Riccardo Pulvini, un giovane di 33 anni originario di Noventa Vicentina, è stato trovato morto nel suo appartamento a Londra venerdì 1 agosto. La sua vita nella capitale britannica, iniziata all’età di 19 anni, è stata caratterizzata da una carriera brillante e da un impegno sociale significativo. Secondo quanto riportato dal Giornale di Vicenza, non sono presenti segni di violenza sul suo corpo, e si attende l’autopsia, programmata per il 5 agosto, per determinare le cause della sua morte. Il padre di Riccardo, Giuseppe Pulvini, ha espresso la sua frustrazione, dichiarando di non avere informazioni dalla Farnesina e di essere in attesa di risposte.
L’inizio della carriera di Riccardo
Dopo aver conseguito il diploma presso l’Istituto alberghiero, Riccardo ha preso la decisione audace di lasciare l’Italia per cercare opportunità all’estero. La sua carriera professionale lo ha portato a lavorare nei prestigiosi magazzini Harrods, dove ricopriva il ruolo di visual merchandiser. Qui, era responsabile delle tre food halls, di un’enoteca e di diversi ristoranti, contribuendo a creare un’esperienza di acquisto unica per i clienti.
Riccardo ha iniziato la sua carriera nel settore della ristorazione, lavorando come cameriere per tre anni, prima di passare alla cucina come chef. La sua creatività e il suo senso estetico lo hanno poi guidato verso il visual merchandising, con esperienze anche in brand come Zara Home e Fenwick, dove ha affinato le sue competenze. “Era nato il giorno di San Valentino, un ragazzo sensibile e tenace, con una grande voglia di vivere”, ha affermato il padre, evidenziando la personalità vivace e l’energia di Riccardo.
Un attivista contro i pregiudizi sull’HIV
Riccardo non era solo un professionista di talento; era anche un attivista impegnato nella lotta contro lo stigma legato all’HIV. Nel 2014, dopo aver scoperto di essere sieropositivo, ha deciso di affrontare la sua condizione con coraggio e determinazione. Nel 2018, ha scelto di esporsi pubblicamente, diventando uno dei testimonial della campagna di sensibilizzazione “HIV is: just a part of me”, promossa dalla biofarmaceutica americana Gilead. Questo progetto mirava a ridurre i pregiudizi e a educare il pubblico sull’HIV, enfatizzando che la sieropositività non definisce una persona.
“Era molto forte e carismatico, ci teneva molto a questa campagna”, ha raccontato Irene, una delle sorelle di Riccardo. Il suo impegno non si limitava solo a sensibilizzare gli altri, ma rappresentava anche un modo per affrontare le sue battaglie personali. La sua scelta di parlare apertamente di HIV ha ispirato molti e ha contribuito a creare un dialogo più aperto e onesto su un argomento spesso stigmatizzato.
La reazione della comunità e dei familiari
La notizia della morte di Riccardo ha colpito profondamente la comunità di Noventa Vicentina e i suoi amici a Londra. Molti hanno condiviso ricordi e tributi sui social media, ricordando non solo il suo talento professionale, ma anche la sua generosità e il suo spirito combattivo. La sua scomparsa è stata accolta con incredulità e tristezza, e molte persone hanno espresso la loro gratitudine per l’impatto che ha avuto nella vita di chi lo conosceva.
In una società che spesso stigmatizza le persone sieropositive, Riccardo è stato un faro di speranza e un esempio di resilienza. La sua dedizione nel combattere i pregiudizi sull’HIV ha aperto la strada a discussioni più ampie e necessarie su salute, accettazione e amore. La sua eredità vivrà nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di coloro che continueranno a lottare per un mondo più inclusivo e comprensivo.
La ricerca di risposte
Mentre la famiglia di Riccardo attende notizie sulle cause della sua morte, la comunità si unisce per sostenerli in questo momento difficile. Il dolore e la confusione sono palpabili, e molti si chiedono come sia possibile che una persona così vivace e impegnata possa essere scomparsa in modo così inaspettato. La mancanza di informazioni chiare ha solo aumentato l’ansia e l’incertezza, ma la famiglia rimane determinata a scoprire la verità.
Riccardo Pulvini rimarrà nei cuori di molti, non solo come un professionista di talento, ma anche come un attivista e un amico. La sua vita e il suo impegno continueranno a ispirare coloro che credono in un futuro libero da stigma e pregiudizi, e il suo ricordo vivrà attraverso le storie e le esperienze di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.