Scoperta sorprendente: ecco perché le ondate di calore colpiscono il Mediterraneo

Scoperta sorprendente: ecco perché le ondate di calore colpiscono il Mediterraneo

Scoperta sorprendente: ecco perché le ondate di calore colpiscono il Mediterraneo

Matteo Rigamonti

Agosto 15, 2025

Negli ultimi anni, il Mediterraneo ha registrato un notevole aumento della temperatura delle sue acque superficiali, culminato nel 2022 con una serie di ondate di calore che hanno raggiunto livelli record. Questi eventi hanno generato preoccupazioni tra scienziati e ambientalisti, non solo per gli effetti immediati sulla vita marina, ma anche per le implicazioni a lungo termine sul clima della regione e sugli ecosistemi costieri. Una recente ricerca condotta dal Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc), coordinata dalla ricercatrice Giulia Bonino, ha fatto luce sulle cause di questo fenomeno.

L’analisi delle ondate di calore

Pubblicato sulla rivista scientifica Nature Geoscience, lo studio ha analizzato un ampio set di dati raccolti nell’arco di 40 anni, dal 1982 al 2022. Sono stati esaminati 123 eventi significativi di ondate di calore marine su una vasta area di oltre 100.000 chilometri quadrati. I risultati hanno rivelato che la probabilità di ondate di calore marine aumenta da quattro a cinque volte quando si verificano condizioni di vento debole nel Mediterraneo.

L’elemento centrale della ricerca è stato il fenomeno delle intrusioni di aria calda dall’Africa verso l’Europa, note come dorsali subtropicali. Queste formazioni atmosferiche, comunemente definite ‘anticicloni africani’, si manifestano soprattutto durante l’estate, con una frequenza di circa due giorni. Tuttavia, è la loro persistenza a giocare un ruolo cruciale nella formazione delle ondate di calore marine. Quando queste dorsali rimangono stazionarie sul bacino del Mediterraneo per cinque giorni o più, si verifica un’interruzione dei normali sistemi meteorologici, portando a una diminuzione dei venti dominanti.

Impatti sul clima e sugli ecosistemi

La diminuzione della circolazione atmosferica ha effetti diretti sulla temperatura delle acque superficiali del mare. Con l’arresto dei venti, il mare smette di dispersare calore e le acque superficiali iniziano a riscaldarsi rapidamente. Questo processo di accumulo di calore può avere effetti devastanti sugli ecosistemi marini, inclusi coralli, pesci e altre forme di vita acquatica, che dipendono da temperature equilibrate per prosperare.

Ronan McAdam, ricercatore del Cmcc e coautore dello studio, sottolinea l’importanza di questa scoperta: “Il nostro studio identifica le condizioni favorevoli che portano alle ondate di calore marine e rivela che sono innescate da dorsali subtropicali persistenti che indeboliscono i forti venti nella zona.” Questa nuova comprensione delle dinamiche meteorologiche che influenzano le ondate di calore marine offre ora la possibilità di prevedere questi fenomeni con maggiore precisione.

Conseguenze economiche e sociali

Le ondate di calore marine non sono solo un problema ambientale, ma hanno anche ripercussioni economiche e sociali. Le temperature elevate delle acque possono influenzare la pesca, riducendo le popolazioni di pesci e alterando gli ecosistemi marini. Questo, a sua volta, colpisce le comunità costiere che dipendono dalla pesca per il loro sostentamento. Inoltre, le ondate di calore marine possono contribuire all’erosione costiera e all’aumento del livello del mare, aggravando ulteriormente i rischi associati ai cambiamenti climatici.

Il Mediterraneo è una delle regioni più vulnerabili agli effetti del riscaldamento globale. Le proiezioni future indicano che il riscaldamento delle acque continuerà, con conseguenze significative per l’ambiente e le economie locali. Gli scienziati avvertono che è fondamentale adottare misure di mitigazione e adattamento per affrontare queste sfide. Ciò include strategie per ridurre le emissioni di gas serra, proteggere gli ecosistemi marini e promuovere pratiche di pesca sostenibili.

In conclusione, l’identificazione delle condizioni atmosferiche che favoriscono le ondate di calore marine nel Mediterraneo rappresenta un passo significativo nella lotta contro gli effetti del cambiamento climatico. Con la continua evoluzione delle condizioni climatiche, la ricerca scientifica rimane un elemento fondamentale nella comprensione e nella gestione delle sfide ambientali future. La protezione del Mediterraneo, uno dei mari più ricchi di biodiversità del mondo, richiede un impegno collettivo e una collaborazione tra scienziati, politici e comunità locali.