Nel mese di luglio 2025, il mercato automobilistico italiano ha subito un calo significativo, con un totale di 118.493 autovetture immatricolate. Questo rappresenta una diminuzione del 5,11% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Secondo i dati forniti dal Ministero dei Trasporti, anche nei primi sette mesi dell’anno, il trend negativo si è confermato, con le immatricolazioni che hanno raggiunto 973.396 unità, segnando un decremento del 3,75% rispetto al medesimo periodo del 2024.
Performance delle case automobilistiche
Un’analisi più dettagliata delle performance delle case automobilistiche mette in luce il forte impatto di Stellantis, il gruppo automobilistico che ha visto le sue immatricolazioni in Italia scendere a 30.797 unità nel mese di luglio, corrispondente a una flessione dell’11,7% rispetto allo stesso mese del 2024. La quota di mercato di Stellantis è scesa al 26%, rispetto al 28,1% registrato lo scorso anno. Nei primi sette mesi del 2025, il gruppo ha immatricolato 281.454 veicoli, evidenziando un calo dell’11,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e una diminuzione della quota di mercato dal 31,5% al 28,9%.
Previsioni e impatti sul mercato
Il Centro Studi Promotor ha fornito ulteriori previsioni sulla situazione del mercato automobilistico, stimando che nel corso del 2025 si raggiungeranno circa 1.456.070 immatricolazioni. Questa cifra rappresenterebbe una contrazione del 6,6% rispetto al 2024 e un impressionante 24% in meno rispetto ai livelli del 2019. Questo andamento non è isolato, poiché il mercato automobilistico dell’Unione Europea ha registrato un calo del 19,1% nel primo semestre rispetto al 2019, ma l’Italia si trova in una posizione più problematica.
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, ha evidenziato che la causa principale di questa crisi è l’atteggiamento rigido della governance dell’Unione Europea, che ha imposto con fermezza la transizione verso veicoli elettrici, fissando il 2035 come data limite per l’immatricolazione di nuove auto a combustione interna. Quagliano ha espresso preoccupazione per il fatto che, nonostante alcune speranze di un rinnovamento della governance europea, le recenti decisioni non hanno portato a una revisione delle politiche in favore dell’automotive, generando aspettative deluse e conseguenze pesanti per il mercato.
Fattori che influenzano il mercato
Il contesto attuale del mercato automobilistico italiano riflette una serie di fattori complessi:
- Aumento dei costi di produzione e delle materie prime, che ha influito negativamente sui prezzi al pubblico, rendendo le nuove auto meno accessibili per i consumatori.
- Politiche ambientali restrittive, che hanno spinto molti acquirenti a rimanere sul mercato dell’usato o a rimandare l’acquisto di un’auto nuova.
- La transizione verso l’elettrico ha creato un clima di incertezza tra i consumatori, molti dei quali sono ancora indecisi su quale tipo di veicolo scegliere.
Inoltre, il mercato delle auto elettriche stenta a decollare in Italia, come in altri paesi europei. Nonostante ci siano incentivi governativi per l’acquisto di veicoli elettrici, la mancanza di infrastrutture adeguate per la ricarica e i costi iniziali ancora elevati hanno frenato l’adozione massiccia. Le case automobilistiche si trovano quindi a dover affrontare una duplice sfida: ridurre i costi e aumentare la competitività, adattandosi rapidamente a un contesto normativo in continua evoluzione.
Il calo delle immatricolazioni ha anche ripercussioni sul settore dell’occupazione. Le aziende automobilistiche, costrette a rivedere le loro strategie produttive e di vendita, potrebbero dover prendere decisioni difficili che potrebbero impattare sui posti di lavoro. Questo scenario preoccupa anche i sindacati, che temono per la stabilità occupazionale in un settore che è storicamente uno dei pilastri dell’economia italiana.
In questo contesto di difficoltà, le case automobilistiche stanno esplorando nuove strategie per attrarre i consumatori. Molti stanno investendo in modelli ibridi e veicoli elettrici, cercando di rispondere alla crescente domanda di soluzioni più sostenibili. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga e il mercato dovrà affrontare sfide importanti per tornare a crescere in modo sostenibile.
Le prossime settimane e mesi saranno cruciali per comprendere se il mercato automobilistico italiano riuscirà a invertire la tendenza negativa. Sarà fondamentale monitorare le politiche governative e le risposte delle case automobilistiche, mentre i consumatori continuano a navigare in un panorama sempre più complesso e in evoluzione.