Tragedia da botulino: tre indagati per omicidio colposo e nuovi sospetti sui clienti ignari

Tragedia da botulino: tre indagati per omicidio colposo e nuovi sospetti sui clienti ignari

Tragedia da botulino: tre indagati per omicidio colposo e nuovi sospetti sui clienti ignari

Matteo Rigamonti

Agosto 9, 2025

L’inchiesta avviata dalla Procura di Paola, in Calabria, ha portato all’iscrizione di tre persone nel registro degli indagati per omicidio colposo e lesioni personali colpose. Questo sviluppo è scaturito da un tragico episodio avvenuto a Diamante, dove due persone, Luigi Di Sarno, un 52enne di Napoli, e una donna della provincia di Cosenza, sono decedute a causa di un’intossicazione da botulino. Le indagini si concentrano su un commerciante ambulante e sui legali rappresentanti di due ditte fornitrici degli alimenti contaminati.

Le circostanze dell’intossicazione

Le vittime avevano consumato un alimento ritenuto potenzialmente nocivo, acquistato da un furgoncino di vendita ambulante. Le prime indagini hanno rivelato che il veicolo era rimasto esposto al sole per l’intera giornata, una condizione che potrebbe aver favorito la proliferazione delle tossine botuliniche. A seguito di questo, il furgoncino è stato sequestrato dalle autorità. Il sostituto procuratore Maria Porcelli ha evidenziato che la situazione è in fase embrionale e richiederà ulteriori verifiche tecniche e scientifiche, con la collaborazione dei Nas e dell’ASP competente.

Diagnosi tardiva e invito alla precauzione

Un elemento critico emerso dalle indagini riguarda la diagnosi tardiva dei sintomi. La Procura ha fatto notare che in alcuni casi il decorso clinico delle vittime è stato aggravato dalla mancata tempestiva diagnosi di intossicazione da botulino. I sintomi iniziali, che possono includere:

  1. Debolezza muscolare
  2. Difficoltà respiratorie
  3. Problemi di visione

non sono stati immediatamente riconosciuti, ritardando così l’avvio del trattamento specifico necessario. Le autorità sanitarie hanno invitato chiunque abbia consumato alimenti da ambulanti nella zona di Diamante a recarsi con urgenza presso le strutture sanitarie.

Ulteriori sviluppi e misure di sicurezza

Le indagini si sono ampliate con l’apertura di un’inchiesta su una terza potenziale vittima, una donna di 45 anni deceduta a Praia a Mare dopo aver consumato un panino dallo stesso food truck di Diamante. La Procura ha disposto la riesumazione della salma per effettuare un’autopsia, al fine di chiarire le cause del decesso. Gli inquirenti stanno esaminando anche gli atti della clinica privata di Belvedere Marittimo, dove si erano recati sia Di Sarno che la 45enne, per verificare eventuali omissioni nella diagnosi.

In risposta all’emergenza, la Procura di Paola ha disposto il sequestro immediato in tutta Italia di barattoli di cime di rapa sott’olio, sospettati di essere all’origine dell’intossicazione. Di Sarno aveva consumato un panino con salsiccia e cime di rapa poco prima di sentirsi male.

In un contesto simile, un altro caso di intossicazione da botulino si è verificato in Sardegna, dove una donna di 38 anni è deceduta dopo aver consumato guacamole contaminato durante una manifestazione. Otto persone erano state ricoverate con sintomi compatibili con l’intossicazione da botulino dopo aver mangiato la salsa in occasione della “Fiesta Latina” di Monserrato, che è stata immediatamente sospesa.

Il Ministero della Salute ha attivato protocolli sanitari a seguito di questi significativi cluster di intossicazione alimentare. Maria Rosaria Campitiello, capo del dipartimento della prevenzione, ha confermato che il sistema di intervento ha garantito ai pazienti l’accesso tempestivo ai trattamenti antidotici salvavita. Inoltre, il Ministero ha intensificato le misure di sorveglianza e ha raccomandato ai cittadini di prestare massima attenzione nel consumo di conserve non tracciate.

Le indagini continueranno a monitorare la situazione, cercando di identificare eventuali ulteriori consumatori colpiti da queste intossicazioni. L’attenzione è alta, e le autorità chiedono una maggiore consapevolezza riguardo alla sicurezza alimentare, specialmente in contesti in cui gli alimenti non sono adeguatamente conservati o tracciati. In questo clima di allerta, la speranza è di prevenire futuri casi di intossicazione e garantire la sicurezza dei consumatori.