Funerale da incubo a Bolzano: la drammatica mancanza di becchini al cimitero

Funerale da incubo a Bolzano: la drammatica mancanza di becchini al cimitero

Funerale da incubo a Bolzano: la drammatica mancanza di becchini al cimitero

Matteo Rigamonti

Agosto 17, 2025

Una tragedia personale si è trasformata in un vero e proprio incubo burocratico per una famiglia di Laives, un comune situato nella provincia di Bolzano. Il lutto per la scomparsa di un caro, un uomo di 96 anni deceduto in ospedale, è stato amplificato da un grave disguido organizzativo che ha colpito il servizio funerario locale. Questo episodio ha suscitato indignazione e preoccupazione tra i residenti, portando alla luce una serie di questioni legate alla gestione dei servizi cimiteriali nella regione.

un funerale traumatico

La giornata funebre, che avrebbe dovuto rappresentare un momento di saluto e commemorazione, si è rivelata un’esperienza traumatica per i familiari. Dopo che la cerimonia si era svolta regolarmente nella chiesa del paese, i parenti si sono recati al cimitero per completare l’ultimo atto di amore nei confronti del defunto. Tuttavia, all’arrivo, hanno scoperto che i becchini, incaricati della tumulazione, non erano presenti. Questo vuoto ha generato incredulità e smarrimento, trasformando il dolore in un’esperienza angosciante.

La figlia del defunto ha raccontato al Corriere dell’Alto Adige la terribile attesa sotto il sole cocente. «Abbiamo atteso per un’ora e mezza – ha riferito –. Era mezzogiorno e il caldo era insopportabile. Un momento già carico di emozione e tristezza è diventato un incubo». La famiglia, priva di strumenti adeguati e con la paura che la bara potesse cadere, è stata costretta a improvvisare. La situazione è diventata critica quando, dopo aver contattato il Comune, sono arrivati due dipendenti privi dell’esperienza necessaria per gestire una tumulazione.

un episodio inaccettabile

Il racconto della figlia è agghiacciante: «Abbiamo usato delle corde rosse per cercare di tenere stabile la bara, ma tremava e oscillava. Avevamo paura che potesse finire a terra. È stato terribile». Questo episodio ha sollevato interrogativi non solo sulla qualità del servizio funerario, ma anche sulla pianificazione e gestione degli stessi all’interno della comunità, evidenziando lacune che devono essere affrontate con urgenza.

L’assessore ai servizi cimiteriali del Comune di Bolzano, Antonio Cantoro, ha contattato la famiglia per scusarsi personalmente. Ha spiegato che, essendo da poco in carica, si stava confrontando con un sistema complesso. Tuttavia, la proposta di posticipare la tumulazione di 24 ore ha suscitato indignazione nella famiglia. «E dove avremmo dovuto portare la bara? A casa nostra? Non è accettabile», ha risposto la figlia, evidenziando l’assurdità della situazione.

le conseguenze burocratiche

Oltre al trauma emotivo, la famiglia si trova ora ad affrontare anche un aspetto burocratico che ha dell’assurdo: riceverà un pagamento tramite il sistema PagoPA per le spese di tumulazione, che ammontano a circa 200 euro. «Dopo quello che è successo, è una beffa», ha commentato la donna, sottolineando come l’incidente abbia reso ancor più amaro un momento già di per sé difficile.

Cantoro ha espresso il suo profondo cordoglio alla famiglia e ha descritto l’episodio come qualcosa che «non può e non deve succedere di nuovo». Ha promesso che verrà avviata un’indagine per accertare le responsabilità, evidenziando l’importanza di garantire un servizio dignitoso in un momento così delicato. L’assessore ha anche accennato a un progetto in atto da sei mesi, volto a creare un sistema gestionale cimiteriale più efficiente, con la reintegrazione della figura del gestore del cimitero.

La figura del gestore, ha sottolineato Cantoro, è essenziale per evitare simili disservizi e garantire una gestione più ordinata e rispettosa. Tuttavia, per la famiglia di Laives, questa promessa arriva tardi e non può alleviare il dolore e la frustrazione provati in quel giorno tragico. La loro esperienza ha messo in evidenza la necessità di una riforma profonda nei servizi cimiteriali, affinché situazioni come quella vissuta non si ripetano mai più.

Il caso ha suscitato un acceso dibattito tra i cittadini, molti dei quali esprimono preoccupazione per la gestione attuale dei servizi pubblici in un momento così delicato. La richiesta di maggiore attenzione e rispetto per i defunti e le loro famiglie è diventata una questione centrale nell’agenda politica locale, spingendo le autorità a rivedere le proprie procedure e a garantire che ogni famiglia riceva il supporto adeguato nel momento del bisogno.