Dall’eredità comunista a un hotel di lusso: la trasformazione di Botteghe Oscure

Dall'eredità comunista a un hotel di lusso: la trasformazione di Botteghe Oscure

Dall'eredità comunista a un hotel di lusso: la trasformazione di Botteghe Oscure

Matteo Rigamonti

Agosto 10, 2025

Il palazzo di via delle Botteghe Oscure, un simbolo della storia politica italiana, si prepara a riaprire le sue porte con un volto completamente nuovo. Dopo 45 anni di attività come sede del Partito Comunista Italiano (PCI), il noto “Bottegone” – così soprannominato dal giornalista Giampaolo Pansa – si trasformerà in un lussuoso hotel a cinque stelle, gestito dalla catena americana Hyatt. Questa riqualificazione dell’edificio, inaugurato nel 1938 e acquistato dal PCI nel 1946, rappresenta una svolta radicale rispetto al suo passato, segnato da eventi storici e politici di grande rilevanza.

La trasformazione dell’immobile

La decisione di trasformare questo storico palazzo in un hotel di lusso è stata presa dalla Tosinvest, la società controllata dalla famiglia Angelucci, nota per la gestione di vari media italiani, tra cui i quotidiani Libero, Il Tempo e Il Giornale. Gli eredi del PCI, schiacciati da ingenti debiti e costretti a cedere il prestigioso immobile nel 2000, hanno visto nel turismo una nuova opportunità per valorizzare la location. In passato, dopo la vendita, il palazzo ha ospitato anche l’Associazione Bancaria Italiana e ha subito diverse trasformazioni, arrivando a includere attività commerciali come un minimarket.

L’hotel Hyatt e la memoria storica

La nuova struttura dell’hotel Hyatt sarà composta da settanta camere, progettate per accogliere viaggiatori di fascia alta, e l’apertura è imminente. Tuttavia, il passaggio da un’importante sede politica a un hotel di lusso solleva interrogativi sulla conservazione della memoria storica del luogo. Infatti, nel momento della vendita, la Soprintendenza impose vincoli specifici per garantire la protezione di alcuni elementi simbolici legati alla storia del Partito Comunista.

In particolare, due elementi distintivi dovranno rimanere nel nuovo contesto:

  1. Il busto in marmo nero di Antonio Gramsci.
  2. La bandiera della Comune di Parigi, custodita in una teca.

Questi cimeli, collocati nell’androne progettato dall’artista Giò Pomodoro, rappresentano un legame tangibile con il passato e saranno integrati nella hall dell’hotel, creando un contrasto affascinante tra il lusso moderno e la storia politica dell’Italia.

L’eredità di Antonio Gramsci

Antonio Gramsci, uno dei più influenti filosofi e politici del Novecento, ha lasciato un’eredità profonda nel pensiero marxista e nella cultura italiana. Il suo busto, che si erge ancora oggi nel palazzo, testimonia l’importanza del suo pensiero e della sua lotta politica. La bandiera della Comune di Parigi, simbolo di un’epoca di speranza e lotta per la giustizia sociale, aggiunge ulteriore valore a questo patrimonio storico. La loro presenza in un contesto così diverso come quello di un hotel di lusso evidenzia il contrasto tra le aspirazioni di una visione politica e la realtà economica attuale.

La riapertura del palazzo di via delle Botteghe Oscure come hotel di lusso rappresenta quindi un capitolo nuovo, ma non privo di tensioni. Il dialogo tra la nuova vocazione turistica e la memoria storica del luogo sarà cruciale per il futuro dell’immobile e per la sua percezione da parte della cittadinanza e dei turisti. In attesa dell’apertura, il dibattito su come gestire e valorizzare questo patrimonio continua a essere un tema rilevante nel panorama culturale italiano.