Italia e Francia sempre più vicine: spread scende sotto i 10 punti

Italia e Francia sempre più vicine: spread scende sotto i 10 punti

Italia e Francia sempre più vicine: spread scende sotto i 10 punti

Matteo Rigamonti

Agosto 18, 2025

Negli ultimi giorni, l’attenzione degli analisti finanziari si è concentrata sullo spread tra i titoli di Stato decennali italiani e quelli francesi, il quale ha mostrato una significativa evoluzione. Questo differenziale, che misura il rischio percepito dagli investitori nei confronti del debito pubblico dei due Paesi, è sceso brevemente al di sotto dei 10 punti base, toccando il valore più basso dal 2005. Questo sviluppo mette in evidenza un cambiamento significativo nel panorama finanziario europeo, in particolare per l’Italia, che sta cercando di consolidare la propria posizione economica e finanziaria.

Volatilità dello spread Italia-Francia

Negli ultimi tre anni, lo spread Italia-Francia ha vissuto una volatilità notevole, oscillando intorno ai 200 punti base. È interessante notare come il contesto politico e macroeconomico abbia influenzato queste dinamiche. L’attuale governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha cercato di stabilizzare la situazione politica interna, contribuendo a creare un clima di fiducia tra gli investitori. La stabilità politica è un fattore cruciale per attrarre investimenti, e il miglioramento della percezione del rischio può tradursi in costi di finanziamento più bassi per il governo italiano.

Dopo la discesa a 10 punti base, lo spread è poi risalito a 11 punti, con i rendimenti dei Btp decennali che si attestano al 3,56%, rispetto al 3,45% degli Oat francesi. Questo significa che, sebbene vi sia una certa convergenza tra i due Paesi, il mercato continua a garantire un piccolo premio di rischio per il debito italiano rispetto a quello francese. In un contesto di tassi di interesse crescenti a livello globale, la gestione del debito rimane una delle principali preoccupazioni per entrambi i Paesi.

Comportamento dei titoli di Stato a breve termine

Un aspetto interessante da considerare è il comportamento dei titoli di Stato a breve termine. Negli ultimi mesi, si è osservato che i titoli di Stato francesi a due anni hanno reso più dei corrispondenti italiani, con uno spread Italia-Francia negativo di un punto base. Questa inversione di tendenza è particolarmente significativa, in quanto indica una crescente fiducia nei titoli di Stato italiani a lungo termine, mentre i titoli a breve termine mostrano una certa fragilità.

Secondo un report di Commerzbank, a firma del noto analista Christoph Rieger, si prevede che lo spread tra Italia e Francia possa azzerarsi per la prima volta dall’introduzione dell’euro. Questo scenario ottimistico è supportato non solo dalla stabilità politica italiana, ma anche dai forti deficit di bilancio della Francia, che potrebbero influenzare le decisioni degli investitori. La Francia sta affrontando una serie di sfide economiche, tra cui un aumento della spesa pubblica e un debito pubblico in crescita, fattori che potrebbero spostare l’attenzione degli investitori verso il debito italiano.

Rischi e prospettive future

Tuttavia, non mancano le incognite. Le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito potrebbero riaffiorare, soprattutto alla luce delle pesanti emissioni di debito attese per il prossimo anno a livello europeo. Le politiche monetarie della Banca Centrale Europea (BCE) e il contesto economico globale, caratterizzato da incertezze e potenziali recessioni, potrebbero influenzare il sentiment degli investitori. Un clima di maggiore avversione al rischio potrebbe portare a una rivalutazione delle posizioni nei mercati obbligazionari, con effetti diretti sullo spread tra i titoli di Stato dei vari Paesi.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è lo spread tra i Btp italiani e il bund tedesco, che rimane pressoché stabile a 79 punti base. Questo dato è indicativo della percezione del rischio associato al debito italiano rispetto a quello tedesco, considerato un rifugio sicuro dagli investitori. La stabilità del differenziale con il bund è un segnale di come il mercato stia valutando la solidità finanziaria dell’Italia in un contesto europeo complesso.

In sintesi, il recente calo dello spread tra Italia e Francia rappresenta un passo significativo verso una maggiore integrazione e stabilità economica in Europa. Mentre l’Italia sembra beneficiare di una crescente fiducia da parte degli investitori, si deve rimanere vigili su fattori esterni e interni che potrebbero influenzare questa tendenza. Con il cambiamento delle condizioni economiche globali e le sfide interne, l’evoluzione del mercato obbligazionario italiano sarà senza dubbio un tema cruciale da seguire nei prossimi mesi.