Roma ospita la sfida finale della nuova generazione di vulcanologi

Roma ospita la sfida finale della nuova generazione di vulcanologi

Roma ospita la sfida finale della nuova generazione di vulcanologi

Matteo Rigamonti

Agosto 6, 2025

La conferenza finale del progetto europeo Improve, svoltasi a Roma, ha segnato un momento cruciale per la formazione della nuova generazione di vulcanologi. Questo evento, tenutosi presso la sede centrale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha riunito esperti e ricercatori per discutere i risultati di un percorso di formazione di quattro anni, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020. Il progetto ha visto la collaborazione di diverse istituzioni accademiche e aziende provenienti da vari paesi europei, con l’obiettivo di formare quindici giovani ricercatori internazionali.

L’importanza del progetto Improve

Durante l’apertura della conferenza, il presidente dell’INGV, Fabio Florindo, ha evidenziato come Improve abbia rappresentato un’opportunità unica per sviluppare una nuova generazione di vulcanologi. Questi professionisti devono sapersi integrare con le esigenze del settore industriale e le richieste delle comunità locali, specialmente in aree ad alto rischio vulcanico. Il progetto ha messo in luce la necessità di un approccio multidisciplinare per affrontare le sfide legate alla vulcanologia moderna.

Attività formative e innovazioni

Il cuore scientifico del progetto si è concentrato su due vulcani emblematici: la caldera del Krafla in Islanda e l’Etna in Italia. L’Etna, noto per la sua attività vulcanica, ha fornito un contesto ideale per esperimenti avanzati. Grazie all’uso di tecnologie innovative, come l’Intelligenza Artificiale e le simulazioni numeriche, i ricercatori hanno potuto correlare le variazioni superficiali con le dinamiche profonde del magma, ottenendo dati preziosi per la previsione delle eruzioni e la gestione del rischio vulcanico.

Il progetto ha anche previsto un’ampia gamma di attività formative, tra cui:

  1. Quattro scuole internazionali in Italia, Irlanda, Islanda e Germania.
  2. Cinque corsi di specializzazione in vari paesi europei, tra cui Italia, Francia, Regno Unito, Spagna e Germania.
  3. Sviluppo di otto moduli di insegnamento digitali, accessibili su YouTube.

Queste iniziative hanno reso il sapere vulcanologico fruibile a un pubblico più ampio, contribuendo alla diffusione della cultura scientifica.

Dialogo tra scienza e industria

Un ulteriore elemento innovativo del progetto è stato il workshop dedicato al dialogo tra scienza e industria, che ha facilitato lo scambio di idee tra ricercatori e rappresentanti del settore industriale. Questo scambio è fondamentale per sviluppare soluzioni pratiche nella gestione del rischio vulcanico e per migliorare la sicurezza delle comunità vicine ai vulcani.

Il progetto Improve non è solo un esempio di eccellenza nella formazione di nuovi vulcanologi, ma rappresenta anche un modello di collaborazione internazionale nel campo della scienza. Con l’aumento della popolazione nelle aree a rischio e i cambiamenti climatici, la necessità di esperti ben formati è più che mai evidente. L’INGV si conferma come un punto di riferimento a livello internazionale, contribuendo alla formazione di una rete di esperti pronti ad affrontare le future sfide legate allo studio e alla gestione dei vulcani. La conferenza finale a Roma ha quindi segnato non solo la conclusione di un progetto, ma l’inizio di una nuova era per la vulcanologia europea.