La cattura di Federico Starnone: il narcos della ‘ndrangheta arrestato grazie ai droni tra le ville di lusso in Colombia

La cattura di Federico Starnone: il narcos della 'ndrangheta arrestato grazie ai droni tra le ville di lusso in Colombia

La cattura di Federico Starnone: il narcos della 'ndrangheta arrestato grazie ai droni tra le ville di lusso in Colombia

Matteo Rigamonti

Agosto 10, 2025

Nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, le autorità colombiane hanno portato a termine un’operazione di grande rilevanza, arrestando Federico Starnone, un noto latitante di 46 anni legato alla ‘ndrangheta. La cattura è avvenuta a Cali, una delle città più importanti della Colombia, nota per la sua vivace economia e per essere un nodo cruciale nel traffico di droga internazionale. Starnone era ricercato dalla giustizia italiana e destinatario di un ordine di arresto emesso lo scorso giugno dal giudice per le indagini preliminari (gip) di Reggio Calabria, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda).

L’operazione di cattura

L’operazione, condotta in collaborazione tra la polizia nazionale colombiana, la Direzione di intelligence e le forze speciali locali, ha messo in campo una tecnologia all’avanguardia: droni. Questi dispositivi hanno giocato un ruolo fondamentale nel rintracciare il latitante, che si era rifugiato in diverse abitazioni di lusso a Cali, dove cercava di occultarsi e sfuggire all’arresto. Grazie a un’accurata sorveglianza aerea, gli agenti sono riusciti a localizzarlo in un elegante appartamento situato in un quartiere residenziale di pregio, rendendo possibile la sua cattura senza incidenti.

Un arresto significativo nella lotta al narcotraffico

Questo arresto si inserisce in una più ampia maxioperazione contro il traffico di droga a livello internazionale, condotta dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dal servizio centrale operativo della Polizia italiana. Negli ultimi mesi, le forze dell’ordine italiane hanno eseguito oltre venti misure cautelari contro individui accusati di far parte di associazioni criminali coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti. Due di queste associazioni hanno mostrato articolazioni transnazionali, evidenziando la complessità e l’estensione delle reti di narcotraffico che operano tra Italia e America Latina. L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Borrelli, che ha sottolineato l’importanza di smantellare queste organizzazioni per garantire la sicurezza e la legalità.

Il ruolo di Federico Starnone nel traffico di droga

Federico Starnone è descritto come una figura chiave nel traffico di droga, fungendo da intermediario tra i narcotrafficanti colombiani ed ecuadoriani e il gruppo calabrese di Platì. Questo ruolo di collegamento è cruciale per la gestione delle rotte di importazione della cocaina, una delle sostanze stupefacenti più redditizie al mondo. Starnone risiedeva in Sud America da tempo e, secondo le indagini, era responsabile dell’importazione di ingenti quantità di cocaina destinate al mercato europeo, in particolare quello italiano. Le autorità italiane hanno già accumulato prove solide contro di lui, incluse accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti e due distinti tentativi di importazione di cocaina.

Starnone non è nuovo alle aule di giustizia; in passato è stato già condannato a cinque anni e mezzo di carcere per reati legati alla droga. La sua cattura segna un passo importante nella lotta contro il narcotraffico, ma solleva anche interrogativi sulle reti di protezione e sui legami che i latitanti riescono a mantenere, anche in paesi lontani come la Colombia. Il fatto che un narcos possa vivere in case di lusso, circondato da una rete di complici, mette in luce le sfide con cui le forze dell’ordine devono confrontarsi.

L’importanza della tecnologia nella lotta al crimine

Il tema della tecnologia nel contrasto al crimine è sempre più centrale. L’uso di droni per la sorveglianza e l’individuazione di obiettivi è un approccio innovativo che potrebbe rivoluzionare le operazioni di polizia, rendendo più efficiente il monitoraggio di individui pericolosi. Tuttavia, il successo delle operazioni non dipende solo dalla tecnologia, ma anche dalla cooperazione internazionale. La collaborazione tra le forze di polizia italiane e colombiane rappresenta un modello di come le nazioni possono unire le forze per combattere un fenomeno che non conosce confini.

Il percorso verso l’estradizione di Starnone è già stato avviato. Le autorità italiane stanno lavorando attivamente per riportarlo nel proprio paese, dove dovrà affrontare i procedimenti giuridici legati alle sue numerose accuse. Questo arresto non solo segna una vittoria per le forze dell’ordine, ma è anche un messaggio forte e chiaro: la lotta contro il narcotraffico è una priorità e, nonostante le difficoltà e le complessità, le autorità sono determinate a perseguire i criminali ovunque si trovino.

Le indagini non si fermano qui. In parallelo all’arresto di Starnone, le forze dell’ordine stanno continuando a lavorare per disarticolare l’intera rete criminale legata alla ‘ndrangheta. Questo include:

  1. L’analisi delle rotte del traffico di droga
  2. La cattura di altri membri delle organizzazioni coinvolte
  3. Il monitoraggio di flussi di denaro sospetti

La lotta contro la criminalità organizzata richiede un approccio strategico e coordinato, e gli sviluppi recenti in Colombia dimostrano che le autorità sono pronte a perseguire questa sfida con determinazione e innovazione.