Recentemente, in Alto Adige, si è verificato un evento che ha suscitato un ampio dibattito: l’abbattimento legale di un lupo. Questa operazione rappresenta un’importante svolta, poiché è la prima esecuzione legale di un lupo in Europa dopo circa 50 anni di protezione legale per questa specie. La notizia è stata confermata dal direttore della Ripartizione forestale della Provincia autonoma di Bolzano, Günther Unterthiner, che ha fornito dettagli sull’episodio avvenuto il 12 agosto, poco dopo la mezzanotte, ad un’altitudine di 2800 metri.
Il lupo abbattuto era un esemplare maschio del peso di circa 45 chilogrammi. La decisione di procedere all’abbattimento è stata presa in risposta a un aumento significativo degli attacchi da parte dei lupi agli animali da pascolo nella regione. Infatti, solo quest’anno sono stati registrati 31 attacchi in Alta Val Venosta, un incremento rispetto ai 42 attacchi dello scorso anno. La situazione ha spinto il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, a autorizzare l’uccisione di due esemplari di lupo, delegando il compito al Corpo forestale provinciale.
reazioni contrastanti all’abbattimento
Questo provvedimento ha suscitato una serie di reazioni contrastanti. Da un lato, le autorità provinciali sostengono che l’abbattimento dei lupi sia necessario per garantire la sicurezza degli allevamenti e per preservare il tradizionale sistema di allevamento alpino. Kompatscher ha dichiarato che questo intervento rappresenta una base per la regolamentazione dei lupi considerati pericolosi, affermando che è un passo importante per la sopravvivenza a lungo termine dell’allevamento in montagna.
D’altra parte, le organizzazioni per la protezione degli animali come Enpa, Lav e Lndc hanno espresso il loro dissenso, portando la questione davanti al Tribunale amministrativo regionale (Tar) con l’intento di bloccare l’abbattimento. Nonostante le loro preoccupazioni e la richiesta di sospensiva da parte dell’Ispra e dell’Osservatorio faunistico provinciale, il Consiglio di Stato ha dato il via libera all’abbattimento, segnando un punto di svolta nel dibattito sulla gestione della popolazione di lupi in Italia e in Europa.
la questione della sicurezza e della conservazione
La questione dei lupi in Alto Adige è complessa e delicata, poiché coinvolge diversi aspetti: la conservazione della fauna selvatica, la sicurezza pubblica e le esigenze degli allevatori. Luis Walcher, assessore provinciale all’Agricoltura, ha sottolineato che il lupo è diventato una minaccia crescente per l’allevamento alpino e ha evidenziato come, in alcune situazioni, le predazioni abbiano avuto un impatto diretto sulla sicurezza delle persone e degli animali.
Le associazioni animaliste hanno contestato la decisione, affermando che non sono state rispettate le condizioni previste per l’abbattimento. Secondo queste organizzazioni, le misure di prevenzione implementate nella zona non sono state adeguate: molti episodi di predazione si sono verificati al di fuori dei recinti di protezione e in assenza di cani da guardia, suggerendo che le misure di protezione del bestiame necessitano di un miglioramento sostanziale.
un dibattito più ampio sulla gestione dei lupi
La situazione in Alto Adige è un riflesso di un dibattito più ampio che si sta svolgendo in tutta Europa riguardo alla gestione delle specie di grandi carnivori, come il lupo. In molte regioni, si sta cercando di trovare un equilibrio tra la conservazione della biodiversità e le esigenze degli agricoltori, che spesso si sentono minacciati dalla presenza di questi animali selvatici. Le misure preventive adottate dagli allevatori, come l’uso di recinti elettrificati e cani da guardia, sono state promosse come soluzioni efficaci, ma la loro efficacia può variare notevolmente in base alle circostanze locali.
Nell’Unione Europea, il lupo è protetto dalla Direttiva Habitat, che impone agli Stati membri di garantire la conservazione delle popolazioni di lupo. Tuttavia, con il recente declassamento dello status del lupo a grande carnivoro in alcune aree, i paesi hanno maggiore libertà di gestire le popolazioni di lupi e, in alcuni casi, di autorizzare abbattimenti. Questo solleva interrogativi sulla sostenibilità delle decisioni a lungo termine e sull’impatto che tali misure possono avere sulle popolazioni di lupi e sulle dinamiche ecologiche.
L’abbattimento del lupo in Alto Adige è solo un capitolo di una storia molto più ampia. Mentre le autorità locali cercano di bilanciare le esigenze degli allevatori con la conservazione della fauna selvatica, è chiaro che il dibattito sui lupi e sulla loro gestione è destinato a continuare. Le prossime settimane e mesi saranno cruciali per capire come evolverà questa situazione e quali misure saranno adottate per affrontare le sfide legate alla coesistenza tra esseri umani e lupi nelle nostre montagne.