Nagasaki ricorda 80 anni di storia e resilienza dopo l’orrore atomico

Nagasaki ricorda 80 anni di storia e resilienza dopo l'orrore atomico

Nagasaki ricorda 80 anni di storia e resilienza dopo l'orrore atomico

Matteo Rigamonti

Agosto 9, 2025

Il 9 agosto 2025, Nagasaki ha commemorato l’ottantesimo anniversario dell’orrendo attacco nucleare che ha colpito la città durante la Seconda guerra mondiale. Questo tragico evento, avvenuto solo tre giorni dopo il bombardamento di Hiroshima, ha segnato profondamente la storia del Giappone e dell’umanità intera. La bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti ha causato la morte di oltre 70.000 persone, la maggior parte dei quali erano civili. Questo attacco ha contribuito a forzare la resa del Giappone, ponendo fine a un conflitto che aveva devastato intere nazioni.

commemorazione nel parco della pace

La commemorazione si è svolta nel Parco della Pace di Nagasaki, un luogo simbolo dedicato alla memoria delle vittime e alla promozione della pace. Alle 11:02 ore locali (le 4:02 in Italia), un minuto di silenzio è stato osservato in segno di rispetto per coloro che hanno perso la vita quel giorno fatale. La cerimonia ha visto la partecipazione di rappresentanti di ben 94 paesi e regioni, un segnale importante di solidarietà internazionale, soprattutto in un momento in cui le tensioni geopolitiche sono alte.

polemiche e invitati

Tuttavia, la commemorazione di quest’anno è stata segnata da polemiche. Lo scorso anno, la municipalità di Nagasaki aveva scelto di non invitare Israele alla cerimonia a causa delle tensioni in corso nella Striscia di Gaza. Questa decisione aveva suscitato critiche e aveva portato a un boicottaggio da parte di alcuni importanti rappresentanti internazionali, tra cui gli ambasciatori degli Stati Uniti e di altri membri del Gruppo dei Sette. Quest’anno, tuttavia, la città ha cercato di superare le controversie passate, invitando una vasta gamma di nazioni a partecipare.

messaggi di pace e disarmo nucleare

Il sindaco di Nagasaki, Shiro Suzuki, ha avuto un ruolo centrale nella cerimonia, leggendo una Dichiarazione di Pace che ha esortato i leader mondiali a impegnarsi concretamente per l’abolizione delle armi nucleari. Suzuki ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra le nazioni e ha messo in evidenza il lavoro dell’organizzazione giapponese di sopravvissuti alla bomba atomica, ‘Nihon Hidankyo’, che ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace lo scorso anno. La loro lotta per la pace e il disarmo nucleare continua a essere un faro di speranza e un esempio di resilienza.

Il premier giapponese, Shigeru Ishiba, ha anche partecipato alla cerimonia, promettendo di mantenere l’impegno decennale del Giappone di non possedere, produrre o consentire l’uso di armi nucleari. Ha dichiarato che il governo di Tokyo lavorerà instancabilmente per promuovere un mondo privo di conflitti nucleari. Tuttavia, Ishiba non ha menzionato il trattato delle Nazioni Unite sul divieto delle armi nucleari, entrato in vigore nel 2021, nonostante le ripetute richieste da parte delle città di Hiroshima e Nagasaki affinché il Giappone si unisse a questo importante accordo internazionale.

Le parole del sottosegretario generale delle Nazioni Unite e alto rappresentante per gli affari esteri, Izumi Nakamitsu, hanno ulteriormente sottolineato l’urgenza di rinnovare l’impegno verso il disarmo nucleare. Durante la cerimonia, ha affermato che è fondamentale tornare a strumenti di dialogo e diplomazia per affrontare le sfide della sicurezza globale. Il suo messaggio ha risuonato fortemente in un’epoca in cui le minacce nucleari continuano a pesare sulle relazioni internazionali.

il futuro degli hibakusha

In base agli ultimi dati governativi, il numero totale di sopravvissuti ufficialmente riconosciuti degli attacchi nucleari, noti come ‘hibakusha’, ha raggiunto un triste traguardo: 99.130 a marzo di quest’anno. Questo segna la prima volta che il numero scende sotto la soglia dei 100.000, con un’età media di poco superiore agli 86 anni. La comunità degli hibakusha continua a essere una voce cruciale nella lotta per la pace e la giustizia, portando avanti il loro messaggio attraverso testimonianze e attività educative.

La commemorazione di Nagasaki non è solo un momento di ricordo, ma anche un’opportunità per riflettere sul futuro e sulle sfide che il mondo affronta oggi. Le cicatrici lasciate dagli eventi del passato devono servire da monito per le generazioni future, affinché non si ripetano orrori simili. Gli sforzi per un mondo senza armi nucleari devono continuare, sostenuti da una crescente consapevolezza e partecipazione della società civile e della comunità internazionale.

Nagasaki, con la sua storia di sofferenza e resilienza, rappresenta un simbolo potente di speranza per un futuro pacifico, invitando tutti a unirsi nella lotta contro la proliferazione nucleare e a promuovere un mondo dove la pace e la cooperazione prevalgano.