La madre di Sempio rompe il silenzio: «Stufi di bugie, lui non è l’assassino»

La madre di Sempio rompe il silenzio: «Stufi di bugie, lui non è l'assassino»

La madre di Sempio rompe il silenzio: «Stufi di bugie, lui non è l'assassino»

Matteo Rigamonti

Luglio 31, 2025

Il caso di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, continua a suscitare un forte interesse, non solo per la brutalità dell’omicidio che ha scosso l’intera nazione, ma anche per le sue ripercussioni legali e sociali. Recentemente, Daniela Sempio, madre di Andrea Sempio, indagato per l’omicidio della giovane, ha deciso di rompere il silenzio riguardo all’innocenza di suo figlio. La sua testimonianza è stata rilasciata durante il programma Morning News su Canale 5, dove ha espresso il suo profondo rifiuto nei confronti delle affermazioni che danno il figlio come colpevole.

La difesa della madre di Andrea

Daniela ha sottolineato con fermezza: «Mio figlio non può aver lasciato impronte di sangue nella casa dei Poggi perché non è andato lì ad ammazzare Chiara». La sua determinazione va oltre la semplice difesa materna, specialmente in un momento in cui una perizia presentata dai legali di Alberto Stasi – ex fidanzato di Chiara, condannato a 16 anni di carcere – ha messo in discussione la posizione di Andrea. È emerso che un’impronta, la cosiddetta “impronta 33”, trovata accanto al corpo della ragazza, potrebbe appartenere a lui.

Daniela ha dichiarato: «Sono stufa di sentire tante cose non vere dette da TV e giornali», esprimendo il desiderio di vedere emergere la verità. Ha confermato la fiducia nella versione del figlio, affermando che lei e suo marito non stanno cercando di costruire alibi per Andrea, ma vogliono semplicemente che la giustizia faccia il suo corso. «Noi abbiamo sempre detto la verità. Sono assolutamente sicura che Andrea dica la verità», ha aggiunto con convinzione.

Elementi a favore dell’innocenza di Andrea

Un elemento chiave che Daniela ha evidenziato durante l’intervista è uno scontrino di parcheggio trovato dal marito, che dimostrerebbe la presenza di Andrea a Vigevano nel giorno dell’omicidio. Ha spiegato: «Ho deciso di tenerlo perché negli anni ’80 ho lavorato in un carcere di massima sicurezza come vigilatrice penitenziaria». Questo scontrino, che attesta la presenza di Andrea lontano dalla scena del crimine, è stato conservato in un gesto di precauzione e speranza.

Riguardo all’impronta ritrovata nella casa dei Poggi, Daniela ha affermato: «Che ci sia sudore o sangue, non lo possiamo sapere. Ma è certo che Andrea non è entrato in quella casa per uccidere Chiara». Ha sottolineato che l’impronta è presente solo in un punto e non ci sono altre tracce. Questo aspetto dovrebbe far riflettere.

La pressione mediatica e il desiderio di giustizia

Daniela ha espresso la sua esasperazione: «Noi non ci sentiamo ma siamo nell’occhio del ciclone. Sono 151 giorni che tutti i momenti abbiamo la faccia di mio figlio in TV». Ha portato alla luce il peso psicologico che questa situazione ha avuto su di loro, affermando: «Riconducono tutto a mio figlio e siamo veramente stanchi. Mio figlio è innocente e questa è l’unica cosa che ci tiene in piedi».

Il caso di Chiara Poggi rimane uno dei più controversi della cronaca italiana, non solo per la tragicità del delitto, ma anche per i suoi sviluppi legali che continuano a gettare ombre su più di un protagonista. La lotta per dimostrare l’innocenza di Andrea Sempio si intreccia con il desiderio di giustizia per Chiara e la sua famiglia, in un intricato gioco di verità e bugie che continua a svelarsi giorno dopo giorno. La voce di una madre, carica di dolore e speranza, si fa portavoce di una richiesta di giustizia che trascende le aule dei tribunali, toccando il cuore di chiunque segua questa drammatica vicenda.