Mattarella nel mirino: un libro russo svela la russofobia italiana

Mattarella nel mirino: un libro russo svela la russofobia italiana

Mattarella nel mirino: un libro russo svela la russofobia italiana

Matteo Rigamonti

Luglio 31, 2025

Nelle ultime settimane, il clima di tensione tra Italia e Russia ha registrato un nuovo capitolo. Proprio nel giorno in cui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato inserito in una lista di “russofobi” stilata dal Ministero degli Esteri russo, è emerso un libro che lo prende di mira, intitolato “De Russophobia”. A pubblicizzarlo è Vincenzo Lorusso, un attivista noto per le sue posizioni filorusse e per il suo canale Telegram “Donbass Italia”. Questo libro non solo accusa Mattarella di fomentare l’odio contro la Russia, ma rappresenta anche un tentativo di ribaltare la narrativa sulla guerra in Ucraina e sull’atteggiamento dell’Occidente nei confronti di Mosca.

Un libro controverso e una petizione discutibile

Il giorno dell’annuncio della lista, Lorusso ha condiviso la notizia della pubblicazione del suo libro, evidenziando la sua collaborazione con il governo russo, rappresentato da Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri. Nella copertina del volume, Lorusso appare accanto a Zakharova durante la consegna delle firme di una petizione contro Mattarella. Questa petizione ha suscitato interrogativi sulla sua autenticità, poiché non sono state verificate ufficialmente le firme raccolte, portando alla luce diversi casi di falsificazioni, un chiaro segnale dell’inattendibilità di tale iniziativa.

  1. Lorusso esprime soddisfazione per la traduzione del suo libro in russo.
  2. Ringrazia i firmatari della petizione, nonostante le polemiche.
  3. La situazione in Russia è caratterizzata da censura e propaganda.

Strategia di disinformazione e impatto mediatico

La pubblicazione di “De Russophobia” è quindi parte di una strategia più ampia, volta a giustificare le azioni russe e a dipingere l’Occidente come aggressore. Nonostante il libro non sembri avere una base solida di verità, il suo impatto è significativo in un contesto in cui la disinformazione può influenzare l’opinione pubblica. Lorusso ha annunciato anche la diffusione di 15 nuovi documentari prodotti dall’agenzia russa RT, accusando l’Unione Europea di censurare le voci russe. Questa affermazione, tuttavia, appare contraddittoria, dato che il libro stesso è disponibile nelle librerie italiane, come confermato dallo stesso autore attraverso i suoi post su Telegram.

La russofobia e le sue implicazioni

Il fenomeno della russofobia, di cui Mattarella è stato accusato, è un tema complesso e controverso. In Italia, come in molte altre nazioni europee, il termine è spesso utilizzato per descrivere un atteggiamento di avversione nei confronti della Russia e dei suoi cittadini, specialmente in seguito all’invasione dell’Ucraina nel 2022. Questa guerra ha scatenato una serie di reazioni, sia politiche che sociali, con l’adozione di sanzioni e l’esclusione della Russia da molti eventi internazionali. Le accuse di russofobia, pertanto, possono essere interpretate come un tentativo di Mosca di deviare le critiche e giustificare le proprie azioni.

L’inclusione di Mattarella nella lista nera del Ministero degli Esteri russo è un atto simbolico che riflette non solo le tensioni diplomatiche, ma anche la crescente polarizzazione del dibattito pubblico riguardo alla Russia. I leader occidentali, tra cui Mattarella, sono stati spesso criticati per le loro posizioni dure nei confronti di Mosca, e tali critiche vengono amplificate da media russi che cercano di creare un’immagine negativa degli stessi leader. In questo contesto, il libro di Lorusso diventa un veicolo per perpetuare una narrazione che si oppone a quella dominante in Occidente.

Inoltre, il ruolo dei social media e delle piattaforme di messaggistica, come Telegram, è cruciale in questa battaglia di narrazioni. Lorusso utilizza il suo canale per diffondere le sue idee e per raggiungere un pubblico più vasto, contribuendo a una forma di informazione alternativa che si distacca da quella tradizionale. La capacità di influenzare l’opinione pubblica attraverso canali non convenzionali rappresenta una sfida significativa per i governi occidentali, che devono affrontare la crescente diffusione di contenuti potenzialmente fuorvianti.

In questo scenario, il dibattito su russofobia e libertà di espressione si fa sempre più complicato. Mentre alcuni vedono le critiche alla Russia come un legittimo esercizio di libertà di parola, altri le interpretano come atti di intolleranza. La pubblicazione del libro di Lorusso e le accuse rivolte a Mattarella pongono interrogativi sulla linea sottile tra critica e discriminazione, in un contesto internazionale segnato da conflitti e divisioni sempre più profonde.