Adidas rompe il contratto collettivo: i sindacati insorgono

Adidas rompe il contratto collettivo: i sindacati insorgono

Adidas rompe il contratto collettivo: i sindacati insorgono

Giada Liguori

Agosto 9, 2025

Adidas, uno dei marchi di abbigliamento sportivo più riconosciuti a livello globale, ha recentemente preso la controversa decisione di svincolarsi dal contratto collettivo di lavoro che regola le relazioni con i suoi circa 8.000 dipendenti nei stabilimenti tedeschi. Questa scelta ha generato una forte reazione negativa tra i sindacati, in particolare l’Igbce (Industriegewerkschaft Bergbau, Chemie, Energie), che ha definito l’azione “inaccettabile”. La cessazione del contratto collettivo interrompe le trattative per il rinnovo, durante le quali i rappresentanti dei lavoratori avevano richiesto un aumento salariale del 7%.

la posizione di adidas e le preoccupazioni dei lavoratori

In una lettera inviata ai dipendenti, Adidas ha comunicato che non parteciperà più alle trattative rappresentata dall’associazione dei datori di lavoro, come riportato dal quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung. L’azienda ha affermato di essere aperta a un incremento salariale, ma ha rifiutato la richiesta di un bonus per gli iscritti al sindacato. Questo rifiuto ha sollevato preoccupazioni tra i lavoratori, i quali si sentono ora vulnerabili e privi di protezioni contrattuali.

L’Igbce ha espresso forte preoccupazione per la situazione, sottolineando che con questa decisione, i dipendenti saranno “completamente alla mercé dei loro dirigenti” in merito a salari e condizioni di lavoro. I rappresentanti sindacali hanno dichiarato: “Non possiamo accettare che i diritti dei lavoratori vengano messi in discussione in questo modo”, evidenziando l’importanza di mantenere un contratto collettivo che garantisca diritti e tutele per tutti i lavoratori.

le giustificazioni di adidas e le risposte del sindacato

L’azienda ha giustificato la sua decisione sostenendo che l’estensione del contratto collettivo a tutti i dipendenti, compresi quelli di livello superiore, potrebbe portare a “notevoli svantaggi” sia per l’azienda che per i lavoratori attualmente non coperti dal contratto collettivo. Questo riguarda in particolare oltre tremila dipendenti impiegati nello stabilimento di Herzogenaurach, dove si trova la sede centrale di Adidas. Secondo l’azienda, l’applicazione di condizioni contrattuali collettive per tutti i livelli lavorativi potrebbe compromettere la flessibilità necessaria per gestire le diverse esigenze di un’organizzazione così grande e complessa.

Tuttavia, il sindacato ha respinto queste argomentazioni, definendole “un’assurdità”. I rappresentanti dell’Igbce sostengono che l’inclusione di tutti i dipendenti nei contratti collettivi non solo garantirebbe maggiore trasparenza, ma contribuirebbe anche a costruire un ambiente di lavoro più equo, dove tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro posizione, possano beneficiare delle stesse garanzie e diritti.

il contesto economico e le ripercussioni sul mercato del lavoro

In un contesto economico in cui Adidas sta registrando risultati finanziari positivi, con utili previsti tra 1,7 e 1,8 miliardi di euro per il 2025, la decisione di svincolarsi dal contratto collettivo appare particolarmente controversa. Questo scenario di prosperità aziendale rende ancora più difficile comprendere il rifiuto di aumentare i salari e di riconoscere i diritti dei lavoratori. Gli analisti osservano che un clima di tensione come quello attuale potrebbe influenzare negativamente l’immagine del marchio, specialmente in un’epoca in cui i consumatori sono sempre più attenti alle pratiche etiche delle aziende.

Il malcontento dei lavoratori non si limita a Adidas. Mercoledì scorso, il governo tedesco ha avviato l’iter di un provvedimento per rafforzare la contrattazione collettiva nelle aziende che collaborano con la pubblica amministrazione. Questo provvedimento potrebbe avere un impatto significativo sulle dinamiche di lavoro nel paese, contribuendo a un riassetto delle relazioni tra datori di lavoro e dipendenti. La mossa del governo è vista come una risposta all’aumento delle tensioni nel mondo del lavoro, dove sempre più lavoratori stanno chiedendo condizioni più eque e giuste.

La situazione in Adidas è emblematicamente rappresentativa di un problema più ampio che affligge il mercato del lavoro tedesco e non solo. La crescente disparità tra le richieste dei lavoratori e le risposte delle aziende sta generando un clima di incertezza e insoddisfazione. La questione dei contratti collettivi è centrale in questo dibattito: non si tratta solo di aumenti salariali, ma anche di garantire diritti fondamentali e protezioni per tutti i lavoratori.

Il futuro delle trattative in Adidas rimane incerto. Con la crescente pressione da parte dei sindacati e la reazione negativa della comunità lavorativa, l’azienda potrebbe essere costretta a rivedere la sua posizione. Tuttavia, per ora, la tensione tra i vertici aziendali e i rappresentanti dei lavoratori sembra destinata a persistere, portando a un conflitto che potrebbe avere ripercussioni non solo all’interno dell’azienda, ma anche nel più ampio panorama del lavoro in Germania.