Ponte Stretto: le associazioni ambientaliste presentano un nuovo reclamo all’Ue

Ponte Stretto: le associazioni ambientaliste presentano un nuovo reclamo all'Ue

Ponte Stretto: le associazioni ambientaliste presentano un nuovo reclamo all'Ue

Matteo Rigamonti

Agosto 4, 2025

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina continua a sollevare polemiche e divisioni tra favorevoli e contrari. Recentemente, importanti associazioni ambientaliste come Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf hanno presentato un nuovo reclamo all’Unione Europea. Questo documento, inviato il 3 ottobre 2023, integra un precedente reclamo del 27 marzo 2023 e mira a sensibilizzare le istituzioni europee sugli impatti ambientali dell’opera, che restano significativi e documentati nonostante le affermazioni dei sostenitori del progetto.

impatti ambientali del ponte

Negli anni, l’analisi dell’impatto ambientale della costruzione del Ponte sullo Stretto ha suscitato un ampio dibattito. Numerosi studi hanno evidenziato le possibili conseguenze negative sull’ecosistema locale. Le associazioni ambientaliste hanno documentato questi impatti e hanno messo in evidenza che anche i proponenti dell’opera hanno riconosciuto, in alcune occasioni, la gravità della situazione. Questo riconoscimento ha spinto le autorità competenti a considerare le preoccupazioni ecologiche sollevate.

questioni legali e burocratiche

La questione del Ponte sullo Stretto ha assunto una rilevanza legale e burocratica, con l’attivazione di una procedura speciale per la realizzazione dell’opera, a condizione che vengano rispettate specifiche norme comunitarie. Tuttavia, le associazioni denunciano che tali condizioni non sono state adeguatamente rispettate. Il reclamo si concentra sul secondo parere della Commissione Via Vas (Valutazione di Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica), numero 72/2025, che ha chiuso la procedura di “livello III della VINCA”, necessaria in base al primo parere della stessa commissione, numero 19/2024.

In particolare, il primo parere ha dato il via libera alla compatibilità ambientale del progetto, imponendo ben 62 prescrizioni che devono ancora essere rispettate. Le associazioni ambientaliste evidenziano come l’attivazione della procedura di autorizzazione in deroga sia stata necessaria a causa degli impatti ambientali significativi che il Ponte potrebbe generare, specialmente sui siti Natura 2000, aree protette dall’Unione Europea.

condizioni per l’autorizzazione in deroga

Secondo le norme europee, per avviare una procedura di autorizzazione in deroga sono necessarie tre condizioni fondamentali:

  1. Assenza di alternative valide al progetto.
  2. Presenza di motivi imperativi di rilevante interesse pubblico.
  3. Implementazione di interventi compensativi ambientali.

Tuttavia, le associazioni ambientaliste sostengono che nessuna di queste condizioni sia stata rispettata in modo adeguato. In particolare, Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf hanno criticato il tentativo di dimostrare il “motivo imperativo di rilevante interesse pubblico” come strumentale e finalizzato a eludere il parere che avrebbe dovuto essere richiesto all’Unione Europea.

Il governo italiano ha giustificato la necessità del Ponte anche per motivi di sicurezza militare e protezione civile, oltre a considerazioni economiche sui costi e benefici del progetto. Tuttavia, queste giustificazioni sono state contestate dalle associazioni ambientaliste, che le considerano insufficienti a giustificare l’impatto ambientale previsto.

Le associazioni hanno sottolineato che l’Italia, non rispettando i criteri delle direttive Habitat e Uccelli, sta violando le disposizioni europee. Questa violazione potrebbe avere ripercussioni legali significative per il governo italiano, nel caso in cui l’Unione Europea decidesse di avviare una procedura di infrazione.

Il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un simbolo di sviluppo e collegamento, ma le criticità ambientali legate alla sua costruzione pongono interrogativi sul futuro ecologico della regione. Le associazioni ambientaliste continuano a monitorare la situazione, mentre il governo italiano sostiene il progetto come un’opportunità di crescita per il paese.

In questo contesto, il reclamo presentato all’Unione Europea potrebbe rappresentare un passo importante verso una maggiore attenzione alle questioni ambientali, non solo in Italia, ma in tutta l’Unione. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere l’evoluzione della situazione del Ponte sullo Stretto e le conseguenze sul dialogo tra le istituzioni italiane e quelle europee. Le associazioni ambientaliste continueranno a lottare per la salvaguardia dell’ambiente e il rispetto delle normative europee, consapevoli che la battaglia per la tutela della natura è più attuale che mai.