Il mistero di Alessandro Venier: farmaci, un trasloco in Colombia e un omicidio familiare

Il mistero di Alessandro Venier: farmaci, un trasloco in Colombia e un omicidio familiare

Il mistero di Alessandro Venier: farmaci, un trasloco in Colombia e un omicidio familiare

Matteo Rigamonti

Agosto 2, 2025

La tragica vicenda di Alessandro Venier ha scosso l’intera comunità di Gemona, in provincia di Udine, trasformandosi in un caso di cronaca nera che ha sollevato interrogativi e orrore. Venier, sognando di trasferirsi in Colombia con la moglie Mailyn e la loro figlioletta di sei mesi, è stato ucciso dalla moglie e dalla madre, Lorena, la sera prima della partenza programmata per il 26 luglio. Questa storia di dramma familiare si snoda tra conflitti di interesse, legami affettivi e una serie di eventi che hanno portato a un omicidio efferato.

Il movente del delitto

Secondo quanto riportato da Il Messaggero Veneto, il movente del delitto sarebbe legato alla riluttanza di Mailyn a lasciare l’Italia e alla profonda paura di Lorena di perdere non solo il figlio, ma anche la nuora e la nipotina. Lorena, una donna di 61 anni e infermiera presso il Distretto sanitario locale, descriveva Mailyn come «la figlia che non ho mai avuto». Questa affermazione rivela un forte legame affettivo tra le due donne, ma anche una dinamica complessa e potenzialmente tossica, che ha potuto sfociare in un atto di violenza estrema.

La vita di Alessandro

Il desiderio di Alessandro di trasferirsi in Colombia non era dettato da una precisa opportunità lavorativa. Infatti, il 35enne era disoccupato e si sosteneva con lavori occasionali, come:

  1. Svuotamento di cantine
  2. Recupero di materiali bellici della Seconda guerra mondiale

Queste attività avevano sollevato qualche sospetto presso le forze dell’ordine. Le sue intenzioni di trasferirsi nella sua terra natale erano dettate dalla speranza di trovare una vita migliore per la sua famiglia. Alcuni conoscenti hanno rivelato che Alessandro e Mailyn avevano anche un piccolo appezzamento di terra nella foresta colombiana, dove avrebbero potuto coltivare banane e costruire una vita insieme, supportati da un amico che già viveva lì e gestiva un’azienda agricola.

La notte del delitto

La notte del delitto, però, il clima sembrava essere teso. Non ci sono stati segnali di una lite violenta, ma piuttosto un piano premeditato. Mailyn e Lorena, dopo aver acquistato calce viva, hanno stordito Alessandro somministrandogli una dose elevata di farmaci. Questo elemento ha sollevato interrogativi sul grado di premeditazione dell’omicidio. Dopo averlo reso inoffensivo, le due donne hanno soffocato il 35enne con un cordino e, in un ulteriore atto di crudeltà, hanno infierito sul suo corpo con un’ascia, smembrandolo in tre parti. I resti sono stati poi nascosti in un cassonetto, immersi nella calce viva per nascondere l’orrendo odore della decomposizione.

La mattina del 26 luglio, Lorena si è recata al lavoro come se nulla fosse accaduto, mentre la vita di una giovane famiglia veniva spezzata in modo brutale. La calma apparente di Lorena contrasta con la gravità dei suoi atti, suggerendo una mente turbata e un legame malato con la nuora e il figlio. La comunità di Gemona è rimasta scioccata dalla notizia; amici e vicini di casa non avrebbero mai immaginato che una tale tragedia potesse verificarsi in un contesto così familiare e apparentemente sereno.

Il caso di Alessandro Venier è emblematico di una serie di dinamiche familiari complesse, che possono portare a decisioni estreme. La situazione di isolamento e disperazione di Lorena e Mailyn, unite dalla paura di una separazione imminente, ha creato un terreno fertile per la violenza. Questa storia non solo mette in luce le complessità delle relazioni familiari, ma anche come la mancanza di prospettive e opportunità possa generare conflitti letali.

Nonostante il dolore e l’orrore di questo crimine, è essenziale considerare le radici della violenza domestica e la necessità di supporto per le famiglie in crisi. La tragedia di Alessandro Venier è un monito su quanto possano essere fragili i legami familiari e su come l’amore possa, in certe circostanze, diventare un’arma letale. La vita di un uomo, di un padre e di un marito è stata spazzata via da una serie di scelte fatte in un momento di vulnerabilità, rivelando le profondità dell’oscurità che possono nascondersi all’interno delle mura domestiche.