La tragica storia di Marah: la giovane palestinese di Gaza perde la vita a causa della denutrizione

La tragica storia di Marah: la giovane palestinese di Gaza perde la vita a causa della denutrizione

La tragica storia di Marah: la giovane palestinese di Gaza perde la vita a causa della denutrizione

Matteo Rigamonti

Agosto 17, 2025

Ieri, la giovane Marah Abu Zuhri, una palestinese di soli 20 anni, è deceduta all’ospedale di Cisanello a Pisa, dopo essere stata trasportata in Italia in condizioni critiche. Marah era arrivata da Gaza meno di 24 ore prima, a bordo di un volo militare della 46/a Brigata aerea, parte di un’operazione umanitaria organizzata dal governo italiano per assistere i civili palestinesi, gravemente colpiti dalla crisi umanitaria nella Striscia.

La giovane era giunta in Italia in uno stato di grave malnutrizione, una condizione che aveva ulteriormente compromesso le sue già fragili condizioni di salute a causa di una leucemia acuta. La sua situazione era stata segnalata come urgente e necessitava di interventi immediati, ma le sue condizioni erano già estremamente critiche al momento dell’arrivo.

il viaggio verso l’italia

Marah è atterrata nella notte tra il 13 e il 14 agosto, a bordo di un C130J dell’Aeronautica militare, partito dall’aeroporto di Eilat, in Israele. Insieme a lei, erano stati trasportati altri pazienti palestinesi e i loro familiari, tutti in cerca di assistenza medica che, a causa della situazione drammatica a Gaza, era diventata impossibile nella loro terra di origine. Le strutture sanitarie della Striscia, già messe a dura prova a causa dei conflitti e delle restrizioni, non sono riuscite a garantire le cure necessarie.

  1. Trasporto aereo: Marah è stata portata in Italia con un volo militare.
  2. Condizioni di salute: Giunta in stato di grave malnutrizione e leucemia acuta.
  3. Assistenza medica: Necessità di cure immediate non soddisfatte.

le complicazioni e il decesso

Un viaggio difficile e carico di speranza, quello di Marah, che aveva accompagnato sua madre nel volo verso un futuro più promettente. Tuttavia, una volta giunta all’ospedale di Cisanello, le sue condizioni di salute sono rapidamente deteriorate. I medici hanno avviato immediatamente i primi accertamenti e una terapia di supporto, ma le complicazioni dovute alla malnutrizione e alla leucemia si sono rivelate insormontabili.

Il 15 agosto, dopo la somministrazione delle prime cure, Marah ha subito una crisi respiratoria improvvisa seguita da un arresto cardiaco. Nonostante gli sforzi del personale sanitario, non è stato possibile salvarla. La notizia della sua morte ha colpito profondamente la comunità locale e ha suscitato una forte eco mediatica, sollevando interrogativi sulla situazione umanitaria a Gaza e sulle responsabilità della comunità internazionale.

la reazione della comunità e il futuro

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha espresso il suo profondo dolore per la perdita di Marah, sottolineando la solidarietà di tutti i cittadini toscani nei confronti della famiglia della giovane. Giani ha dichiarato: «Il Sistema sanitario regionale, con il proprio personale, che ringrazio, sarà sempre in prima fila per garantire massimo sostegno a favore della popolazione di Gaza». Queste parole riflettono non solo un sentimento di empatia, ma anche la necessità di un intervento continuo e coordinato per affrontare la crisi sanitaria che affligge la Striscia.

La morte di Marah ha riacceso il dibattito su quanto avviene nei territori palestinesi e sulla necessità di un intervento umanitario efficace. La comunità internazionale è chiamata a riflettere su come migliorare le condizioni di vita dei civili e a garantire loro l’accesso a cure mediche adeguate. Le storie di giovani come Marah devono servire da monito per non dimenticare le reali conseguenze dei conflitti e l’importanza della cooperazione internazionale nella ricerca di soluzioni.

Il viaggio di Marah da Gaza a Pisa rappresenta non solo la ricerca di cure, ma anche la speranza di una vita migliore, una speranza che si è infranta troppo presto. La tragedia di Marah è una testimonianza della vulnerabilità dei civili in conflitto, un richiamo all’umanità e alla solidarietà che devono prevalere in ogni situazione di crisi.

In un contesto globale dove le guerre e le crisi umanitarie continuano a mietere vittime innocenti, è fondamentale che la comunità internazionale si mobiliti per garantire che storie come quella di Marah non si ripetano. La storia di Marah rimarrà impressa nella memoria collettiva, spingendo a una riflessione profonda su cosa significhi essere umani in tempi di crisi.