Reperti etruschi riemergono a Orvieto: un viaggio nel passato sacro

Reperti etruschi riemergono a Orvieto: un viaggio nel passato sacro

Reperti etruschi riemergono a Orvieto: un viaggio nel passato sacro

Matteo Rigamonti

Agosto 5, 2025

Nel cuore dell’Umbria, ai piedi della maestosa rupe di Orvieto, emergono straordinari tesori archeologici che raccontano la storia di una delle civiltà più affascinanti dell’antichità: gli Etruschi. Recenti campagne di scavo al Campo della Fiera, dirette dall’archeologa Simonetta Stopponi, hanno portato alla luce reperti di inestimabile valore, tra cui due teste di ariete, una di leone e monumentali altari. Questi ritrovamenti offrono uno sguardo unico sulla vita religiosa e sociale degli Etruschi, una cultura che ha profondamente influenzato la storia dell’Italia antica.

Il santuario federale degli etruschi

L’ANSA ha avuto l’opportunità di visitare il sito e di esplorare i depositi che custodiscono i segreti del Santuario federale degli Etruschi, noto a livello internazionale come il celebre Fanum Voltumnae. Questo luogo sacro era il punto di incontro annuale dei rappresentanti delle dodici città-stato etrusche, una tradizione che affonda le radici nel VI secolo a.C. La professoressa Stopponi ha spiegato che “i primi segni di culto risalgono alla prima metà del VI secolo a.C., ma è nella seconda metà del secolo, grazie alla pianificazione urbanistica di Porsenna, re di Chiusi e Orvieto, che il sito raggiunge la sua massima fioritura”.

I reperti straordinari

Il Campo della Fiera, situato ai margini della città, non è solo una zona strategica dal punto di vista geografico, ma rappresenta anche un’importante testimonianza della cultura etrusca. Qui sorgevano templi, altari e strutture monumentali, oggi parzialmente riportate alla luce. Negli ultimi anni, gli scavi hanno rivelato reperti significativi e spettacolari. Ecco alcuni dei ritrovamenti più importanti:

  1. Altari giganteschi: i più grandi finora scoperti in Etruria, composti da blocchi sovrapposti e decorati con teste di ariete e di leone, risalenti all’inizio del V secolo a.C.
  2. Sculture: le due teste di ariete e quella di leone, scolpite con una precisione sorprendente, mostrano dettagli naturalistici che conferiscono loro uno sguardo magnetico.
  3. Oggetti votivi: migliaia di reperti, tra cui ceramiche, monete romane e un pendente d’oro cavo a forma di ghianda, utilizzato per contenere profumi.

Questi preziosi oggetti testimoniano l’abilità artigianale etrusca e la loro connessione con il mondo del sacro.

L’importanza delle ricerche

Le indagini geofisiche effettuate nell’area stimano che il sito del Fanum Voltumnae si estenda su circa 40 ettari, suggerendo che ci siano ancora molte scoperte da fare. “La ricchezza e la varietà dei reperti trovati finora ci indicano che questo luogo aveva un’importanza centrale nella vita religiosa e culturale degli Etruschi”, ha affermato Stopponi, sottolineando l’importanza di continuare gli scavi e le ricerche per comprendere appieno il significato di questo santuario.

La storia etrusca è caratterizzata da una complessità unica, con influenze che si estendono oltre i confini dell’Italia antica. Gli Etruschi, che fiorirono tra l’VIII e il III secolo a.C., sono noti per la loro arte raffinata, la loro architettura innovativa e la loro religione politeista. Le recenti scoperte a Orvieto non solo illuminano la vita degli Etruschi, ma sollevano anche interrogativi sul loro destino. Con l’espansione dell’Impero Romano, molte delle loro tradizioni e pratiche culturali vennero assimilate o dimenticate.

Il sito del Campo della Fiera è diventato un punto di riferimento per studiosi e appassionati di archeologia, attirando l’attenzione della comunità scientifica internazionale. I reperti rinvenuti non solo arricchiscono la conoscenza storica degli Etruschi, ma offrono anche spunti di riflessione sulle loro pratiche religiose e sociali. Con il continuo progresso delle ricerche, Orvieto si prepara a diventare un importante centro di studio e valorizzazione del patrimonio etrusco, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi nella storia di un popolo che ha segnato profondamente il corso della civiltà occidentale.