Urso firma l’accordo di programma ex Ilva: cosa aspettarci il 12 agosto

Urso firma l'accordo di programma ex Ilva: cosa aspettarci il 12 agosto

Urso firma l'accordo di programma ex Ilva: cosa aspettarci il 12 agosto

Matteo Rigamonti

Agosto 4, 2025

Il 12 agosto rappresenta una data cruciale per il futuro dell’ex Ilva di Taranto, con la firma di un accordo di programma che potrebbe segnare un cambiamento significativo per la città e per l’industria dell’acciaio in Italia. Durante una visita al porto di Gioia Tauro, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato l’importanza di un incontro richiesto dal Comune di Taranto e da altri enti locali. Questo incontro si svolgerà dopo le recenti dimissioni del sindaco, sottolineando la necessità di un’organizzazione adeguata per definire l’ordine del giorno.

La questione dell’ex Ilva è di rilevanza strategica non solo per Taranto, ma per l’intero Paese. Il sito, storicamente uno dei più grandi produttori di acciaio in Europa, è al centro di un piano di decarbonizzazione che mira a ridurre l’impatto ambientale dell’acciaieria e a trasformarla in un esempio di industria sostenibile. Questo piano è stato già presentato e condiviso in Parlamento, e la tempistica è cruciale, come evidenziato da Urso: “il tempo è molto stretto”.

La necessità di cooperazione

Durante il suo intervento, Urso ha messo in evidenza l’importanza di una cooperazione tra le istituzioni locali e il governo centrale. A tal fine, ha annunciato la creazione di un comitato tecnico che sarà insediato il giorno successivo, in collaborazione con il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto. Questo comitato comprenderà:

  1. Esperti locali
  2. Rappresentanti di Snam
  3. Rappresentanti dell’autorità portuale
  4. Rappresentanti della zona economica speciale (ZES)
  5. Altri dicasteri

L’obiettivo è di concludere i lavori in armonia con il consiglio comunale di Taranto, assicurando che le decisioni siano condivise e che le esigenze della comunità locale vengano rispettate.

Un piano per un futuro sostenibile

Il piano di decarbonizzazione prevede l’implementazione di tecnologie innovative per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare l’efficienza energetica. Queste tecnologie, sebbene costose, sono essenziali per garantire un futuro sostenibile per il sito industriale. Le aziende coinvolte, come Snam, giocheranno un ruolo chiave nella transizione energetica, puntando sull’uso di fonti di energia rinnovabile e sulla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili.

Inoltre, la creazione di posti di lavoro verdi e la formazione professionale sono elementi cruciali di questo progetto. È fondamentale garantire che i lavoratori dell’ex Ilva possano essere riqualificati e inseriti in nuove posizioni emergenti nell’ambito della transizione ecologica. Questo non solo contribuirà a ridurre l’impatto sociale della chiusura di impianti obsoleti e inquinanti, ma favorirà anche un’economia locale più resiliente e sostenibile.

Un momento di svolta

Il 12 agosto non è solo una data importante per la firma dell’accordo di programma, ma rappresenta un momento di svolta per il futuro dell’ex Ilva e per la città di Taranto. La partecipazione attiva degli enti locali e il coinvolgimento della comunità saranno determinanti per il successo delle iniziative proposte. L’accordo dovrà essere un esempio di come le istituzioni possono lavorare insieme per affrontare sfide complesse, come la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

In conclusione, l’attenzione del governo sulla situazione dell’ex Ilva e l’impegno a promuovere un piano di decarbonizzazione sono segnali positivi per il futuro di Taranto. Sebbene la strada da percorrere sia lunga e piena di ostacoli, il dialogo e la collaborazione tra le diverse istituzioni possono rappresentare un passo importante verso un futuro più sostenibile per la comunità e per l’industria dell’acciaio in Italia. La giornata del 12 agosto sarà quindi un importante banco di prova per valutare la volontà di cambiamento e la capacità di risposta delle istituzioni italiane di fronte a una delle sfide più complesse del nostro tempo.