trova in un momento di rinascita artistica e personale. Immersa nel calore del sole durante un’estate spensierata a Maratea, l’attrice si gode momenti di relax in compagnia del suo compagno Claudio Pallitto. Questo periodo di tranquillità giunge in un momento cruciale della sua carriera, in attesa della premiere del film “La guerra di Elena” di Stefano Casertano, atteso alla prossima Festa di Roma, un’importante piattaforma per il cinema italiano.

Micaela vive una fase di serenità e maturità, lontana dall’ansia del passato. In una recente intervista con l’ANSA, ha dichiarato: “Vivo una fase di maturità, meno ansiosa di come sono sempre stata, più scialla, come direbbero le ragazze”. Questa nuova tranquillità si riflette nel suo approccio al lavoro. Ha recentemente completato un intenso periodo di preparazione per il suo ultimo ruolo, dedicandosi a un rigoroso allenamento fisico sotto la guida di Claudio. “Sembravo Rocky”, ha scherzato, descrivendo le sessioni di allenamento nel parco della Caffarella a Roma, a prescindere dalle condizioni meteo.

La sfida di interpretare Elena

Il film “La guerra di Elena” rappresenta una sfida significativa per Micaela, che ha dovuto immergersi nella storia di Elena Di Porto, una figura storica complessa. “Ho fatto tanto sport… e poi ho studiato a fondo il personaggio”, ha spiegato, evidenziando l’importanza del dialetto giudaico romanesco nel film. Originaria di Axa, una periferia di Roma, ha trovato la preparazione linguistica particolarmente sfidante, tanto da affermare che “mi ci sono ammalata per imparare questo dialetto”. Questa dedizione è una testimonianza del suo approccio meticoloso e rispettoso verso la professione di attrice.

Un personaggio ribelle e forte

Il ruolo di Elena è particolarmente significativo per Micaela, che ha interpretato in passato donne fragili e vulnerabili. “Una donna così non l’avevo mai interpretata”, ha affermato, sottolineando la ribellione e la forza del suo personaggio. Elena è descritta come una guerrigliera, simbolo di coraggio e determinazione in un’epoca in cui le donne erano spesso relegate a ruoli subordinati. “Portava i pantaloni in epoche in cui non si usavano”, ha aggiunto, raccontando le sfide che affrontava, inclusa la lotta contro i nazisti per proteggere la sua famiglia e la comunità. Questo personaggio rappresenta una rottura con il passato e un’opportunità per esplorare lati meno fragili del femminile.

Micaela ha anche espresso ammirazione per l’interpretazione di Paola Minaccioni, che ha portato lo stesso personaggio a teatro. “L’ho applaudita alla Sala Umberto, la sua Elena la matta mi ha emozionata”, ha dichiarato, dimostrando solidarietà tra colleghe. Le aspettative per la premiere del film sono alte, specialmente perché coincide con l’anniversario della razzia del ghetto, un dettaglio che aggiunge significato alla storia.

Un percorso artistico in evoluzione

Riflettendo sul suo percorso, Micaela ha riconosciuto come “Felicità”, il suo film d’esordio come regista, abbia segnato un punto di svolta nella sua carriera. “È stata una grande botta di autostima”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di raccontare storie personali e autentiche. La libertà creativa che ha sperimentato durante la realizzazione del film le ha permesso di rompere pregiudizi e affermarsi come una voce originale nel panorama cinematografico italiano.

La separazione da Paolo Virzì ha segnato un capitolo complesso, ma Micaela ha trovato un nuovo equilibrio. “Prendo le cose come vengono, è la vita”, ha affermato, mostrando una maturità riflessa anche nel suo approccio alla genitorialità. “Essere genitori attenti, comprensivi, educanti” è la sua priorità, e il suo approccio ai social media è rigoroso, riconoscendo i potenziali effetti destabilizzanti sulla vita dei giovani.

In un panorama cinematografico dove la questione dell’empowerment femminile è sempre attuale, Micaela ha espresso la sua opinione sulla mancanza di rappresentanza femminile nei festival. “Tanta strada in salita”, ha detto, ma ha anche sottolineato i progressi fatti e l’importanza di film realizzati da donne. Il suo impegno per la crescita e la visibilità delle donne nel settore è evidente, e sta già lavorando a nuovi progetti da regista, collaborando con sceneggiatrici donne, un passo fondamentale per un ambiente lavorativo più inclusivo e creativo.

Con un futuro ricco di progetti in cantiere e una nuova consapevolezza di sé, Micaela Ramazzotti si prepara a continuare il suo viaggio artistico, portando sul grande schermo non solo storie di donne forti e coraggiose, ma anche la sua personale evoluzione come artista e come donna.