Tragedia in mare: due bambini annegano mentre Sea Watch denuncia il blocco italiano a Lampedusa

Tragedia in mare: due bambini annegano mentre Sea Watch denuncia il blocco italiano a Lampedusa

Tragedia in mare: due bambini annegano mentre Sea Watch denuncia il blocco italiano a Lampedusa

Matteo Rigamonti

Luglio 31, 2025

Una nuova tragedia in mare ha scosso l’opinione pubblica, con la morte di due bambini al largo della costa tunisina. Questo drammatico evento è stato denunciato dalla Ong Sea Watch, che ha sottolineato come il naufragio di una barca con oltre 90 persone a bordo sia stato preceduto da un silenzio assordante da parte delle autorità europee. Lunedì scorso, l’aereo di sorveglianza Seabird 2 di Sea Watch ha avvistato l’imbarcazione in difficoltà, la quale era già in mare da tre giorni. Nonostante le ripetute richieste di aiuto, si è registrata una mancanza di intervento da parte dei governi europei.

La mancanza di soccorsi

Secondo le informazioni rilasciate da Sea Watch, due persone erano già cadute in mare prima che l’imbarcazione venisse avvistata. I membri dell’organizzazione denunciano un’assenza di soccorsi, con Frontex che sarebbe intervenuta solo sei ore dopo l’avvistamento, limitandosi a constatare la situazione senza prestare aiuto. “Le navi europee avrebbero potuto raggiungerli in circa tre ore, ma hanno scelto di non intervenire”, ha affermato un portavoce di Sea Watch, evidenziando la gravità della situazione e la lentezza della risposta delle autorità.

Il dramma del naufragio

Il dramma si è intensificato quando la nave mercantile Port Fukuka ha tentato di soccorrere i migranti. Purtroppo, l’imbarcazione sovraffollata si è capovolta, causando il tuffo di tutti i passeggeri in mare. In seguito al soccorso, è emerso che due bambini erano già morti e una persona risultava dispersa. La notizia ha suscitato indignazione e dolore, evidenziando l’urgente necessità di un cambiamento nelle politiche di salvataggio in mare.

Dopo il naufragio, i superstiti sono stati portati a bordo della nave mercantile, ma la situazione rimane critica. Sea Watch ha denunciato come le autorità italiane stiano ostacolando il loro approdo in Italia, lasciando i migranti in una situazione di pericolo imminente. “C’è il rischio concreto che la guardia costiera libica li rapisca e li riporti in Libia, dove potrebbero affrontare schiavitù, torture e morte”, ha dichiarato l’organizzazione. Questo scenario rappresenta una triste realtà per molti migranti che tentano di raggiungere l’Europa, fuggendo da situazioni di violenza e povertà nei loro paesi d’origine.

Critiche alle politiche italiane

Sea Watch ha anche criticato il governo italiano per il sequestro della nave veloce Aurora, che si trovava a sole quattro ore e mezza di distanza dal luogo del naufragio. “Avrebbe potuto intervenire e salvare vite umane, ma è stata bloccata nel porto di Lampedusa con motivazioni infondate”, ha aggiunto la Ong, mettendo in discussione le politiche di gestione delle migrazioni dell’Italia e dell’Unione Europea.

Il comunicato di Sea Watch si è chiuso con una dura accusa nei confronti delle autorità europee: “Non gli importa nulla. Questo sistema sta facendo esattamente ciò per cui è stato progettato: lasciare che le persone anneghino alle frontiere dell’Europa. Silenziosamente, ma sistematicamente”. Queste parole riassumono il crescente malcontento delle organizzazioni umanitarie, le quali denunciano una politica migratoria che sembra ignorare i diritti umani e la vita delle persone.

In questo contesto, è fondamentale riflettere sulla situazione attuale in Libia, dove molti migranti vengono rinchiusi in centri di detenzione in condizioni disumane. Le organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato ripetutamente le violazioni dei diritti che avvengono all’interno di questi centri, dove le persone sono soggette a torture, violenze e sfruttamento.

La tragedia dei due bambini morti in mare è un richiamo a una maggiore responsabilità da parte delle istituzioni europee, affinché venga garantita la sicurezza dei migranti e venga messo in atto un sistema di soccorso efficace. La comunità internazionale deve unire le forze per affrontare le cause profonde della migrazione e per garantire che ogni vita umana venga rispettata e protetta.