Fiamme nel Parco del Vesuvio: un incendio di 3 km e i misteri dietro l’origine dolosa

Fiamme nel Parco del Vesuvio: un incendio di 3 km e i misteri dietro l'origine dolosa

Fiamme nel Parco del Vesuvio: un incendio di 3 km e i misteri dietro l'origine dolosa

Matteo Rigamonti

Agosto 10, 2025

Un vasto incendio sta devastando il Parco Nazionale del Vesuvio, con un fronte di fuoco che si estende per tre chilometri. Da ieri, circa 500 ettari di vegetazione sono stati ridotti in cenere, minacciando la sicurezza delle abitazioni circostanti, in particolare quelle del comune di Terzigno. Le fiamme hanno costretto centinaia di residenti a trascorrere la notte all’aperto, mentre una colonna di fumo denso si alza nel cielo, visibile da Pompei fino a Napoli, con frammenti di cenere che si depositano su strade e abitazioni.

Situazione attuale e interventi in corso

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha immediatamente richiesto lo stato di mobilitazione nazionale della Protezione civile, un appello prontamente accolto dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci. Quest’ultimo ha decretato lo stato di mobilitazione straordinaria, permettendo il coordinamento degli interventi di soccorso con il supporto di uomini e mezzi provenienti da altre regioni. Dal Centro di coordinamento dei soccorsi è giunta la richiesta di inviare l’Esercito, evidenziando la gravità della situazione.

Attualmente, le operazioni di soccorso coinvolgono oltre cento uomini tra vigili del fuoco, volontari e forze dell’ordine, supportati da sei Canadair della flotta nazionale e quattro elicotteri regionali. Nonostante l’imponente dispiegamento di forze, l’emergenza è ancora lontana dall’essere risolta. I timori principali riguardano un possibile cambio di direzione del vento, che potrebbe spingere le fiamme verso le aree abitate, aumentando il rischio per i residenti.

La testimonianza del sindaco e le preoccupazioni locali

Il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, ha descritto la situazione come “molto critica”. “All’inizio, il vento spingeva le fiamme verso l’alto, ma poi ha cambiato direzione, avvicinandosi alle abitazioni. Lì abbiamo vissuto momenti di grande paura”, ha dichiarato. Fortunatamente, l’efficace intervento dei mezzi a terra ha garantito la sicurezza degli abitanti, evitando la necessità di evacuazioni.

Tuttavia, l’attenzione si concentra ora sulle cause di questo incendio, con sospetti di origine dolosa che si fanno sempre più forti. La memoria di quanto accaduto nell’estate del 2017, quando il Vesuvio fu colpito da incendi di origine dolosa accertata, è ancora viva. Alcuni sindaci della zona esprimono preoccupazione, sottolineando che piccoli incendi erano stati segnalati dai cittadini di Terzigno già cinque giorni prima dell’evento catastrofico di ieri, ma che tali segnalazioni erano state probabilmente sottovalutate. Le condizioni climatiche, caratterizzate da alte temperature e vento forte, hanno senza dubbio contribuito alla rapida diffusione delle fiamme.

Le conseguenze per la comunità e l’ambiente

La comunità locale, scossa da questi eventi, si interroga su come sia stato possibile trascurare i segnali di allerta. Le segnalazioni di fumi e piccoli incendi nella pineta non sono state prese in considerazione con la dovuta attenzione, e ora la popolazione paga il prezzo di questa negligenza. La frustrazione dei residenti cresce, e molti chiedono maggiore vigilanza e risorse per prevenire futuri disastri.

Il Parco Nazionale del Vesuvio non è solo un’area di grande rilevanza ecologica, ma anche un importante patrimonio culturale e turistico. La perdita di vegetazione e habitat naturale ha conseguenze significative non solo per la flora e la fauna locali, ma anche per l’economia della zona, che si basa in gran parte sul turismo. La vista del vulcano, patrimonio dell’umanità UNESCO, attira ogni anno milioni di visitatori, e la devastazione causata dall’incendio potrebbe avere ripercussioni anche a lungo termine su questo importante settore.

Inoltre, la Protezione civile sta lavorando per garantire che tutte le misure preventive e di emergenza siano attuate per proteggere non solo gli abitanti di Terzigno, ma anche i visitatori e gli amanti della natura che si recano nel parco. L’impegno delle autorità e delle forze di soccorso è fondamentale per contenere il rogo e iniziare a pensare a strategie di recupero e riforestazione, una volta che l’emergenza sarà passata.

Le operazioni di spegnimento continueranno per tutto il giorno, e il monitoraggio delle condizioni meteo rimarrà una priorità. Gli abitanti di Terzigno e dei comuni limitrofi stanno seguendo con apprensione l’evolversi della situazione, sperando che le fiamme possano essere domate al più presto. Nel frattempo, la comunità si unisce per supportarsi a vicenda, dimostrando una resilienza che, in momenti come questi, diventa fondamentale per superare la crisi.