L’Italia ribadisce la sua posizione sul Golden Power: una risposta strategica alla Ue

L'Italia ribadisce la sua posizione sul Golden Power: una risposta strategica alla Ue

L'Italia ribadisce la sua posizione sul Golden Power: una risposta strategica alla Ue

Giada Liguori

Agosto 13, 2025

Negli ultimi mesi, la questione del Golden Power in Italia ha suscitato un ampio dibattito, attirando l’attenzione della Commissione Europea soprattutto in relazione alle operazioni di fusione e acquisizione nel settore bancario. Recentemente, l’Italia ha fornito una risposta ufficiale alle critiche dell’Unione Europea riguardo all’uso dei poteri speciali da parte del governo guidato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Questo scambio è emerso in seguito alla controversa acquisizione di Banco Bpm da parte di UniCredit, che ha generato tensioni tra le istituzioni italiane e quelle europee.

La risposta dell’Italia alla Commissione Europea

Secondo fonti vicine alla questione, riportate dall’agenzia Bloomberg, la Commissione Europea ha ricevuto la lettera di risposta dell’Italia e ora è pronta a valutare i contenuti per decidere i prossimi passi. La portavoce della Commissione, Lea Zuber, ha affermato che “la Commissione valuterà ora la risposta dell’Italia e prenderà in considerazione i prossimi passi”. Questo sviluppo rappresenta un momento cruciale in un confronto che dura da circa tre mesi.

Le preoccupazioni riguardo al Golden Power

La controversia è emersa dopo un parere preliminare inviato dalla Commissione Europea all’Italia lo scorso luglio, in cui venivano espressi dubbi sulla compatibilità delle misure italiane con le norme del diritto dell’Unione. Questo parere ha aperto la strada a un possibile contenzioso formale, con potenziali ripercussioni significative sul settore bancario italiano e sulle relazioni tra Roma e Bruxelles.

Il 22 luglio, UniCredit ha annunciato il ritiro della sua offerta per Banco Bpm, citando come motivo principale l’influenza della clausola di Golden Power, che ha ostacolato il dialogo con gli azionisti di Banco Bpm. La banca ha dichiarato che “il processo di offerta è stato influenzato dalla clausola di Golden Power, insistentemente invocata dai vertici di Bpm”. Nonostante i progressi con il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale), i tempi per una risoluzione definitiva della questione eccedevano le scadenze della loro offerta.

Impatti sul mercato e sul settore bancario

L’applicazione del Golden Power da parte del governo italiano ha sollevato preoccupazioni non solo in Europa, ma anche tra gli investitori, ponendo interrogativi sulla capacità di attrarre capitali stranieri nel settore bancario. Questo strumento consente allo Stato di esercitare un controllo su operazioni che possono avere un impatto significativo sull’interesse nazionale, ma la sua applicazione ha destato interrogativi sulla compatibilità con il mercato unico europeo.

In un contesto più ampio, il dibattito sul Golden Power si inserisce in una tendenza crescente tra i governi europei, che cercano di bilanciare la necessità di attrarre investimenti esteri con la protezione degli interessi nazionali. Paesi come la Spagna hanno già mostrato resistenza politica al consolidamento bancario, evidenziando come le dinamiche di mercato e le politiche nazionali possano influenzare le operazioni di fusione e acquisizione.

Le prossime settimane saranno decisive per il futuro delle relazioni tra Roma e Bruxelles. Mentre la Commissione Europea esaminerà la risposta italiana, il governo dovrà prepararsi a eventuali contromosse da parte dell’UE, che potrebbero includere un procedimento formale di infrazione per violazione delle norme europee. Le scelte politiche fatte in questo periodo non influenzeranno solo il settore bancario, ma potrebbero avere ripercussioni più ampie sull’economia italiana e sul posizionamento del paese all’interno dell’Unione Europea.