Giulio Base svela il suo affascinante viaggio nella mente di Giuda

Giulio Base svela il suo affascinante viaggio nella mente di Giuda

Giulio Base svela il suo affascinante viaggio nella mente di Giuda

Giada Liguori

Agosto 12, 2025

Il cinema ha sempre cercato di esplorare le complessità dei personaggi biblici, e Giuda Iscariota, l’apostolo che tradì Gesù, è senza dubbio uno dei più affascinanti e controversi. La sua figura è stata rappresentata in mille modi: dal debole infido al ribelle che aspira a una rivoluzione, dall’uomo in preda a un tumulto interiore all’esecutore di un disegno divino. Giulio Base, regista e sceneggiatore, ha deciso di intraprendere un viaggio audace nella mente di Giuda attraverso il suo nuovo film, “Il vangelo di Giuda”. Questo lavoro, presentato in prima mondiale fuori concorso al Festival di Locarno, si preannuncia come un’opera che invita lo spettatore a riflettere e interpretare.

Un cast di prim’ordine

Il cast del film è di prim’ordine e include nomi prestigiosi come Giancarlo Giannini, che presta la sua voce al protagonista nella versione italiana, e Rupert Everett, tra gli altri. La scelta di Base di non mostrare mai l’aspetto adulto di Giuda, optando invece per riprese in soggettiva, rende il racconto ancora più intimo e personale. Lo spettatore viene catapultato nei pensieri e nelle emozioni di Giuda, senza che questi partecipi direttamente ai dialoghi, che sono in aramaico e volutamente concisi. Questa scelta stilistica è stata concepita per permettere una connessione profonda con la psiche del personaggio.

Un viaggio di ricerca e preparazione

Giulio Base, laureato in lettere moderne e teologia, ha dedicato un significativo periodo alla preparazione del film, leggendo e rileggendo oltre cento testi, tra cui opere di autori come Jorge Luis Borges e Andrea Berto. L’ispirazione per la storia si basa non solo sui Vangeli canonici, ma anche su quello apocrifo di Giuda, che offre uno sguardo alternativo e provocatorio sulla figura del traditore. Questo approccio ha permesso a Base di costruire una narrazione originale che non si limita a ripetere le versioni già note, ma cerca di sondare le origini e le motivazioni del personaggio.

La storia di Giuda

Nel film, Giuda è rappresentato come il figlio di una prostituta, cresciuto in un ambiente di degrado e violenza. La sua infanzia segnata da abusi lo porta a diventare un omicida in giovane età, una scelta disperata per liberarsi da un destino ineluttabile. Diventato adulto e gestore di un bordello, la sua vita subisce una svolta drammatica quando incontra Gesù, il misterioso guaritore che salva dalla lapidazione sua sorella Maria Maddalena, anch’essa prostituta. Questo incontro segna l’inizio di un conflitto interiore per Giuda, che si ritrova spinto a seguire Gesù nella speranza di una redenzione e di un nuovo inizio.

Le sfide del tradimento

Ma il percorso di Giuda non è privo di ostacoli. Le sue aspettative nei confronti di Gesù e della sua missione si scontrano con una realtà complessa e difficile da comprendere. La sua visione di un messia rivoluzionario, che possa liberare il popolo ebraico dall’oppressione romana, viene progressivamente disillusa, portandolo a prendere decisioni sempre più drastiche. “In Giuda vediamo un riflesso di noi stessi”, spiega Base, “ognuno di noi può riconoscere i propri fallimenti, le proprie debolezze e la propria incapacità di mantenere sempre la fedeltà ai propri ideali. Il tradimento, infatti, non è solo quello che infliggiamo agli altri, ma anche quello che facciamo a noi stessi.”

Con “Il vangelo di Giuda”, Giulio Base si pone l’obiettivo di stimolare una riflessione profonda, non solo sulla figura di Giuda, ma anche sull’essenza dell’essere umano, le sue scelte e le sue contraddizioni. Un film che, attraverso una narrazione innovativa e provocatoria, invita a esplorare le sfumature della fede, del tradimento e della redenzione.