Ferragosto da incubo: un viaggio tra le contraddizioni del turismo italiano

Ferragosto da incubo: un viaggio tra le contraddizioni del turismo italiano

Ferragosto da incubo: un viaggio tra le contraddizioni del turismo italiano

Matteo Rigamonti

Agosto 15, 2025

Ferragosto è un momento di celebrazione e di riunione per molti italiani, ma negli ultimi anni si sta trasformando in un’immagine di inciviltà e di mancanza di rispetto per l’ambiente. Mentre per alcuni il 15 agosto rappresenta un giorno di relax al mare o in montagna, per altri è l’occasione per una vera e propria invasione di luoghi naturali, con conseguenze che lasciano il segno, ma non nei modi desiderati. In questo articolo, esploreremo come il turismo, in alcune delle località più belle d’Italia, possa diventare un’operazione di conquista, trasformando spiagge e sentieri in luoghi di degrado.

Dal Salento alle Dolomiti: un viaggio tra inciviltà e degrado

Iniziamo il nostro viaggio dal Salento, dove le spiagge sono notoriamente affollate durante il periodo estivo. A Porto Cesareo, una delle località più ambite, un isolotto lungo la Riviera di Ponente è diventato un campeggio abusivo. I residenti, esasperati, lo hanno soprannominato “l’isolotto dei padroni”, a causa dell’organizzazione quasi militare dei turisti che hanno piantato ombrelloni, tende e paraventi. Questa situazione mette a rischio non solo il relax dei bagnanti, ma anche l’integrità del fragile ecosistema marino che caratterizza l’area.

A Gallipoli, il quadro è ancora più preoccupante: gli episodi di inciviltà si moltiplicano, con situazioni pericolose come il lancio di bottiglie d’acqua contro le auto in transito e le moto d’acqua che sfrecciano a pochi metri dalla riva. Queste azioni hanno costretto la Guardia Costiera ad attuare controlli severi, emettendo multe e intervenendo continuamente per garantire la sicurezza di bagnanti e sportivi. La mancanza di rispetto per le norme di sicurezza e per l’ambiente sta diventando una costante in molte località turistiche.

Liguria: quando la spiaggia diventa un ring

Spostandoci in Liguria, ad Alassio, il Ferragosto ha assunto toni violenti. Una lite tra un giovane e un bagnino è degenerata in un’aggressione fisica, con tanto di video che ha fatto il giro dei social media. Questo episodio mette in luce non solo la tensione tra i turisti e il personale di servizio, ma anche come l’assenza di civiltà possa trasformare una giornata di relax in un incubo. La spiaggia, tradizionalmente vista come un luogo di svago e serenità, si trasforma quindi in un ring di violenza, con ripercussioni negative per l’immagine turistica della località.

Sardegna: l’inciviltà si misura in rifiuti

Il viaggio prosegue in Sardegna, una delle destinazioni più belle del Mediterraneo. Qui, l’inciviltà si manifesta attraverso l’abbandono di rifiuti, con sacchi di plastica, mozziconi di sigaretta e resti di picnic lasciati su spiagge iconiche come Is Arutas. Secondo un report di Legambiente, lungo le coste italiane si trovano in media 892 rifiuti ogni 100 metri di litorale, il 78% dei quali è costituito da plastica. Questo fenomeno non solo compromette la bellezza naturale delle spiagge, ma rappresenta anche una seria minaccia per la vita marina e per la salute degli ecosistemi.

Montagna: escursionisti impreparati e bivacchi vandalizzati

Nemmeno le montagne italiane sono risparmiate da questo fenomeno. Nelle Dolomiti e nelle Orobie, gli escursionisti si presentano spesso impreparati, causando danni ai sentieri e ai rifugi. I bivacchi vengono vandalizzati, e i rifiuti abbandonati lungo i percorsi di trekking aumentano la pressione su un ambiente già fragile. La bellezza dei paesaggi montani, che attira ogni anno migliaia di turisti, rischia di essere compromessa da comportamenti irresponsabili. Le associazioni locali cercano di sensibilizzare i visitatori sull’importanza di rispettare la natura, ma l’impatto dell’inciviltà continua a pesare gravemente.

Un turismo che deve riflettere

Ciò che emerge da questo viaggio attraverso diverse località italiane è un chiaro segnale: il turismo deve affrontare una crisi di valori. Mentre molti viaggiatori sono animati da un sincero desiderio di scoprire e apprezzare la bellezza del nostro paese, altri sembrano ignorare il rispetto per l’ambiente e per le comunità locali. È fondamentale che ognuno di noi si assuma la responsabilità di promuovere un turismo consapevole e rispettoso, non solo per preservare il patrimonio naturale italiano, ma anche per garantire che le future generazioni possano godere delle meraviglie che questo paese ha da offrire.

La necessità di un cambiamento

In un momento in cui il turismo rappresenta una delle principali fonti di reddito per molte comunità, è essenziale che ci sia una maggiore attenzione alla sostenibilità. Le istituzioni, insieme alle associazioni ambientaliste e ai cittadini, devono lavorare per trovare soluzioni efficaci che possano limitare l’impatto negativo del turismo. Solo attraverso un impegno collettivo potremo sperare di trasformare il Ferragosto da un simbolo di inciviltà in un’opportunità per celebrare la bellezza e la diversità del nostro straordinario patrimonio naturale.