Mediobanca: oltre il 13% di adesioni all’offerta di Mps

Mediobanca: oltre il 13% di adesioni all'offerta di Mps

Mediobanca: oltre il 13% di adesioni all'offerta di Mps

Giada Liguori

Agosto 17, 2025

Il panorama finanziario italiano è attualmente in fermento, grazie all’offerta pubblica di scambio (OPS) di Monte dei Paschi di Siena (Mps) su Mediobanca. Lanciata il 24 gennaio e avviata ufficialmente il 14 luglio, questa iniziativa ha già attirato l’attenzione degli investitori. Alla data del 14 agosto, le adesioni hanno raggiunto il 13,47%, equivalenti a oltre 112,28 milioni di richieste di sottoscrizione. Questo dato rappresenta un passo cruciale per Mps, che mira a rafforzare la propria posizione nel settore bancario italiano.

scadenza dell’offerta e dinamiche di mercato

L’offerta scadrà l’8 settembre, un termine che si avvicina rapidamente e che potrebbe influenzare le dinamiche di mercato. È importante notare che le azioni acquistate sul mercato tra il 5 e l’8 settembre non potranno essere portate in adesione, limitando ulteriormente le possibilità di incremento delle adesioni in questo periodo cruciale.

obiettivi ambiziosi di mps

L’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, ha dichiarato di essere fiducioso riguardo al raggiungimento di un obiettivo ambizioso: superare il 66% delle adesioni. Questa soglia non è solo un traguardo simbolico; rappresenta una chiara indicazione di controllo e influenza sulla gestione di Mediobanca, nota per il suo ruolo significativo nel panorama finanziario italiano. Lovaglio ha più volte espresso la sua convinzione di poter raggiungere questo obiettivo, sottolineando l’importanza strategica dell’operazione per il futuro di Mps.

Tuttavia, il successo dell’operazione è legato a una soglia tecnica del 35%. Raggiungere questo livello è essenziale per considerare l’OPS come riuscita e per sancire il controllo effettivo su Piazzetta Cuccia, sede storica di Mediobanca. La soglia del 35% potrebbe rappresentare una base di partenza per ulteriori sviluppi e strategie future, ma non basta a garantire un controllo consolidato.

la situazione degli azionisti di mediobanca

Un elemento cruciale da considerare è che le adesioni comunicate fino al 14 agosto non includono ancora le quote significative dei principali azionisti di Mediobanca. In particolare:

  1. Il gruppo Caltagirone detiene circa il 10% delle azioni.
  2. Delfin, la holding di Leonardo Del Vecchio, possiede circa il 20%.

Queste percentuali potrebbero influenzare notevolmente la riuscita dell’offerta e il futuro assetto di Mediobanca, poiché i due gruppi hanno storicamente avuto un’influenza sul governo societario e sulle decisioni strategiche dell’istituto.

In un contesto più ampio, l’operazione di Mps su Mediobanca si inserisce in una serie di movimenti strategici all’interno del settore bancario italiano. Negli ultimi anni, il mercato ha assistito a numerose fusioni e acquisizioni, con istituti che cercano di rafforzarsi in un ambiente competitivo e in continua evoluzione. L’integrazione tra Mps e Mediobanca, se dovesse avvenire, potrebbe rappresentare una risposta a queste dinamiche, creando una banca più robusta e capace di affrontare le sfide del futuro.

I mercati stanno osservando attentamente le evoluzioni di questa situazione, consapevoli che le decisioni prese nei prossimi giorni potrebbero avere ripercussioni significative non solo per le due banche coinvolte, ma per l’intero sistema bancario italiano. Le adesioni all’offerta di Mps rappresentano un primo passo verso una possibile ristrutturazione del panorama finanziario, ma il cammino è ancora lungo e ricco di incognite.

In conclusione, il futuro di Mediobanca e di Mps è appeso a un filo, con il termine dell’offerta che si avvicina rapidamente. Le prossime settimane saranno decisive non solo per il destino delle due banche, ma anche per il futuro dell’intero settore bancario italiano, che continua a cercare un equilibrio in un contesto economico complesso e in continua evoluzione.