La tragica scomparsa di Simona Cinà, la ventenne trovata morta in una piscina dopo una festa di laurea a Bagheria, ha scosso profondamente la comunità. Francesca Evola, sua grande amica e compagna di studi in scienze motorie, ricorda con nostalgia i momenti felici trascorsi insieme: «La vedo ballare vicino alla console del DJ». La morte di Simona, avvenuta la mattina di domenica 3 agosto, ha lasciato un vuoto incolmabile tra amici e familiari. La Procura di Termini Imerese ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti, mentre le cause della morte rimangono avvolte nel mistero.
ricordi di una serata indimenticabile
Francesca, che ha trascorso l’intera serata con Simona, è sopraffatta dal rimorso: «Ci siamo divertite tantissimo, ballando e giocando in piscina. Quando le ho detto che avevo freddo e che volevo andare via, lei ha deciso di restare». La festa era iniziata con una pizza tra amici, seguita da risate, musica e tuffi notturni. Simona aveva promesso a Francesca che il giorno dopo sarebbero andate a giocare a pallavolo, ma la tragica notizia della sua morte ha spezzato ogni aspettativa: «È come vivere un incubo».
indagini in corso
La dinamica della tragedia è oggetto di indagine. I carabinieri stanno esplorando diverse ipotesi, incluso un possibile malore o un incidente. Tuttavia, Francesca è convinta che l’annegamento sia improbabile: «La piscina era bassa, toccavamo con i piedi. Simona era un’atleta completa, bravissima a nuotare. Non può essere annegata». Questa convinzione rende la situazione ancora più angosciante per chi la conosceva. «Non c’erano segni di eccessi o comportamenti violenti. Abbiamo bevuto qualcosa, ma era una serata di puro divertimento».
la comunità in lutto
Simona Cinà era un’atleta della Gala Sport Academy, ben nota nel mondo dello sport giovanile. La sua passione per la pallavolo e il beach volley l’aveva portata a legare fortemente con Francesca, creando un’amicizia che si era intensificata negli ultimi anni. «Ci conoscevamo da tempo grazie alla pallavolo, ma è stato solo nell’ultimo anno che siamo diventate così legate. Passavamo ogni giorno insieme, che fosse per studiare o semplicemente per divertirci», racconta Francesca, visibilmente scossa dalla perdita della sua amica.
L’inchiesta ha rivelato dettagli inquietanti: i carabinieri hanno sequestrato bottiglie di alcolici nella villa dove si è svolta la festa. Quando gli amici hanno scoperto il corpo di Simona sul fondo della piscina, almeno due di loro si sono tuffati per cercare di soccorrerla. Tuttavia, la famiglia di Simona ha sollevato dubbi su alcuni aspetti della vicenda, notando l’assenza di segni di festa e descrivendo i ragazzi presenti come «bagnati e in silenzio».
In risposta alle preoccupazioni della famiglia, la Procura ha chiarito che i vestiti di Simona non sono scomparsi, ma sono stati sequestrati per le indagini. Gli inquirenti stanno cercando di fare luce su ogni dettaglio, ma rimangono molti punti oscuri. Le domande dei familiari rimangono senza risposta: «Perché non abbiamo trovato alcolici? Perché tutti erano in silenzio?». Le risposte potrebbero arrivare solo dall’autopsia programmata per giovedì prossimo.
Questa tragedia ha messo in luce anche la fragilità della vita e l’importanza delle relazioni interpersonali. La perdita di Simona ha colpito non solo i suoi amici, ma anche la comunità sportiva e i compagni di scuola. La sua passione per lo sport e il suo spirito vivace avevano ispirato molte persone intorno a lei, e ora l’eco della sua risata si fa sentire in ogni angolo della villa dove si è svolta la festa.
Il dolore di Francesca è palpabile: «Non posso credere che non ci sia più. Simona era una luce nella vita di tutti noi, e la sua assenza lascerà un vuoto incolmabile». Le indagini continuano, ma la speranza di risposte chiare e giustizia per Simona è ciò che unisce amici e familiari in questo momento di profondo dolore. La sua memoria vivrà attraverso coloro che l’hanno amata, e la sua storia rimarrà un monito sulla necessità di proteggere e sostenere i giovani in ogni circostanza.