Urso riceve un documento unitario dal Piemonte per l’ex Ilva

Urso riceve un documento unitario dal Piemonte per l'ex Ilva

Urso riceve un documento unitario dal Piemonte per l'ex Ilva

Giada Liguori

Agosto 11, 2025

Il futuro degli impianti piemontesi di Acciaierie d’Italia è al centro di un’importante iniziativa che coinvolge diversi attori, tra cui la Regione Piemonte, i sindaci dei territori interessati, i rappresentanti sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie (Rsu). Questi gruppi hanno redatto e inviato al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, un documento unitario che riassume le priorità e le richieste emerse durante il tavolo regionale dedicato alla vertenza per il futuro del polo siderurgico. Questo incontro, tenutosi il 4 agosto a Novi Ligure (Alessandria), ha rappresentato un momento cruciale per discutere le sorti di un settore che riveste un’importanza strategica per l’economia locale e nazionale.

L’importanza degli stabilimenti piemontesi

Il documento sottolinea in modo chiaro e deciso l’importanza degli stabilimenti di Racconigi (Cuneo), Novi Ligure e Sanac di Gattinara (Vercelli). Questi impianti sono fondamentali non solo per il Piemonte, ma per l’industria siderurgica dell’intero Paese. L’appello al Governo è chiaro:

  1. Garantire il mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali.
  2. Investimenti significativi per la sostenibilità e l’ammodernamento degli impianti.

Questi punti sono essenziali per preservare l’integrità di un settore che è stato storicamente un pilastro dell’economia italiana. Inoltre, il documento chiede investimenti per affrontare le sfide ambientali e tecnologiche che il settore si trova ad affrontare.

Riconoscimento del comparto siderurgico

Un tema cruciale emerso dal documento riguarda il riconoscimento del comparto siderurgico come un asset strategico per l’interesse nazionale. Le scelte che verranno effettuate a livello centrale, in particolare riguardo alla situazione dello stabilimento di Taranto, avranno un impatto diretto sul futuro degli impianti piemontesi. La questione è complessa e interconnessa: il destino del polo siderurgico piemontese dipende in gran parte dalle decisioni che verranno prese in ambito nazionale.

Il documento non si limita a chiedere il mantenimento dello status quo, ma ribadisce anche l’apertura a nuovi investimenti produttivi. Tra questi, quelli destinati alla decarbonizzazione degli impianti sono particolarmente significativi, a condizione che tali investimenti siano coerenti con la strategia complessiva dell’ex Ilva e garantiscano la salvaguardia dei livelli occupazionali in Piemonte. La transizione verso una produzione più sostenibile è vista come un’opportunità da cogliere, anziché una minaccia.

Il ruolo della Regione Piemonte

Le dichiarazioni del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, della vicepresidente e assessore al Lavoro, Elena Chiorino, e dell’assessore alla Logistica, Enrico Bussalino, evidenziano la determinazione della Regione a non rimanere passiva di fronte a questa vertenza. “Questa vertenza si gioca sul piano nazionale, ma il Piemonte non sta a guardare,” affermano i rappresentanti regionali, sottolineando l’importanza di un messaggio unitario. Difendere gli impianti del territorio significa difendere un patrimonio industriale e occupazionale strategico per tutta l’Italia.

La concertazione tra lavoratori, istituzioni e sindacati è fondamentale in questo processo. La collaborazione tra tutte le parti interessate rappresenta una forza che può influenzare le decisioni a livello nazionale e garantire un futuro migliore per il settore siderurgico piemontese. Questo approccio collettivo è essenziale per affrontare le sfide che il comparto deve affrontare, come la crescente concorrenza globale, le normative ambientali sempre più severe e la necessità di innovazione tecnologica.

L’incontro del 4 agosto rappresenta quindi solo un primo passo in un percorso che dovrà continuare nel tempo, con l’obiettivo di garantire un futuro sostenibile per gli impianti piemontesi di Acciaierie d’Italia. La situazione rimane complessa e richiede un dialogo costante tra tutte le parti coinvolte, affinché le esigenze locali possano essere ascoltate e integrate nelle decisioni nazionali. La speranza è che questo documento unitario possa fungere da catalizzatore per un cambiamento positivo, in grado di tutelare non solo gli interessi economici, ma anche il benessere delle comunità locali e dei lavoratori del settore.