Il mercato oscuro: oltre 70mila passaporti e carte d’identità di turisti italiani in vendita nel dark web

Il mercato oscuro: oltre 70mila passaporti e carte d'identità di turisti italiani in vendita nel dark web

Il mercato oscuro: oltre 70mila passaporti e carte d'identità di turisti italiani in vendita nel dark web

Matteo Rigamonti

Agosto 13, 2025

Recentemente, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha lanciato un allerta riguardo una grave violazione della sicurezza informatica che ha colpito il settore turistico italiano. Oltre 70mila passaporti, carte d’identità e altri documenti di riconoscimento di clienti di diverse strutture alberghiere italiane sono stati messi in vendita nel dark web. L’inserzionista, noto con lo pseudonimo di “Mydocs”, offre scansioni ad alta risoluzione di questi documenti, sottratti durante una serie di attacchi informatici.

un’attività illecita in crescita

L’attività illecita è iniziata nel mese di giugno, ma è nelle ultime ore che il gruppo ha intensificato le sue operazioni, pubblicando nuovi annunci sul dark web e aumentando il numero di file in vendita. Questa situazione ha riacceso il dibattito sulla vulnerabilità del settore turistico, frequentemente bersaglio di attacchi informatici a causa della grande quantità di dati sensibili in gestione. Le informazioni contenute in questi documenti possono infatti essere utilizzate per frodi, truffe e furti d’identità, offrendo ai criminali opportunità per sfruttare i dati rubati a fini illeciti.

le autorità e la risposta al crimine informatico

Le autorità italiane hanno avviato indagini per individuare le modalità con cui è avvenuta la violazione e per assicurarsi che i responsabili siano perseguiti. È importante sottolineare che, a causa della natura del dark web, le operazioni di monitoraggio e contrasto a questi fenomeni sono particolarmente complesse. Il dark web è una parte di Internet non indicizzata dai motori di ricerca tradizionali e richiede software specifici per l’accesso, rendendo difficile rintracciare gli autori di questi crimini.

la protezione dei dati nel settore turistico

Il caso ha sollevato preoccupazioni non solo tra le autorità, ma anche tra i cittadini italiani e i turisti che hanno soggiornato in queste strutture. La protezione dei dati personali è diventata un tema centrale nel dibattito pubblico, con richieste di maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle aziende che gestiscono informazioni sensibili. Le strutture alberghiere sono chiamate a rafforzare le proprie misure di sicurezza informatica per prevenire ulteriori incidenti simili.

motivi di vulnerabilità del settore

Secondo esperti di sicurezza informatica, il settore turistico è uno dei più vulnerabili agli attacchi informatici per vari motivi:

  1. Gestione di un gran numero di dati personali, inclusi passaporti e carte d’identità.
  2. Conservazione di dati di pagamento e informazioni di contatto.
  3. Pressione per offrire esperienze senza soluzione di continuità, che porta a una rapida integrazione di nuove tecnologie, spesso non adeguatamente protette.

Uno degli aspetti più allarmanti di questa vicenda è il potenziale uso di questi documenti rubati per attività illecite. I dati possono essere utilizzati per creare identità false, effettuare acquisti non autorizzati, o addirittura per compiere reati più gravi. Le autorità esortano i cittadini a prestare particolare attenzione a eventuali segnali di furto d’identità, come la ricezione di comunicazioni inaspettate da istituzioni finanziarie o aziende.

In questo contesto, le autorità competenti stanno collaborando con esperti di cybersecurity per sviluppare strategie di difesa più efficaci. Ciò include la formazione del personale delle strutture ricettive, l’implementazione di sistemi di crittografia avanzati per proteggere i dati dei clienti e l’adozione di protocolli di sicurezza più rigorosi. Le aziende del settore turistico sono incoraggiate a condividere informazioni e best practices per migliorare la resilienza collettiva contro attacchi futuri.

In conclusione, questo episodio rappresenta un campanello d’allarme per il settore turistico italiano, evidenziando la necessità di un approccio proattivo alla sicurezza dei dati. Con la crescente digitalizzazione dei servizi e l’uso di tecnologie innovative, è fondamentale che le strutture ricettive adottino misure adeguate per proteggere le informazioni dei propri clienti. L’attenzione alla sicurezza informatica non deve essere vista come una spesa, ma come un investimento per la protezione della reputazione aziendale e la fiducia dei clienti. Con l’aumento delle minacce informatiche, la vigilanza e l’adeguamento delle pratiche di sicurezza diventano imperativi per garantire un futuro sicuro e prospero per il settore turistico italiano.