Sydney Sweeney sotto accusa: il suo spot scatena polemiche sull’eugenetica

Sydney Sweeney sotto accusa: il suo spot scatena polemiche sull'eugenetica

Sydney Sweeney sotto accusa: il suo spot scatena polemiche sull'eugenetica

Giada Liguori

Agosto 1, 2025

L’ultima campagna pubblicitaria del marchio statunitense American Eagle ha scatenato una vera e propria tempesta sui social network, con accuse di veicolare messaggi ambigui e regressivi. Protagonista dello spot è l’attrice Sydney Sweeney, nota per i suoi ruoli nelle serie di successo “Euphoria” e “The White Lotus”, entrambe riconosciute dalla critica e candidate ai prestigiosi Emmy Awards. L’attrice indossa un paio di jeans del brand quando appare la scritta: “Sydney Sweeney ha ottimi jeans”.

Tuttavia, il problema risiede nel gioco di parole tra “jeans” e “genes” (geni in inglese), che ha portato alcuni spettatori a interpretare la frase come “Sydney Sweeney ha ottimi geni”, suggerendo un riferimento ai tratti somatici dell’attrice, che si distingue per la sua bellezza bionda, magra e con occhi azzurri. Questa ambiguità ha sollevato interrogativi sul messaggio della campagna, insinuando che potesse promuovere ideali di eugenetica e supremazia bianca.

le reazioni sui social

In uno dei video pubblicitari, il messaggio diventa ancora più evidente: Sweeney si abbottona i pantaloni mentre afferma: “I jeans-geni vengono trasmessi dai genitori ai figli e determinano caratteristiche come il colore dei capelli, la personalità e il colore degli occhi. I miei geni sono blu.” Questa dichiarazione, che sembra giocosa, è stata interpretata da alcuni come un tentativo di normalizzare concetti problematici legati all’aspetto fisico e alla bellezza.

Le reazioni sui social sono state immediate e variegate. Da commentatori anonimi a opinionisti di testate rinomate, molti hanno definito la campagna un ritorno a ideali estetici obsoleti. Rachel Tashjian, critica di moda del Washington Post, ha sottolineato che, indipendentemente dalle intenzioni del marchio, la pubblicità rientra in un’ondata di immagini che evocano valori di un’epoca passata. Secondo Tashjian, negli ultimi anni la moda e la cultura pop hanno abbracciato la positività del corpo e la diversità, mentre ora ci vengono riproposte immagini di magrezza, bianchezza e ricchezza ostentata.

il dibattito politico

Il dibattito ha preso piede anche a livello politico. Il senatore repubblicano Ted Cruz ha commentato su X (precedentemente Twitter): “Wow. Ora la sinistra pazza si è scagliata contro le belle donne. Sono sicuro che questo avrà un buon riscontro nei sondaggi.” La sua affermazione ha messo in luce quanto la campagna pubblicitaria possa toccare corde sensibili e polarizzanti, in un contesto politico già di per sé teso.

American Eagle, dal canto suo, ha difeso la propria operazione di marketing, definendola “audace e giocosa.” Il marchio ha tentato di contestualizzare il messaggio, sostenendo che non fosse nelle sue intenzioni promuovere ideali di bellezza ristretti o discriminatori. Tuttavia, la reazione del pubblico suggerisce che la linea tra gioco e messaggio serio è sottile e spesso fraintendibile.

il significato del prodotto pubblicitario

Un ulteriore elemento da considerare è il significato dell’oggetto pubblicitario stesso. Il “Sydney Jean”, il jeans indossato dall’attrice, ha un costo di circa 70 euro e presenta una farfalla sulla tasca posteriore, che il marchio dichiara come simbolo di sensibilizzazione sulla violenza domestica. I proventi della vendita di questi pantaloni in edizione limitata saranno devoluti a Crisis Text Line, un’organizzazione no-profit che offre supporto a chi affronta problemi di salute mentale. Questo aspetto sociale potrebbe essere un tentativo del brand di legare un messaggio positivo a una campagna controversa.

In un’epoca in cui i marchi si trovano a dover affrontare l’attenzione critica del pubblico e dei media, la gestione di campagne pubblicitarie richiede sempre maggiore attenzione e sensibilità. La scelta di utilizzare figure pubbliche come Sydney Sweeney, che ha un seguito considerevole tra i giovani, porta con sé una responsabilità non indifferente. Le immagini e i messaggi veicolati attraverso le pubblicità possono influenzare opinioni e comportamenti, rendendo i marchi suscettibili di critiche se i loro messaggi vengono percepiti come problematici o offensivi.

Il caso di American Eagle e Sydney Sweeney è emblematico di un periodo in cui la comunicazione visiva è scrutinata con occhio critico da un pubblico sempre più consapevole e vocalmente attivo. Mentre il dibattito continua a infuriare, resta da vedere come i marchi si adatteranno a queste nuove dinamiche e se saranno in grado di navigare le acque tempestose della pubblicità moderna senza incorrere in ulteriori polemiche.