Il misterioso destino degli autovelox: il Ministero minaccia lo spegnimento senza censimento dei Comuni

Il misterioso destino degli autovelox: il Ministero minaccia lo spegnimento senza censimento dei Comuni

Il misterioso destino degli autovelox: il Ministero minaccia lo spegnimento senza censimento dei Comuni

Matteo Rigamonti

Agosto 15, 2025

Nell’ultimo periodo, il dibattito riguardo agli autovelox in Italia ha assunto toni accesi, specialmente in vista di una decisione cruciale che potrebbe avere ripercussioni su centinaia di dispositivi di controllo della velocità. Infatti, dal prossimo ottobre, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti potrebbe spegnere numerosi autovelox se i Comuni e le Province non forniranno i dati richiesti riguardo ai dispositivi presenti sul loro territorio. Questa situazione, frutto di ritardi e complicazioni burocratiche, è stata definita come un vero e proprio “paradosso”.

scadenze e iniziative del ministero

Secondo quanto stabilito dall’ultimo Decreto infrastrutture, i Comuni avevano un termine fissato al 19 agosto per segnalare al Ministero tutte le informazioni relative agli autovelox. Questi dati comprendono:

  1. Posizione
  2. Conformità dei dispositivi
  3. Marca e modello

Se entro il 18 ottobre il Ministero non riceverà le informazioni necessarie, dovrà procedere alla disattivazione degli apparecchi che non risultano censiti. In questo contesto, il Ministro Matteo Salvini ha annunciato una «straordinaria operazione verità», con l’intento di semplificare il processo di registrazione per le amministrazioni locali.

L’iniziativa del Ministero prevede l’apertura di un portale web dedicato, che consentirà a tutti i Comuni di registrare facilmente gli autovelox. Questa mossa è stata accolta con favore da molti, poiché mira a creare una mappa completa e precisa degli apparecchi di controllo della velocità presenti sul territorio nazionale. Tuttavia, il tempo stringe, e le amministrazioni locali hanno solo otto settimane per adempiere a questo obbligo.

obiettivi e motivazioni dell’operazione

Le motivazioni alla base di questa operazione sono varie. In primo luogo, il Ministero intende garantire che gli autovelox siano utilizzati esclusivamente per la sicurezza stradale e non come strumenti di “caccia alle streghe” per fare cassa attraverso le multe. Infatti, esistono numerosi casi di autovelox posizionati in modo strategico per generare entrate piuttosto che per prevenire comportamenti scorretti alla guida. È proprio per questo che il Codacons ha definito la situazione attuale come “paradossale”, sottolineando come la burocrazia e le normative complesse abbiano ostacolato l’efficacia degli autovelox.

Il Decreto infrastrutture, che ha introdotto l’obbligo di censimento, è stato concepito per migliorare la trasparenza e l’efficacia dei controlli stradali. Tuttavia, il ritardo nella comunicazione dei dati da parte di molti Comuni ha messo a rischio la funzionalità di questi dispositivi. La creazione di una piattaforma web per facilitare il censimento rappresenta un passo avanti, ma la vera sfida rimane quella di convincere le amministrazioni locali ad attivarsi in tempo utile.

impatti economici e sociali

Un altro aspetto importante da considerare è il potenziale impatto economico della disattivazione di centinaia di autovelox. Se da una parte si punta a rendere più efficiente il sistema di controllo della velocità, dall’altra ci si deve interrogare su quali saranno le conseguenze per i bilanci comunali, spesso già in difficoltà. Infatti, le multe derivanti dagli autovelox rappresentano una fonte di entrate non indifferente per molti Comuni, e la loro disattivazione potrebbe comportare una riduzione delle risorse disponibili per i servizi pubblici.

Inoltre, non si può sottovalutare l’importanza del consenso sociale. Se i cittadini percepiscono che gli autovelox sono utilizzati in modo equo e giustificato, saranno più propensi a rispettare le norme di velocità. D’altro canto, se gli apparecchi vengono visti come strumenti di sfruttamento economico, questo potrebbe alimentare un clima di sfiducia e di contestazione nei confronti delle istituzioni.

Concludendo, l’operazione di censimento degli autovelox avviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti rappresenta un tentativo significativo di riorganizzare e rendere più trasparente il sistema di controllo della velocità in Italia. Tuttavia, il successo di questa iniziativa dipenderà dalla capacità dei Comuni di rispondere in modo tempestivo e dalla volontà del Ministero di garantire che gli autovelox siano utilizzati in modo efficace e giustificato, mettendo al primo posto la sicurezza stradale e non il mero interesse economico.