Negli ultimi mesi, la Francia è stata protagonista di un acceso dibattito riguardante gli hotel e i resort “adults only” o “child free”, strutture che vietano l’ingresso ai minori. Questo fenomeno, già presente in altri paesi come l’Italia, ha sollevato scetticismi in patria, dove la creazione di spazi esclusivi per adulti è vista da alcuni come un segno di segregazione sociale. Laurence Rossignol, senatrice socialista ed ex ministra della Famiglia, è in prima linea in questa discussione, avendo proposto una legge per vietare tali strutture. Rossignol ha affermato: «Non possiamo permettere di organizzare la nostra società separando i bambini da noi, come se fossimo cani», sottolineando che queste strutture contribuiscono a “istituzionalizzare e legittimare l’intolleranza”.
La posizione del governo francese
La questione dei resort riservati agli adulti è di particolare rilevanza in Francia, dove il governo ha già espresso la propria posizione. Sarah El Haïry, commissaria all’Infanzia, ha avviato il programma Family Choice Award, un’iniziativa mirata a promuovere luoghi friendly per le famiglie e a contrastare l’esclusione dei bambini. In un’intervista alla rivista Parents, ha dichiarato: «Non possiamo tollerare che si diffonda l’idea che i bambini non siano benvenuti, nemmeno nelle terrazze dei ristoranti». Tuttavia, non tutti concordano con questa linea di pensiero. Secondo l’Unione delle imprese del settore alberghiero (UMIH), le strutture che praticano politiche child-free in Francia sono relativamente poche, rappresentando solo tra il 3 e il 5% dell’offerta turistica. Véronique Siegel, presidente della sezione hotel del sindacato, ha avvertito che se queste strutture venissero dichiarate illegali, i turisti potrebbero rivolgersi a Paesi vicini o addirittura più lontani.
Perché scegliere vacanze senza bambini?
Ma perché sempre più persone cercano resort senza bambini? Gli studiosi hanno iniziato a esplorare questo fenomeno, evidenziando che non si tratta di un’avversione verso i bambini, ma piuttosto di una necessità di relax. Vincent Lagarde, docente all’Università di Limoges, ha condotto ricerche sul tema e ha spiegato che molti clienti sono genitori stanchi, insegnanti o professionisti che lavorano con i bambini. Essi cercano semplicemente una pausa dal ritmo frenetico della vita quotidiana. Le motivazioni principali per scegliere vacanze senza bambini possono essere riassunte in tre punti:
- Bisogno di riposo.
- Ricerca di intimità con il partner o con amici.
- Percezione di lusso associata a luoghi riservati agli adulti.
Un trend in crescita
Il trend delle vacanze senza bambini è in costante crescita e riflette una tendenza sociale più ampia. L’antropologo Jean-Didier Urbain ha commentato come questa scelta rappresenti un desiderio di comfort e relax. Secondo lui, «le vacanze sono un momento tradizionalmente dedicato al distacco dagli obblighi sociali». Tuttavia, la questione rimane aperta: si tratta di una legittima espressione della libertà di mercato o di una forma di discriminazione nei confronti dei più piccoli? Con il tasso di natalità in calo e il presidente Emmanuel Macron che invoca un “riarmo demografico”, il dibattito assume un significato simbolico. Per alcuni, la proliferazione di strutture “adults only” è un segnale che i bambini stanno perdendo spazio nella società, mentre per altri rappresenta semplicemente un bisogno di ritagliarsi momenti di tranquillità in un mondo sempre più frenetico.
In questo contesto, il governo francese si trova di fronte a un dilemma complesso. Da un lato, c’è la necessità di tutelare i diritti delle famiglie e dei bambini, dall’altro il desiderio di garantire a chi cerca un’esperienza di viaggio più tranquilla la possibilità di farlo. È evidente che la questione dei resort riservati agli adulti non è solo una questione di turismo, ma tocca temi più ampi come la coesione sociale, la famiglia e il modo in cui la società percepisce i bambini e le loro esigenze. L’esito di questo dibattito potrebbe influenzare non solo il settore alberghiero, ma anche il modo in cui le famiglie e le strutture ricettive interagiscono in un contesto sociale in continua evoluzione.