La sorprendente immagine dell’intruso che ha colpito il nostro Sistema solare

La sorprendente immagine dell'intruso che ha colpito il nostro Sistema solare

La sorprendente immagine dell'intruso che ha colpito il nostro Sistema solare

Matteo Rigamonti

Agosto 9, 2025

Negli ultimi anni, l’astronomia ha fatto passi da gigante grazie ai progressi tecnologici nei telescopi spaziali. Un esempio lampante di queste innovazioni è rappresentato dal telescopio spaziale Hubble, frutto della collaborazione tra la NASA e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Recentemente, Hubble ha catturato l’immagine più dettagliata mai realizzata di un intruso nel nostro Sistema Solare: la cometa interstellare 3I/Atlas. Scoperta all’inizio di luglio, questa cometa si è già guadagnata il titolo di terzo “visitatore” interstellare, dopo ‘Oumuamua nel 2017 e la cometa 21/Borisov nel 2019.

La scoperta di 3I/Atlas

La scoperta di 3I/Atlas segna un passo significativo nella nostra comprensione dei corpi celesti provenienti da altri sistemi solari. Le immagini ottenute da Hubble hanno permesso di stimare con maggiore precisione le dimensioni del suo nucleo ghiacciato, suggerendo un diametro che potrebbe variare tra i 320 metri e i 5,6 chilometri. Queste dimensioni sono state calcolate con maggiore accuratezza rispetto alle stime precedenti effettuate dalla superficie terrestre, dove le condizioni atmosferiche e le limitazioni tecnologiche impedivano una visione chiara delle comete lontane.

Il nucleo solido di 3I/Atlas, purtroppo, non può essere osservato direttamente. Tuttavia, l’analisi delle immagini ha rivelato un pennacchio di polvere espulso dal lato della cometa riscaldato dal Sole. Questo fenomeno è comune nelle comete, che, avvicinandosi alla nostra stella, sublimano i ghiacci e rilasciano polveri e gas. L’immagine mostra anche l’accenno di una coda di polveri che si allontana dal nucleo, un segno distintivo delle comete. La quantità di polvere espulsa è in linea con quella osservata in altre comete a una distanza di circa 480 milioni di chilometri dal Sole, indicando che 3I/Atlas si comporta in modo simile ad altre comete del nostro Sistema Solare.

La velocità record di 3I/Atlas

Una delle scoperte più affascinanti riguardo a 3I/Atlas è la sua incredibile velocità. La cometa viaggia a circa 210.000 chilometri orari, stabilendo un record per la velocità di un visitatore interstellare nel nostro Sistema Solare. Questa velocità, oltre a essere impressionante, fornisce indicazioni sul lungo viaggio che la cometa ha compiuto attraverso lo spazio interstellare. Si stima che 3I/Atlas si sia formata in un altro sistema solare, lontano anni luce dalla Terra, e che abbia viaggiato per miliardi di anni prima di avvicinarsi al nostro Sole. Durante questo lungo cammino, la cometa ha probabilmente acquisito energia gravitazionale da stelle e nebulose incontrate lungo il percorso, un fenomeno noto come effetto fionda.

L’importanza della ricerca su 3I/Atlas

La natura interstellare di 3I/Atlas spinge gli scienziati a esplorare ulteriormente le sue origini e composizione. L’analisi della cometa fornisce un’opportunità unica per comprendere non solo la formazione della nostra e di altre galassie, ma anche per studiare i materiali primordiali che possono aver contribuito alla formazione dei pianeti. Le comete come 3I/Atlas sono considerate “relitti” del sistema solare primordiale, contenenti informazioni preziose sulle condizioni che prevalevano durante la formazione dei corpi celesti.

Per approfondire ulteriormente le caratteristiche di 3I/Atlas e determinare con maggiore esattezza la sua composizione chimica, gli scienziati pianificano di utilizzare altri strumenti avanzati, come il telescopio spaziale James Webb. Questo telescopio, lanciato nel dicembre 2021, è progettato per osservare l’universo in lunghezze d’onda infrarosse, permettendo di esaminare in dettaglio corpi celesti lontani e oscuri, come le comete interstellari. La combinazione di dati provenienti da Hubble e James Webb potrebbe quindi rivelare dettagli finora sconosciuti su 3I/Atlas, aprendo nuove strade per la ricerca astrofisica.

Il fascino di 3I/Atlas non risiede solo nelle sue caratteristiche fisiche, ma anche nella storia che racconta. Ogni cometa interstellare è un messaggero proveniente da un’altra parte della Via Lattea, portando con sé tracce di mondi lontani e di condizioni cosmiche che potremmo solo immaginare. La nostra capacità di osservare e studiare questi oggetti non solo arricchisce la nostra conoscenza dell’universo, ma ci ricorda quanto sia vasto e misterioso il cosmo in cui viviamo. Con ogni nuova scoperta, ci avviciniamo sempre di più a comprendere il nostro posto nell’universo, e 3I/Atlas rappresenta un capitolo affascinante di questa continua esplorazione.