Kechiche conclude a Locarno il suo viaggio con ‘Mektoub, my love’ nel canto 2

Kechiche conclude a Locarno il suo viaggio con 'Mektoub, my love' nel canto 2

Kechiche conclude a Locarno il suo viaggio con 'Mektoub, my love' nel canto 2

Giada Liguori

Agosto 10, 2025

Abdellatif Kechiche torna alla ribalta con il suo ultimo film, ‘Mektoub, My Love: Canto Due’, presentato in Concorso internazionale al Locarno Film Festival. Questo film rappresenta la conclusione di una trilogia iniziata nel 2017 con ‘Canto Uno’ e proseguita con ‘Intermezzo’ nel 2019. La carriera di Kechiche è stata segnata da importanti riconoscimenti, ma anche da polemiche che hanno sollevato interrogativi sul suo approccio artistico e sul comportamento sul set.

Kechiche ha vinto la Palma d’Oro per ‘La vita di Adèle’ nel 2013, ma le accuse di cattive condizioni di lavoro e sessismo hanno influenzato negativamente la sua reputazione. Nel 2018, è stato accusato di violenza sessuale, ma l’indagine è stata archiviata. Queste controversie hanno avuto un impatto sulla distribuzione e produzione delle sue opere, ritardando l’uscita di ‘Canto Due’, che era già in fase di post-produzione nel 2020.

la trama di ‘Canto Due’

La trama di ‘Canto Due’ segue le vite di Amin (Shain Boumedine), Ophelie (Ophelie Bau) e Tony (Salim Kechiouche). Amin, ora venticinquenne, ha abbandonato gli studi a Parigi per tornare a Sète, nel sud della Francia, dove la sua vita prenderà una piega inaspettata. Ophelie, incinta di Tony, deve affrontare la difficile decisione di abortire, complicata dalla sua promessa di matrimonio con Clément. Nel frattempo, Tony continua a mostrarsi immaturo e poco responsabile, mantenendo il suo carattere di donnaiolo.

La narrazione si complica ulteriormente quando Amin incontra Jack (Andre Jacobs), un produttore americano, e sua moglie Jess (Jessica Pennington), un’attrice di successo. La scena in cui Amin e la sua famiglia cercano di accontentare Jack e Jess, nonostante il ristorante sia chiuso, è caratterizzata da un humor pungente che suscita risate nel pubblico. La richiesta di Jack di leggere la sceneggiatura di Amin, intitolata ‘I princìpi essenziali dell’esistenza universale’, porta a un colpo di scena: il produttore è entusiasta del progetto e desidera che sua moglie ne sia l’eroina.

dinamiche complesse e tensioni

Tuttavia, il film non si limita a una semplice storia di successo. Jess non è esattamente la moglie modello e la sua infedeltà crea tensioni inaspettate. La dinamica tra i personaggi diventa un vero e proprio frullatore di emozioni e conflitti. Amin si ritrova al centro di eventi che mettono in discussione non solo il suo futuro nel cinema, ma anche le relazioni personali che ha costruito.

Un elemento di grande suggestione è la citazione di Fernando Pessoa che apre la pellicola: “Passa, uccello, passa e insegnami a passare!” Questa frase introduce il tema dell’impermanenza e della ricerca di identità, riflettendo il viaggio di Amin, il cui percorso personale è parallelo a quello della sua carriera artistica. Kechiche, attraverso Amin, mette in luce le sfide e le incertezze che ogni artista affronta nel tentativo di affermarsi.

conclusione e riflessioni

‘Mektoub, My Love: Canto Due’ si presenta quindi come un’opera complessa che esplora temi di crescita personale, relazioni interpersonali e le ambiguità del mondo dello spettacolo. Anche se Kechiche è assente fisicamente, la sua presenza aleggia sul film, rendendo la sua visione artistica parte integrante della narrazione. Gli spettatori non si limitano a seguire la storia di Amin, ma riflettono anche sulle implicazioni etiche e morali dell’arte e della vita stessa, un tema che Kechiche ha affrontato con audacia nel corso della sua carriera.