Anna Negri racconta ‘Toni, mio padre’ in un’affascinante Venezia

Anna Negri racconta 'Toni, mio padre' in un'affascinante Venezia

Anna Negri racconta 'Toni, mio padre' in un'affascinante Venezia

Giada Liguori

Agosto 10, 2025

Anna Negri, regista di talento e figlia di un’importante figura del Novecento italiano, torna a far parlare di sé con il suo ultimo progetto cinematografico, ‘Toni, mio padre’. In un’intervista rilasciata all’ANSA, Negri ha condiviso le emozioni e i pensieri che l’hanno guidata nella realizzazione di questo film, un’opera che esplora il complesso rapporto con il padre, Toni Negri, noto per il suo attivismo politico e il suo coinvolgimento in vicende legate al terrorismo italiano. L’opera sarà presentata alle Giornate degli Autori, parte della Mostra del Cinema di Venezia, dal 27 agosto al 9 settembre, all’interno delle Notti Veneziane in collaborazione con Isola di Edipo.

Un’infanzia segnata dall’assenza

Anna, nata nel 1964, ha vissuto un’infanzia segnata dall’assenza di un padre spesso lontano. Toni Negri, il cui nome è diventato sinonimo di dibattiti accesi e controversie, è stato arrestato e in seguito prosciolto, ma non prima di aver lasciato un’impronta indelebile nella vita della figlia. La regista ricorda con nostalgia l’ironia e la capacità di analisi di suo padre, qualità che le mancano profondamente. “Era bello poter parlare con lui di qualsiasi argomento, perché la sua visione del mondo era davvero unica”, racconta Anna, sottolineando quanto fosse importante il loro dialogo.

Un viaggio emotivo e cinematografico

Il film si sviluppa sei mesi prima della morte di Toni, avvenuta il 16 dicembre 2023 a Parigi. In questa fase della sua vita, Anna si ritrova a Venezia con il padre, cercando di recuperare il tempo perduto e di affrontare il dolore di una relazione segnata da assenze e fraintendimenti. “Era un’occasione per chiarirmi con mio padre rispetto ad alcune cose successe e ne avevo anche l’urgenza perché era ormai molto vecchio”, afferma Negri. Questo desiderio di confrontarsi si traduce in un viaggio emotivo e cinematografico, dove si intrecciano ricordi, sentimenti e la complessità della vita di un uomo che ha vissuto al centro di eventi storici significativi.

L’eredità di un nome ingombrante

La figura di Toni Negri è intrinsecamente legata alla storia politica italiana. Prima di essere prosciolto, è stato accusato di essere il capo occulto del terrorismo. Questa eredità pesante ha influito non solo sulla sua vita, ma anche su quella della figlia, che si è trovata a dover portare un cognome ingombrante. Anna esprime la volontà di affrontare il passato per poter vivere il presente con maggiore serenità. “Sentivo che se non l’avessi fatto, avrei avuto il rimpianto per tutta la vita”, confessa.

La regista riflette anche su come il suo approccio alla narrazione sia stato influenzato dall’essere sia figlia che cineasta. “Forse potevo essere un po’ meno dura con lui, ma va detto che lì c’era anche la regista che tenta di fare il film in un certo modo”, dice, rivelando la tensione tra il ruolo personale e quello professionale. Toni, che ha avuto l’opportunità di vedere solo un frammento del montato, si è dimostrato entusiasta e aperto, un segnale che la loro conversazione stava avvenendo anche al di fuori delle parole.

Un racconto che trascende il personale

‘Toni, mio padre’ non è solo un racconto personale, ma anche una riflessione sulla storia e su come ognuno di noi sia influenzato dagli eventi che ci circondano. Anna descrive il film come un “grande romanzo familiare”, dove la realtà storica si intreccia con la narrazione intima della sua vita. In questo senso, l’opera diventa un documento significativo non solo della sua storia familiare, ma anche di un’epoca in cui il conflitto e il cambiamento hanno segnato la società italiana.

La regista ha lavorato a stretto contatto con Stefano Savona per scrivere il film, e il risultato è un’opera che si colloca a metà tra documentario e narrazione di finzione. “In certi momenti, mentre giravamo, mi sembrava di stare dentro un pezzo di teatro”, confida Anna, sottolineando l’aspetto umano e autentico che permea il film. La regia di Negri, insieme alla produzione di Francesco Virga per Mir Cinematografica, Traudi Messini per Mediaart Production Coop e Fedele Gubitosi per Videa Spa, promette di offrire un’esperienza cinematografica intensa e profonda.

‘Toni, mio padre’ sarà distribuito nelle sale da Wanted, e rappresenta non solo un tributo a una figura paterna complessa, ma anche un’opportunità per riflettere su come il passato influenzi il presente e il futuro di ciascuno di noi. Con questo film, Anna Negri invita il pubblico a esplorare la propria storia, le proprie relazioni e le sfide che ci uniscono come esseri umani.