Fidanzati di Policoro: richiesta di avocazione delle indagini al Pg di Potenza

Fidanzati di Policoro: richiesta di avocazione delle indagini al Pg di Potenza

Fidanzati di Policoro: richiesta di avocazione delle indagini al Pg di Potenza

Matteo Rigamonti

Agosto 3, 2025

Un nuovo capitolo si apre nel caso di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, i due fidanzati tragicamente ritrovati senza vita il 23 marzo 1988 a Policoro, un comune situato nella provincia di Matera. La richiesta di avocazione delle indagini è stata presentata alla Procura generale di Potenza dall’avvocato Antonio Fiumefreddo, che rappresenta Olimpia Fuina Orioli, la madre di Luca. Questa iniziativa segue l’ennesimo rigetto da parte della Procura di Matera nel valutare una riapertura del caso, un rifiuto che sembra perpetuare un silenzio durato oltre tre decenni.

La necessità di chiarezza

La richiesta di avocazione nasce dalla necessità di fare chiarezza su una vicenda che ha generato non solo dolore, ma anche una serie di interrogativi rimasti irrisolti nel tempo. “La richiesta di avocazione – spiega l’avvocato Fiumefreddo – si fonda sulla necessità di porre fine a oltre tre decenni di silenzi istituzionali, perizie manipolate, testimonianze mai escusse, intercettazioni ignorate e incongruenze investigative mai risolte.” Questa denuncia mette in evidenza una serie di problematiche che, secondo i richiedenti, hanno caratterizzato l’operato della Procura di Matera nel corso degli anni.

Circostanze misteriose

Luca e Marirosa erano giovani sognatori, la cui vita è stata interrotta in modo tragico. Le circostanze attorno alla loro morte sono avvolte nel mistero. Inizialmente, i decessi sono stati interpretati come suicidi o incidenti, ma la famiglia e i sostenitori sostengono che si tratti di un duplice omicidio. Le indagini iniziali, secondo l’avvocato Fiumefreddo e la madre di Luca, avrebbero trascurato elementi chiave. “Non si può continuare a fingere che tutto sia già stato chiarito – afferma Olimpia Fuina Orioli – Le omissioni, i depistaggi e i silenzi non possono essere l’ultima parola sulla morte di due giovani.”

Atti istruttori fondamentali

Nell’istanza presentata, sono elencati atti istruttori ritenuti fondamentali per una corretta ricostruzione dei fatti. Tra questi:

  1. Acquisizione dei tabulati telefonici del 23 e 24 marzo 1988.
  2. Escussione di 28 testimoni considerati chiave.
  3. Riesumazione dei corpi con moderne tecnologie medico-legali, come il body scan.
  4. Perizia comparativa sui corredi fotografici originali per verificare eventuali manomissioni nella scena del crimine.

Questi dettagli evidenziano l’urgenza di un nuovo esame approfondito della situazione.

Un caso emblematico

La Procura generale di Potenza ha il compito di valutare se sussistano i presupposti per avocare l’indagine, considerando le gravi lacune nell’operato della Procura distrettuale di Matera. Quest’ultima ha ripetutamente rigettato le richieste istruttorie, nonostante esistano risultanze scientifiche di morte violenta già accertate nel 1994 da una perizia condotta dagli esperti Umani Ronchi. Questa perizia ha già sollevato dubbi significativi sulle conclusioni iniziali, rendendo necessaria una nuova valutazione.

Il caso di Luca e Marirosa è emblematico di una questione più ampia riguardante la giustizia in Italia, dove, troppo spesso, i casi di omicidi restano irrisolti per anni, lasciando le famiglie in un limbo di incertezze e sofferenze. Le richieste di riapertura dei casi, come quella attuale, rappresentano una speranza per le famiglie e un invito a ripensare l’efficacia delle indagini svolte in passato.

La storia di Luca e Marirosa è una di quelle che non dovrebbe mai essere dimenticata. Come sottolinea l’avvocato Fiumefreddo, “la verità deve emergere, e non possiamo permettere che un caso di tale gravità venga archiviato senza una spiegazione chiara e definitiva.” La lotta per la giustizia non è solo una questione legale, ma un dovere morale nei confronti di due giovani vite spezzate e delle loro famiglie, che meritano risposte e giustizia.

La Procura generale di Potenza si trova ora di fronte a una decisione cruciale, che non solo influenzerà il destino delle indagini, ma anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nel sistema giudiziario. La trasparenza e l’impegno nella ricerca della verità sono essenziali affinché episodi come questi non si ripetano e affinché le famiglie colpite da tragedie simili possano finalmente trovare la pace.