Imposta di soggiorno alle stelle nel 2024: 760 milioni senza Roma

Imposta di soggiorno alle stelle nel 2024: 760 milioni senza Roma

Imposta di soggiorno alle stelle nel 2024: 760 milioni senza Roma

Giada Liguori

Agosto 3, 2025

Nel 2024, gli incassi derivanti dall’imposta di soggiorno in Italia hanno raggiunto la straordinaria cifra di 760 milioni di euro, escludendo Roma Capitale. Questo dato, emerso da un’analisi del Centro studi enti locali basata su informazioni fornite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), Banca d’Italia e Istat, segna un incremento del 19% rispetto all’anno precedente. Questo aumento evidenzia la ripresa del turismo e l’importanza delle città d’arte italiane.

Firenze e Milano in testa

Firenze si conferma leader indiscussa, con un incremento significativo delle entrate. Gli incassi della città toscana sono passati da 45,5 milioni di euro nel 2022 a 69,8 milioni nel 2023, fino a raggiungere 76,9 milioni nel 2024, con un incremento del 10%. Questo risultato è frutto della bellezza storica e culturale di Firenze e di una strategia di promozione turistica efficace.

Milano, la capitale economica d’Italia, segue a ruota con un incremento del 23%, passando da 62,1 milioni nel 2023 a 76,5 milioni nel 2024. La città ha beneficiato di eventi internazionali, come la Milano Fashion Week e il Salone del Mobile, che hanno attratto un numero crescente di visitatori disposti a contribuire all’economia locale attraverso l’imposta di soggiorno.

Venezia e altre città in crescita

Venezia, storicamente una delle destinazioni turistiche più ambite, ha incassato quasi 40 milioni di euro nel 2024, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la città lagunare ha visto rallentare la sua crescita rispetto a Firenze e Milano, probabilmente a causa di fattori come l’aumento dei costi e la gestione del turismo di massa.

Scendendo nella classifica, ecco alcune città con i loro incassi:

  1. Trento: 29,7 milioni di euro
  2. Napoli: 19 milioni (+9%)
  3. Bologna: 15,4 milioni (+22%)
  4. Rimini: 14,7 milioni (+28%)
  5. Torino: 10,3 milioni

Un caso interessante è quello di Sorrento, che con poco più di 15.000 abitanti ha generato un’imposta di soggiorno di 9,1 milioni di euro, con un sorprendente aumento del 32%. La bellezza della costiera amalfitana ha sicuramente contribuito a questo successo.

Situazione delle città in difficoltà

Non tutte le città italiane hanno beneficiato di questa ripresa. Livorno ha registrato una diminuzione del 17%, seguita da Salerno e Reggio Emilia, entrambe con un calo del 10%. Anche Forlì, Novara e Terni hanno visto una riduzione delle loro entrate. Questi dati suggeriscono che, mentre alcune destinazioni stanno prosperando, altre devono affrontare sfide significative per attrarre turisti.

L’andamento dell’imposta di soggiorno è indicativo della salute del settore turistico in Italia. Dopo essere stato duramente colpito dalla pandemia di COVID-19, il turismo sta mostrando segni di ripresa. Le città d’arte continuano a rappresentare un richiamo irresistibile per turisti nazionali e internazionali, e l’aumento dell’imposta di soggiorno riflette questo trend positivo.

In conclusione, l’analisi dell’imposta di soggiorno rivela la diversità delle esperienze turistiche in Italia. Mentre città storiche come Firenze e Venezia rimangono destinazioni principali, località più piccole come Sorrento stanno guadagnando terreno. Con una pianificazione strategica e un focus sulla sostenibilità, queste città possono continuare a prosperare nella scena turistica globale.